Codice identificativo monumento: 5945
Il duca Luigi Braschi Onesti acquista la tenuta di Tor Marancia dall'ospedale del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum.
La duchessa Maria Anna di Savoia, dopo aver acquisito la tenuta di Tor Marancia, avvia sotto la direzione del marchese Luigi Biondi (soprintendente e conservatore dei beni della Principessa) una campagna di scavi archeologici, considerando "alcune voci ch'erano andate attorno di sculture trovate dal duca don Luigi Braschi, precedente possessore, e di pavimenti scoperti a fior di pelle dai contadini"
Nella tenuta di Tor Marancia sulla via Ardeatina, gli scavi della duchessa Maria Anna di Savoia riportano alla luce gli avanzi di due ville attribuite (come indicato dai bolli della proprietaria stampato su le tubature in piombo) a Munatia Procula (a nord nei pressi delle catacombe di Domitilla) e di Numisia Procula (a sud nei pressi della cava) di Tormarancia). I resti conservano un importante ciclo di mosaici che vengono acquistati da Pio VII e pavimentati nel Braccio Nuovo ai Musei Vaticani. Il resto del materiale di scavo viene utilizzato per adornare la residenza romana della duchessa, il palazzo Guglielmi a piazza Paganica.
Il cardinale Francesco Saverio de Mérode acquista il fondo di Tor Marancia e l'adiacente vigna Sacripanti, dove si trova l'ingresso monumentale del cimitero di Domitilla, mettendo il terreno a disposizione delle ricerche dell'archeologo Giovanni Battista De Rossi.
Nella sede della Società Immobiliare Quirinia, in via Po 36, alcuni dei protagonisti del mondo dell'edilizia romana (Otello Marchesini, Renato Gualino, Ernesto Papazzoni, Aldo Borra) si incontrano con il notaio Giorgio Albertazzi, convocato per redigere una serie di atti che sanciscono la fusione di alcune piccole società sotto la sigla della padrona di casa. Le società in questione sono indicate nei toponomi delle località sulle quali insistono i lotti di terreno che portano in dote: Tormarancio, Ardeatina, Annunziatella, Madonna del Fontanile, Grottaperfetta, la Montagnola.
Fusione della Società Immobiliare Quirinia nella Sogene (Società generale per lavori e pubbliche utilità, controllata dalla Società Generale Immobiliare). L'operazione, come spiegato ai Soci, ha lo scopo di valorizzare in modo più conveniente, con l'aiuto della SGI, i terreni posseduti dalla Quirinia in località Prati Fiscali e Tor Marancio e ciò specialmente in esecuzione del Piano Regolatore particolareggiato approvato dal Municipio di Roma.
Il Consiglio comunale guidato dal Sindaco Glauco della Porta, adotta un nuovo piano regolatore generale, con il voto favorevole dei quaranta consiglieri di maggioranza e di un consigliere monarchico. Il piano presenta un incremento dell'edificabilità, soprattutto nella zona tra l'EUR e il mare, e l'inserimento di alcune zone industriali lungo la direttrice Pontina. Il piano prevede di edificare oltre 3,5 milioni di metri cubi nella tenuta di Tormarancia .
Il Consiglio Comunale, sollecitato dal Comitato per la Salvaguardia di Tor Marancia, approva un ordine del giorno in cui la Giunta si impegnava a verificare con studi tecnici gli impatti ambientali della prevista edificazione nell'area della tenuta, indicata nel Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del 1962 come zona di espansione edilizia.
Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali emana il provvedimento di tutela che dichiara di importante interesse ai sensi della L.1089 del 1939 l’area sulla quale insistono i resti di una villa romana, c.d. Villa dei Numisi, situata nella Tenuta di Tor Marancia.
Il Comitato Tecnico Scientifico del Parco dell'Appia Antica, presenta i risultati di uno studio per l'allargamento del Parco anche all'area di Tor Marancia, evidenziando (con i dati della Sovrintendenza Archeologica di Roma, del C.N.R., del Dipartimento di Geologia della III Università di Roma e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra) il grande valore storico e archeologico della Tenuta.
