Codice identificativo monumento: 6088
Nella via del Borgo a Palestrina, corrispondente al ripiano segnato dal Blondel con la lettera D, per la lunghezza in circa di m. 70, si sono scoperti avanzi di edicole equidistanti fra loro. Dentro di esse si sono rivenuti i seguenti pezzi di epigrafi arcaiche: a) In pietra di m. 0,28X0,14, in lettere alte mm. 25; FAB RE5 FP; b) In altro frammento, con lettere alte mm. 40: VCADO CEPIT U DEDIT
Si raccolsero inoltre varie terrecotte ed antefisse, non che frammenti architettonici in travertino, ed un dito di bronzo doppio del vero ; le quali cose tutte si trovano ora nella residenza municipale di Palestrina.
Nota dell' ispettore degli scavi sig. V. Cicerchia, sopra recenti scoperte.
Nuova iscrizione dedicata alla Fortuna Primigenia.
Il R. Ispettore dei monumenti e degli scavi in Palestrina, cav. Alessandro Sbardella, ha riferito che presso gli avanzi del celebre tempio della Fortuna Primigenia, nello sgombrare un pianterreno prossimo all'Antro delle sorti, il quale nei secoli scorsi aveva servito come ossario delle vicine sepolture della Cattedrale, fu trovato in mezzo a materiale diverso un lastrone o cippo di travertino, alto m. 0,90 X 0,60 X 0,25, su cui leggesi: L VATRONIVS Q F BOLANVS FORTVNAE PRIMIGENIAE DAT
Il gentilizio Vatronius, come ha notato lo stesso sig. Ispettore, non è nuovo
nell'onomastica prenestina, trovandosi più volte ripetuto nei titoletti sepolcrali della antica necropoli (cfr. C.I.L. XIV, 3143, 3287-3291). Il nome Bolanus poi, che nell'epigrafia latina trovasi assai più spesso come gentilizio, è derivato dall'oppido Bola dell'antico Lazio, nella regione degli Aequi; e come cognome era proprio specialmente della gente Vettia, di Milano (v. Hübner, Ephem. epigr. II, pag. 34). Un
M. Vettio Bolano possedeva in Roma un nobile edificio nel Trastevere, che era appellato insula Bolani; e quivi sorgeva un santuario della Bona dea, nume tutelare di quella famiglia (v. C.I.L. VI, 65-67).
Il cav. Sbardella ha osservato che questo cognome Bolanus, portato da M. Va-
tronio, fa riscontro ad altri nomi gentilizi, parimente dedotti da luoghi dell'antico Lazio, che si leggono su cippetti della necropoli di Preneste; come quello di Satricanius (C.I.L. XIV, 3239-3243; Hübner, 1. c. pag. 44), derivato da Satricum e l'altro di A. BOVEILIO, scritto sotto un cippo che il predetto Ispettore conserva presso di sè, il quale nome egli crede poter esser dedotto dalla città di Boville.
Giuseppe Gatti.
L'Associazione Archeologica Prenestina ha poscia iniziato lo sterro in via della Cortina, sotto le finestre delle carceri, innanzi al palazzo baronale, di cui la fronte è in parte su muri antichi. Sono tornati in luce: un frammento di architrave in. travertino ricoperto di stucco (m. 2,20 X 0,75 X 0,32), con l'iscrizione: ...EFICIENDV... ed altri frammenti di cornicione, egualmente di travertino, ricoperti di stucco; la cimasa di un pilastro quadrato in travertino coperto di stucco (m. 0,69 X 0,69 X 0,20); un frammento di antefissa in terracotta con una gamba di una figura femminile; un frammento di bollo di mattone circolare: ...STITVTI
Una seconda trincea, aperta proprio innanzi alla scalinata del palazzo baronale ha rimesso in luce, proprio nel centro, un basamento quadrangolare (m. 6,10 di lunghezza e 4 di larghezza dal muro. del palazzo) in pietrame di tufo, rivestito nei due lati con opera reticolata, su cui era applicato l'intonaco; vi si accedeva per quattro gradini, ricoperti di travertino, alti m. 0,21, con una pedata di m. 0,48, meno l'ultimo, collocato sul terreno vergine, che misura m. 0,40.
Nella terra sì rinvenne: un torso di grande statua marmorea con grande manto, e con capelli scendenti sulle spalle (m. 0,30 X 0,50); una mano di grande statua marmorea (m. 0,27 X 0,19); un frammento di grossa lastra di travertino (m. 0,12 X 0,07 X 0,09) con la lettera Q, un angolo di cimasa ed un frammento di cornicione, ed altri frammenti in travertino ricoperto di stucco; il frammento inferiore di un’antefissa con fiore e delfino. Le altre trincee aperte sull'istessa via non hanno dato per risultato che il ritrovamento di un frammento di una consimile antefissa, un frammento di antepagmento colorito, un capitello (m. 0,74 X 0,65, un rocchio di colonna scanalata ricoperta di stucco, una cimasa d'angolo in travertino, incontrandosi presto la roccia.
Dante Vaglieri.
1856
Luigi Canina
Pianta della citta di Palestrina
Gli edifizj antichi dei contorni di Roma
1856
Luigi Canina
Esposizione del tempio della Fortuna
Gli edifizj antichi dei contorni di Roma
1835
Giovanni Battista Cipriani
Tempio della Fortuna prenestina
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1835
Giovanni Battista Cipriani
Tempio della Fortuna prenestina
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1826
Luigi Rossini
Palazzo Barberini a Palestrina
Le antichità dei contorni di Roma
1826
Luigi Rossini
Ristauro del Tempio della Fortuna Prenestina
Le antichità dei contorni di Roma
1826
Luigi Rossini
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1826
Luigi Rossini
Interno del Cortile del Seminario di Palestrina
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1774
Pierre Adrien Paris
Plan du temple de la Fortune Prénestine
1699
Pietro Santi Bartoli
Sciographia templi fortvnae praenestinae
Romanae magnitudinis monumenta quae urbem illam orbis
1699
Pietro Santi Bartoli
Ichnographia templi fortvnae praenestinae
Romanae magnitudinis monumenta quae urbem illam orbis
1699
Pietro Santi Bartoli
Orthographica templi fortvnae praenestinae
Romanae magnitudinis monumenta quae urbem illam orbis