Codice identificativo monumento: 5931
Filippo de Sanctis lascia in testamento all'Ente Comunale Assistenza di Roma la sua proprietà composta dalla villa omonima e dal relativo fondo rustico (di 12 ettari).
Il casale di Villa De Sanctis ed il fondo sono consegnate all'ente comunale, come da disposizione testamentaria dell'ultimo proprietario, Filippo de Sanctis. Il Comune rileva però che la proprietà era stata affittata ad un privato, per cui non può effettivamente prenderne possesso sino alla scadenza del contratto.
Il Consiglio Comunale di Roma adotta la Delibera n. 553 per la costituzione del Parco Pubblico Labicano.
Iniziano le operazioni di sgombero da edifici e materiali che insistono abusivamente a Villa De Sanctis, per traformare l'area definitivamente in parco pubblico.
Il sindaco Rutelli partecipa all'apertura al pubblico dei primi tre ettari del Parco di Villa De Sanctis, corrispondente alla zona situata tra via Casilina angolo via dei Gordiani.
Il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali include il Comprensorio Ad duas lauros tra le aree di interesse archeologico e lo sottopone a vincolo paesagistico. L'area è costituita da una larga fascia di territorio non edificato che si estende dal Parco di Centocelle, sulla Casilina, fino a Villa Gordiani, sulla Prenestina, includendo le vie di Torpignattara, Acqua Bullicante e Tor de Schiavi.
Nel parco di Villa De Sanctis sono inaugurate cinque opere d'arte contemporanea, poste all'interno del parco: la vetroresina per la scultura dal titolo Freeze di Anna Ajò; la terracotta per la Porta Magica di Immacolata Datti; il travertino per Porta di Giuliano Giuliani; l'acciaio per Romana di Carlo Lorenzetti; il vetro per la scultura La Luna di Costas Varotsos; opera dedicata a Pier Paolo Pasolini.
Riapre il parco di Villa De Sanctis, dopo l'intervento di riqualificazione per il quale sono stati stanziati 1,7 milioni di euro. Sono stati collocati 30 cestoni porta rifiuti e 112 panchine in ferro lungo i percorsi e le aree di sosta, realizzata un'area-cani e creati nuovi percorsi in terra stabilizzata, delimitati con sottomisure in legno e provvisti di sottofondo drenante, nel rispetto delle preesistenze architettoniche, storiche e ambientali.
Alla conclusione dei lavori di restauro del Mausoleo di Elena, da parte della Soprintendenza Speciale di Roma, con una convenzione con la Pontificia commissione di archeologia sacra, il monumento è reso accessibile al pubblico nel percorso di visita delle adiacenti catacombe di Marcellino e Pietro.
Il Parco ha una superficie di circa 12 ettari ed è delimitato da via Casilina a sud, via dei Gordiani a est, via Labico a nord-ovest, e via Capua a ovest.