Informazioni storiche

Informazioni storiche artistiche sul monumento

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Codice identificativo monumento: 6007

Cronologia

757: In seguito all'assedio longobardo, Stefano III sposta le reliquie della martire Sinforosa dalla Basilica omonima sulla via Tiburtina alla chiesa di San'Angelo in Pescheria.

1124: La chiesa di Santa Sinforosa a via Tiburtina è menzionata come appartenente al monastero di San Ciriaco di Roma.

1585: La basilica di Santa Sinforosa viene ricordata da Marco Antonio Nicodemi tra le rovine del nono miglio della Tiburtina.

1887: Su commissione della famiglia Grazioli, proprietaria del fondo, l'archeologo Enrico Stevenson avvia una campagna di scavi presso la Basilica paleocristiana di Santa Sinforosa sulla Via Tiburtina.

1967: Nuovi scavi presso la basilica di Santa Sinforosa a via Tiburtina da parte scavi dell'Istitute of Fine Arts di New York e dell'Accademia Americana di Roma, condotti da R.W. Stappleford.

28/5/2020: La Città metropolitana di Roma Capitale presenta le scoperte archeologiche avvenute durante i lavori di allargamento della via Tiburtina, da Albuccione alla struttura del Car di Guidonia. Lo scavo a riportato alla luce un lungo tratto di basolato romano della via Tiburtina e strutture collegate alla vicina Bailica paleocristiana di San Sinforosa.

Descrizione

L'area scavata dall'Archeologo inglese Stevenson, portò alla riscoperta di una basilica a tre navate con doppia fila di sei pilastri (40 x 20 metri della fine del IV-seconda metà del V secolo). La parte conservata è costituita da un'ampia abside di 6,20 metri di diametro, preceduta da un presbiterio rettangolare di 6,30 x 3,50 metri con volta a botte rinforzata da due costoloni in laterizi. Anche l’abside è rinforzata da una nervatura longitudinale che termina nell'incavo del columen della navata. La tecnica dell'opera laterizia con mattoni di colori diversi e abbastanza spessi. Ai lati del presbiterio si trovano due vani rettangolari con soffitto ad arco fortemente ribassato in laterizi. Della navata centrale è ancora conservato solamente un arco a tutto sesto poggiante su pilastri rettangolari. Durante lo scavo, dietro l'abside venne riscoperti i resti di muri in laterizio di un edificio più piccolo con pianta alquanto irregolare a forma di cella tricora (m 20 x 14 ca.). La seconda basilichetta a tricora, databile alla fine del III-metà del IV sec., venne costruita sul più antico sepolcro dei martiri San Sinforosa ed ai suoi sette figli.

Casati e Famiglie

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