Codice identificativo monumento: 594
A seguito del suo trionfo sugli Scordisci, Marco Minucio Rufo costruisce nel Campo Marzio il Porticus Minucia Vetus.
Un incendio devasta il Campo Marzio. Danni al Portico di Ottavia, al Teatro di Pompeo ed alle Terme di Agrippa. Il Pantheon, il Tempio di Minerva Calcidica, il Diribitorium e la Basilica di Nettuno sono distrutti. A causa dei detriti, nell'area sacra viene realizzata una nuova pavimentazione in travertino, che accorcia le scalinate d'ingresso ai templi.
Con regio decreto viene approvato piano particolareggiato per l'allargamento di Via delle Botteghe oscure.
Inizio dei lavori di ampliamento di via delle Botteghe Oscure a spese del Governatorato. Le demolizioni, prevedono un consistente arretramento del fronte stradale variabile dagli 8 ai 12 metri circa. Distrutta la chiesa di Santa Lucia dei Calderari e la Casa delle Terrecotte. Il Palazzo Ginnasi viene demolito e ricostruito inglobando il portale della chiesa di Santa Lucia. Nel lato del Collegio Ginnasi viene scoperto un tempio romano e parti del Portico Minucio.
Durante i lavori di ampliamento di via delle Botteghe Oscure, vengono scoperti i resti di un tempio repubblicano.
"Durante gli scavi per la fondazione di un nuovo palazzo, nel sito più angusto ed oscuro, a sei metri sotto il piano stradale sono apparsi adagiati in perfetto ordine i tamburi di sette imponenti colonne scanalate di peperino, rivestite di stucco, mentre due capitelli corinzi sono di travertino coperti anch'essi di stucco a formar le foglie d'acanto. Altri resti notevoli sono venuti fuori: un buon tratto dell’area del podio del tempio, e dei fregi marmorei con bella ornamentazione.
Le colonne, per la: posizione in cui si trovano, devono essere state abbattute da un movimento tellurico e potranno essere facilmente risollevate nella loro altezza di circa dieci metri a costituire una quinta grandiosa per la nuova arteria.
Per quanto gli archeologi (la competente commissione del Governatorato ha già fatto. un attento sopraluogo) non abbiano ancora ufficialmente’ dato un giudizio, appare evi= dente che la scoperta è di grande importanza per la topografia e per la storia; potrebbé poi assurgere ad eccezionale rilievo se si accertasse trattarsi dei resti del tempio di Bellona, come ha proposto Giuseppe Lugli, ordinario dell’Università di Roma e uno dei più insigni archeologi della scuola romana."
Vengono ricostruite e rialzate due delle colonne del Tempio delle Botteghe Oscure.
Ancora incerta e dibattuta l'attribuzione delle rovine. Per molti anni sono state considerati i resti del Tempio delle Ninfe, citato nei Fasti degli Arvali, all'interno del Porticus Minucia Frumentaria. Secondo recenti ipotesi invece, deve essere identificato con il tempio dei Lari Permarini, (prima ritenuto essere il tempio D dell'area sacra di Largo Argentina) e il quadriportico che lo circondava con la porticus Minucia vetus, come indicato nei Fasti Prenestini.
La pianta del tempio è conservata in un frammento della Forma Urbis severiana (FUR 337), dove appare all'interno della Porticus Minucia, come un tempio periptero, con 8 colonne in facciata e due file di 6 colonne sui lati.
Probabilmente all'epoca di Claudio, la porticus venne ampliata (diventando il centro amministrativo di controllo e di effettiva distribuzione di grano alla plebe), inglobando al suo interno anche il Tempio, che si trova perciò in una posizione eccentrica rispetto al quadriportico.