Codice identificativo monumento: 5950
Abbassandosi il terreno, per liberare dall'umidità il sepolcro degli stucchi in Tor Fiscale, e scoprire l'origine delle gravissime lesioni che si manifestarono, quando fu barbaramente ricostruita tutta la parte superiore di quel mausoleo , è stato scoperto un muro costruito quasi per intero, con fregi di terracotta esprimenti sacrifici, vittorie, candelabri ecc. I pezzi ricuperati sono circa cento.
Rodolfo Lanciani.
Scavandosi da alcuni operai per cercare pozzolana nella tenuta denominata Fiscale, di proprietà, del sig. Moroni fuori di porta S. Giovanni, è stata ritrovata una camera sepolcrale di una delle tante tombe, che costeggiavano la via Latina.
La camera di m. 3,00 X 2,50, contiene ancora al posto un sarcofago di peperino, lungo m. 2,20, largo m. 0,73, e di 29 centimetri di spessore. Ai lati del sarcofago erano incastrati nel muro due vasi cinerari di terra cotta, anepigrafi. Disgraziatamente la tomba era stata violata; oltre il coperchio del sarcofago, mancano molti vasi cinerari. Di più tutta la parete sinistra e la volta sono state demolite, per trarne materiale di fabbrica.
Rodolfo Lanciani.
Sui primi dello scorso aprile, furono cominciati dal sig. Alessandro Moroni, alcuni scavi per ricerca di antichità, nel suo fondo situato alla sinistra dell'Appia nuova, nella località detta Torre Ziscale, poco dopo il terzo miglio della via Latina, la quale attraversa la proprietà Moroni.
La zona su cui si eseguono gli scavi, è intermedia a quella assai nota per le insigni scoperte fattevi negli anni 1857-59 dal sig. Lorenzo Fortunati, ed a quella allora di proprietà Silvestrelli, oggi Moroni, in cui si fecero gli altri rinvenimenti descritti dal ch. prof. Stevenson (bull. Inst. 1875 p. 225-280; 1876 p. 193-204).
Anzichè scavi regolari, sono stati sinora eseguiti nella vigna Moroni, quattro tasti, a varia distanza l’uno dall'altro, sempre sulla linea di percorso della via Latina.
Il primo cavo fu fatto sul confine settentrionale della vigna Moroni, a m. 10 circa di distanza dalla proprietà ora governativa, ove si arrestarono gli scavi Fortunati. (cfr. Garrucci, Relazione generale degli scavi e scoperte fatte lungo la via Latina, etc. Roma 1859; Bull. dell'Inst. 1857 p. 177; 1858 p. 17; 1859 p. 99). Vi si riconobbe, alla profondità di m. 0,55 del piano di campagna, il selciato della Latina, composto coi consueti poligoni di lava basaltina, e sul margine destro, un avanzo della crepidine. I poligoni recano profondi solchi formati dal passaggio dei veicoli.
Il secondo cavo, eseguito assai più a sud, sulla sinistra della antica via, rimise allo scoperto una diecina di loculi sepolcrali, incavati nel cappellaccio, a circa m, 2 dal piano di campagna. Queste sepolture, avevano la copertura formata da tegoloni battentati, senza bolli di sorta, messi alla cappuccina. Presso il taglio meridionale de! cavo si rinvenne un ossuario fittile, semplice, contenente ossa combuste, il quale era stato depositato nel cappellaccio.
Nello strato della terra al di sopra dei loculi si raccolsero le seguenti epigrafi. a) Lastrina marmorea, di m. 0,22 X 0,14, in greco; b) Frammento di lastrone marmoreo, di m. 0,20 X 0,29, in cui rimane: CONIVBEnemerenti.... | CVM QVO VIsit an... | ARCHIGALLO TVS.... | ET SIBI....
Il penultimo verso credo debbasi completare: archigalZlo Tus(culanorum). Di un sacerdozio municipale simile abbiamo sovente ricordo nelle epigrafi ostiensi (€. /. L. XIV, n. 34, 35, 815).
