Codice identificativo monumento: 5944
Ad occidente del nuovo quadriportico della basilica di s. Paolo, eseguendosi uno sterro per una fogna, si rinvenne, a m. 1,70 di profondità, una cassa fittile, lunga m. 1,95, larga m. 0,4i_!, senza ornati di sorta, e rozzamente lavorata. Era chiusa da due tegoloni bipedali e da due tegole battentate, spezzate per la pressione delle terra sovrapposta, e non recavano bolli figuli.
Nell' interno della cassa fu trovato il solo scheletro, che riconobbesi di adulto. La cassa era posta obliquamente tra due muri fatti con scaglie di tufo e calce, spettanti ad una camera che probabilmente doveva contenere altre sepolture.
Il seppellimento è di età tarda, e precisamente del tempo in cui si usò seppellire intorno o nelle vicinanze delle basiliche.
Luigi Borsari.
Per i lavori del collettore, sulla sinistra della moderna via Ostiense, e propriamente nella vigna posta fra questa via e l' altra detta delle Sette chiese, sono stati rimessi all' aperto molti avanzi di antiche camere sepolcrali. In uno di questi monumenti, costruito in eccellente laterizio, conservavansi parecchi loculi, nella consueta forma di colombari, con le olle cinerarie. Le pareti erano rivestite di intonaco ; e nel fondo di tre loculi rimanevano alcune figurine dipinte, con buona arte e franchezza, le quali sono state distaccate per essere esposte nel Museo nazionale romano.
In altri sepolcri i resti delle ossa bruciate si trovarono deposti entro anfore fittili, ed in una di queste anfore si rinvenne, con le ceneri, anche una piccola moneta di bronzo, inùconoscibile. Un' altra anfora, tagliata a metà, era conficcata nel terreno ; e dentro vi era collocata capovolta una delle solite olle, per coprire e proteggere le ceneri in essa contenute.
In una stanza, sotto il pavimento formato a semplice battuto di tesselle bianche, si trovarono quattro anfore, di forma quasi sferica, le quali erano state sepolte nella terra con la bocca in basso ed il piede in alto. Il piede però era stato rotto, e su questa apertura adattato il collo di altra anfora, la cui estremità sorgeva fino al livello del suddetto pavimento. Quivi era posta ima lastrina quadrata di marmo, la quale ha nel mezzo un' apertura circolare, chiusa con coperchio pm-e di marmo e munito di un anello di bronzo, per poterlo sollevare. Sul ventre delle anfore si veggono tracce di lettere dipinte in colore giallo, o rosso, o nero, ed anche alcuni segni leggermente graffiti.
Fra la terra si rinvennero: un sarcofago di travertino, tutto liscio e rotto in pezzi; due arche di terracotta; una ciotola e quattro vasetti fittili, comuni; e vari monumenti epigrafici...
Sulla destra poi della via Ostiense, nei prati a sud della basilica di s. Paolo, aperta una nuova trincea per costruire un altro tratto del collettore delle acque urbane, alla distanza di circa m. 150 dalla basilica predetta, è stata rimessa all'aperto una serie di cippi sepolcrali, quasi tutti rotti superiormente, in causa di lavori agricoli. Erano tutti infissi nel terreno a varia distanza uno dall' altro, e seguivano l'andamento dell'antica via Ostiense; la quale, passando dinanzi alla fronte della basilica di s. Paolo, traversava obliquamente i suddetti prati, e si dirigeva verso l'attuale bivio del Ponticello.
Finalmente negli sterri pel collettore medesimo, che furono iniziati nello scorso mese di agosto, a distanza di circa 300 metri dal monastero di s. Paolo, e dove già si rinvennero sei cippi terminali di sepolcri (cfr. Notizie 1897, p. 385), ne sono stati rimessi all'aperto altri quattro; i quali, come quelli precedentemente descritti, spettano alla zona occupata dai monumenti funerari fra l'antica via Ostiense ed il Tevere.
Il giardino accanto alla basilica di San Paolo assume la denominazione di Parco Paolino.
Il Parco Paolino viene dedicato al cardinale Ildefonso Schuster (abate della basilica dal 1918 al 1929).
In occasione del Giubileo, il Parco Schuster viene riprogettato con un gioco di aiuole geometriche, attraversate da un viale parallelo alla via Ostiense. I lavori riguardano anche la ricollocazione del centro anziani e la realizzazione della nuova copertura del Sepolcreto Ostiense.
Inaugurato a Parco Schuster, il monumento in ricordo delle 19 vittime italiane dell'attentato di Nassiriya e degli altri caduti in Iraq.
L’area verde di forma triangolare, compresa tra la via Ostiense, l’ansa sinistra del Tevere e il lato orientale della Basilica, assunse nel 1942 la denominazione di Parco Paolino, trasformata in quella di Parco Schuster in omaggio al cardinale Ildefonso Schuster (1880-1954), che resse la diocesi di Milano durante la II Guerra Mondiale.
La nuova sistemazione, realizzata nel 1999 in occasione del Giubileo, è caratterizzata da un gioco di aiuole geometriche, attraversate da un viale che corre parallelo alla via Ostiense. L'area verde è inoltre abbellita da un boschetto di palme, da una fontana e da una grande aiuola di rose rosse. Il parco giochi è ombreggiato da pini, lecci, robinie e allori.