Il giornalista Antonio Cederna, in un articolo intitolato "Salviamo Tormarancia", sottolinea i rischi connessi con il già compromessoassetto idrogeologico dell'area, ricca di acque (come già riportavano lerelazioni degli anni Venti): «i fossi di Tor Carbone e dell’Annunziatella che assicurano una rigogliosa vegetazione, verrebbero incanalati o cementicati, accelerando il corso delle acque con rischi di erosione e di piene improvvise».
Il Soprintendente ai Beni Archeologici di Roma Adriano La Regina invia (con nota n. 3069) una richiesta al Ministero dei Beni Culturali di apposizione del proposta di inclusione dell'area costituita dal Parco dell'Appia Antica e delle zone limotrofe di Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, via Latina e degli Acquedotti, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta ricadente nella I, IX, X e XI circoscrizione del comune di Roma fra le zone di interesse archeologico di cui all'art. 1, lettera m), della legge 8 agosto 1985, n. 431;. La richiesta scatena una violenta campagna stampa contro il Soprintendente.
Con delibera C.C. n. 92 viene approvata da parte della Giunta Rutelli la variante al Piano Regolatore Generale del Comune di Roma denominata “Piano delle Certezze”, con cui si avvia concretamente il processo di costruzione del nuovo Piano regolatore della città. Il Piano da un lato trasforma a destinazione agricola o a verde pubblico una serie di comprensori edificabili secondo il vigente Piano Regolatore e definisce la cosiddetta «città consolidata»; dall’altro definisce i confini dell'ambito della città da completare e trasformare. Le iniziative chiaramente individuabili sono: l'accelerazione dei piani di zona in attuazione o da sbloccare alla luce del completamento dei sondaggi archeologici; l'avvio dei comprensori direzionali, a partire da quello di Pietralata per il quale sono già all'esame del C.C. gli strumenti urbanistici attuativi e di inquadramento; una serie di lottizzazioni convenzionate ormai giunte ad un avanzato stato istruttorio, l’accelerazione di una serie di importanti progetti urbani (Ostiense, le aree della Cristoforo Colombo, Tormarancia, Bufalotta, i progetti per le stazioni di Tiburtina, Ostiense, San Pietro) cui debbono accostarsi la rapida adozione sia della delibera di individuazione delle nuove aree per i programmi di edilizia pubblica (45.000 stanze), sia l’emanazione dei bandi per l'avvio dei programmi di recupero urbano sugli 11 ambiti individuati dall'Amministrazione Comunale (ex art. 11 della legge 493/93) e del bando per l’acquisizione di aree al demanio comunale, inteso come costituzione di una riserva di suolo comunale da utilizzare anche in funzione della concreta attuazione del principio della compensazione. Nel caso di Tormarancia, la compensazione urbanistica, dimostrerà di essere un micidiale fattore di moltiplicazione delle volumetrie da realizzare, visto che dagli iniziali 1,8 milioni di metri cubi si è passati ad un totale di 5,2 milioni, con un aumento del 200% circa.
Decreto del Ministero per i Beni e le Attività culturali circa l'inclusione dell'area costituita dal Parco dell'Appia Antica e delle zone limitrofe di Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta ricadente nella I, IX, X e XI circoscrizione del comune di Roma fra le zone di interesse archeologico di cui all'art. 1, lettera m) , della legge 8 agosto 1985, n. 431.
I costruttori depositano presso gli uffici competenti del Comune, della Provincia, della Regione ed all’Ente Parco Appia Antica, lo Studio di Impatto Ambientale per un progetto di lotizzazione della Tenuta di Tor Marancia.
Il WWF Lazio presenta le proprie osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale sul progetto di lotizzazione della Tenuta di Tor Marancia, dichiarando l'assoluta incompatibilità ambientale del progetto e rilevando come si promettevano interventi sulla mobilità già dovuti ai cittadini a prescindere dal nuovo insediamento. Il giorno dopo il Presidente dichiara ai giornali: "Il nuovo Piano Regolatore Generale (PRG) di Roma, da approvare entro l'anno, prevede un'alluvione di cemento, con oltre 53 milioni di m3 di nuove edificazioni; andrebbe come minimo bloccato questo vecchio progetto di Tor Marancia che aggiungerebbe altri milioni di metri cubi per realizzare l'ennesimo "quartiere mostro".