Il terzo cavo ha fatto riconoscere la fondazione di un grande monumento sepolcrale, eretto sulla sinistra della Latina. L'edificio fu manomesso, forse per impiegarne i materiali in altre costruzioni. Rimangono alcuni grossi blocchi di travertino e di pietra albana, uno dei quali delle proporzioni di m. 1,75 X 0,60. Il piantato del sepolcro trovasi a m. 1,20 dal livello della campagna. Confusamente tra la terra, si raccolsero alcune lastrine marmoree di vario colore, servite per pavimenti; alcuni pezzi di vasetti vitrei, a pareti sottilissime, e pezzetti di mosaico a tasselli neri, assai grossolano. Si rinvenne anche un frammento di sarcofago marmoreo, sulla cui fronte rimane una parte di una barchetta, rozzamente scolpita. A ridosso del monumento furono trovate quattro tombe, povere, consistenti in fosse scavate nel terreno, coperte da tegoloni alla cappuccina, prive di qualsiasi oggetto della suppellettile funebre.
Il quarto cavo, l’ultimo sinora aperto, fu fatto tra i due casali dalla vigna, il più moderno dei quali è piantato sulla stessa via Latina, e quello incontro, di costruzione anterior», è fondato su di una grande piscina di opera reticolata mista a quella laterizia. Il punto preciso di questo cavo può vedersi nella pianta che ne diede il ch. Stevenson (Bul/. dell’Inst. 1876, p. 195).
Si scoprirono sei muri paralleli fra loro, terminanti in altro muro che fronteggiava il margine destro della Latina. Queste costruzioni, spettanti ad edificî sepolcrali, furono restaurate, e modificate nei bassi tempi, come è provato dalla rozza muratura di alcune parti.
Fra i muri paralleli, ora ricordati, si rinvenne una piccola sepoltura, contenente lo scheletro di una bambina; e presso il cranio si raccolsero due orecchini d'oro, bene conservati, formati di un semplice anellino, pieghevole, e terminante da un capo in un globetto pure d'oro. Più a sud di questa tomba, e a m. 3 di profondità, si trovò un loculo tagliato nel tufo, lungo m. 1,80, largo m. 0,65. Dalla parte dove posava il cranio era un rialzo formato dallo stesso tufo. Intorno al loculo era un battente per incastrarvi i tegoloni che coprivano la sepoltura. Unitamente allo scheletro vi sì rinvenne: un ago crinale di osso, la parte superiore di uno specillo di bronzo terminante in un globetto, ed un piccolo bronzo di Antonino Pio, col rovescio della Felicitas stante, con asta nella destra.
Dal detto cavo tornarono a luce questi frammenti iscritti: a) Pezzo di cornicione marmoreo, circolare, ornato di dentelli, nel cui rovescio è incisa la seguente marca di cava: SC R X; b) Pezzo di lastra di marmo, di m. 0,20 X 0,11 in cui leggesi: SVO Benemerenti | VIX Annos... | SIB ET libertis | LIBERTabusque | P Eorum; c) Un altro frammento di lastra di marmo, sulla quale rimangono soltanto le lettere: K... | NORI... | ... T ...; d) Un tegolone bipedale reca il bollo delle figuline sulpiciane (C. Z. Z. XV, 551, d); un secondo tegolone ha il bollo edito nel citato volume del C.I.L. n. 1394.
Luigi Borsari.
Il Soprintendente ai Beni Archeologici di Roma Adriano La Regina invia (con nota n. 3069) una richiesta al Ministero dei Beni Culturali di apposizione del proposta di inclusione dell'area costituita dal Parco dell'Appia Antica e delle zone limotrofe di Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, via Latina e degli Acquedotti, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta ricadente nella I, IX, X e XI circoscrizione del comune di Roma fra le zone di interesse archeologico di cui all'art. 1, lettera m), della legge 8 agosto 1985, n. 431;. La richiesta scatena una violenta campagna stampa contro il Soprintendente.
Decreto del Ministero per i Beni e le Attività culturali circa l'inclusione dell'area costituita dal Parco dell'Appia Antica e delle zone limitrofe di Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta ricadente nella I, IX, X e XI circoscrizione del comune di Roma fra le zone di interesse archeologico di cui all'art. 1, lettera m) , della legge 8 agosto 1985, n. 431.
Inaugurazione del Parco di Tor Fiscale, alla presenza del Presidente del IX Municipio Susana Fantino. I lavori di restauro sono stati realizzati dal Municipio in collaborazione con l'ente parco.