Codice identificativo monumento: 602
Durante la ristrutturazione del palazzo comprato dalla famiglia Orsini, viene trovato il frammento di una statua ellenistica che decorava lo stadio di Domiziano, raffigurante Menelao che sostiene il corpo di Patroclo morente. Il cardinale Oliviero Carafa sistema il frammento all'angolo del suo palazzo, ed organizza una festa annuale il giorno di San Marco quando il torso camuffato a raffigurare come divinità pagana, viene ricoperto da epigrammi latini poi raccolti e stampati in opuscoli.
Papa Benedetto XIII emana un editto col quale condannava a morte, confisca ed infamia, chiunque fosse sorpreso a deporre “pasquinate” sulla statua.
Inaugurazione della Statua del Pasquino dopo i restauri e la realizzazione di una nuova recinzione con colonnette di travertino.
La statua rappresenta Achille che sorregge il corpo di Patroclo. Secondo alcuni Pasquino sarebbe stato un personaggio del rione noto per i suoi versi satirici: forse un barbiere, un fabbro, un sarto o un calzolaio. Secondo Teofilo Folengo mastro Pasquino sarebbe stato un ristoratore che conduceva il suo esercizio nella piazzetta. Un'ipotesi più valida sostiene che fosse il nome di un docente di grammatica latina di una vicina scuola, i cui studenti vi avrebbero notato delle rassomiglianze fisiche: sarebbero stati questi a lasciare per goliardia i primi fogli satirici.
1835
Achille Pinelli
Piazza Pasquino
1752
Giuseppe Vasi
Piazza Pasquino o dei Librari
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro II
1638
Vestigia della statua di Pasquino
Ritratto di Roma moderna
1588
Andrea Fulvio
Pasqvino
L'antichità di Roma
1575
Nicolas Beatrizet
Statua del Pasquino presso la casa del Cardinale Orsini
Speculum Romanae Magnificentiae