Data: 1607 / 1725
Codice identificativo monumento: 597
Rinvenuta nei pressi della Chiesa di Santo Stefano del Cacco in Campo Marzio, una colossale statua con la personificazione del Nilo, probabilmente parte della decorazione dell'Iseo Campense. La scultura viene subito trasferita, su richiesta di papa Leone X Medici, nel Cortile del Belvedere in Vaticano .
Papa Pio IV concede la chiesa di Santo Stefano del Cacco ai Padri silvestrini, con l'onere della cura delle anime. Nell'occasione, sono rimossi i due leoni di pietra nera di Numidia, provenienti dall'Iseo Campense, "trasportati al Campidoglio e messi per ornamento al principio delle scale fatte a cordone che conducono sopra la piazza" (Vacca mem. 27 ap. Fea Miscell. I 67)
Pochi anni or sono, fu cavato sotto la detta chiesa di s. Stefano del Cacco e fu scoperta, parte di un tempio che ancora vi erano le colonne in piedi di marmo giallo ma quando le cavarono andarono in pezzi tanto erano abbruciate. Vi trovarono certi piedistalli dove gli antichi sacrificavano vi erano scolpiti certi arieti con ornamenti al collo che solevano usare gli antichi. Mi ricordo averne veduti in più luoghi e si trovano oggi in casa del sig Orazio Muti e non è dubbio che sotto detta chiesa vi sono gran cose ma si perdono per non mettere detta chiesa in ruina (Vacca mem. 27 ap. Fea l.c.p. 67).
I Padri silvestrini provvedono ad un restauro della chiesa di Santo Stefano del Cacco. Nell'occasione viene demolito il mosaico di Pasquale I.
Viene istituita una confraternita sotto la invocazione del nome santissimo di Maria, in occasione della vittoria riportata dalle armi cristiane contro i Turchi. Il sodalizio comincia a raccogliersi nella chiesa di santo Stefano del Cacco sotto la guida di un pio fedele di Sabina, Giuseppe Bianchi, in memoria della liberazione di Viena.
La compagnia del santissimo nome di Maria abbandona la chiesa di Santo Stefano del Cacco, dopo aver ottenuto come sede l'antica chiesolina di san Bernardo presso la colonna Traiana. Subito dopo acquista il terreno adiacente in previsione della costruzione di un nuovo più grande luogo di culto.
Papa Clemente XIV eleva la chiesa di Santo Stefano del Cocco, in parrocchia.
Papa Leone XII, con la bolla "Super universam", riordina le parrocchie di Roma. Sono istituite le parrocchie di Santa Lucia del Gonfalone, Santa Maria Maggiore in San Vito e quella di San Rocco. Sono soppresse le parrocchie di Santa Maria in Posterula, Sant'Apollinare, Santo Stefano del Cacco, San Nicola dei Prefetti, Santa Maria ad Marthyres, Santa Maria in trivio, San Benedetto in piscinula (le sue funzioni sono trasferita a Santa Maria della Luce, l'edificio chiuso al pubblico e gli arredi sacri trasferiti a Santa Maria della Pace), Santa Cecilia (le sue funzioni sono trasferisce alla chiesa grande dell'Istituto San Michele).