La Soprintendenza Archeologica di Roma esprime al Comune di Roma il proprio parere, in merito alla compatibilità edificatoria nel comprensorio Tor Marancia. La conclusione dell'articolato studio dei funzionari del Ministero è che "Nessuna cubatura è compatibile".
L'assessore al Territorio del Comune di Roma Roberto Morassut, in un'assemblea tenuta presso l’ex XI Municipio, annuncia che i 220 ettari del comprensorio di Tormarancia, tra via Grottaperfetta e via Ardeatina, resteranno in massima parte verdi. Alla presenza di comitati di quartiere e movimenti ambientalisti l'assessore ha spiegato che il Comune adotterà il principio della «compensazione» in base al quale i proprietari dei terreni cederanno i loro diritti in cambio della possibilità di costruire altrove.
Il Consiglio Regionale del Lazio approva a larghissima maggioranza, l'Ampliamento della perimetrazione del parco regionale dell'Appia Antica, con una legge che lo estende al comprensorio di Tormarancia. Ancora da definire la questione delle "compensazioni", la cui soluzione permetterebbe l'acquisizione dell'area alla proprietà pubblica (Comune di Roma).
La Giunta Comunale approva e dichiara di interesse pubblico il progetto presentato dalla ditta Astaldi per la realizzazione in project financing del Sottopasso dell'Appia. Tale progetto prevede la realizzazione di una delle quattro uscite sulla via Ardeatina, altezza Vicolo dell'Annunziatella ed il passaggio dell'autostrada urbana all'interno della Tenuta di Tor Marancia, con alcuni tratti in superficie. Il WWF Lazio ed Italia Nostra, inviano al TAR un ricorso per richiedere l'annullamento della delibera comunale di approvazione del progetto Astaldi per il Sottopasso dell'Appia ritenendo l'atto viziato per violazione di legge, incompetenza per materia ed eccesso di potere.
Viene avviata la procedura amministrativa per l'attuazione delle compensazioni che, attraverso il trasferimento delle previsioni edificatorie E1 Tormarancia in altre aree, dovrà portare alla graduale acquisizione pubblica di tutta la Tenuta di Tor Marancia.
Apertura al pubblico della prima area del Parco di Tor Marancia (Ambito Funzionale di Attuazione 2), una porzione del parco di circa 13 ettari su viale Londra. Presenti la Sindaca Raggi, l'assessori all'Ambiente Pinuccia Montanari e all'Urbanistica Luca Montuori e Presidente dell'Ance Rebecchini.
Apertura al pubblico della seconda area del Parco di Tor Marancia (denominata Ambito Funzionale di Attuazione 3), una porzione del parco di circa 3 ettari lungo via di Grotta Perfetta. Presenti l'Assessore all'Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia, l'Assessora all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, il Presidente del Municipio Roma VIII, Amedeo Ciaccheri e il Presidente del Consorzio Tormarancio, Carlo Odorisio. L’apertura è stata resa possibile dal nuovo accordo tra Roma Capitale e il Consorzio Tormarancio in cui vengono definiti i termini per l'apertura al pubblico dell'area verde, quelli relativi al comodato delle aree ancora non cedute a Roma Capitale e alla gestione delle attività di manutenzione dell’area.
La conferenza dei servizi del Comune di Roma approva un progetto di recupero per i tre Casali del Parco di Tor Marancia. Il progetto prevede un investimento di circa 5 milioni di euro da parte del Consorzio Tormarancio per la loro riqualificazione e futura destinazione, in parte in continuità con la vocazione agricola originaria e in parte per svolgere funzioni aggregative e culturali per il territorio. I lavori di riqualificazione inizieranno entro il 2024.
Tormarancia prende il suo nome, probabilmente da quello di Amaranthus, liberto della famiglia dei Numisi Proculi, nobili romani che avevano una villa nella zona.