Data: 1811
Codice identificativo monumento: 616
Gli Agostiniani di Santa Maria del Popolo, cominciano una fase di ampliamenti della proprietà sul Pincio e di lavori al suo interno. In particolare gli scavi del colle portano al ritrovamento di medaglie, monili, monete, colonne e marmi ed alla scoperta della grande cisterna romana.
Gli Agostiniani di Santa Maria del Popolo, cominciano la costruzione di un casale per la vigna sul Pincio, il cosiddetto “casone”, sfruttano come basamento e piano seminterrato la struttura preesistente di una cisterna romana.
Giuseppe Valadier riceve dalla Commissione degli abbellimenti della città di Roma, l'incarico della sistemazione di piazza del Popolo, prevedendo l’abbattimento dei conventi di S. Agostino e di S. Bonaventura per la realizzazione di una passeggiata a giardino.
Avvio della demolizione dei chiostri del Convento agostiniano di Santa maria del Popolo, per poter ubicare gli emicicli e le rampe di risalita al parco del Pincio. Le colonne spogliate ai demoliti chiostri quattrocenteschi, sono reimpiegate a decoro della Casina e del belvedere.
Il Consiglio dei lavori pubblici e delle fabbriche civili, sfiduciando Valadier nell'impresa di sistemare la piazza del Popolo, e decide di affidare il difficile compito di "giungere a una simbiosi arte-natura" a Berthault e a Guy de Gisors.
Dopo il ritorno di Louis-Martin Berthault in Francia, Giuseppe Valadier riprende i lavori di sistemazione di piazza del Popolo, mettendo in opera dei lavoro di terrazzamenti secondo i disegni di Berthault , con l’unica eccezione che per ascendere alla sommità del Pincio, ove era l’Accademia Reale Imperiale di Francia collegata attraverso una nuova strada, è prevista una rampa continua di due viali asimmetrici.
L'Obelisco Variano, trasportato dal Cortile della pigna dei Musei Vaticani, viene innalzato da Giuseppe Marini presso i Giardini del Pincio, su un basamento realizzato da Giuseppe Vladier.
Il triumvirato stanzia 10.000 lire per la creazione di busti marmorei di grandi personaggi italiani da esporre nei giardini del Pincio. I primi cinquantadue realizzati, resterano però nei magazzini del Campidoglio.
Papa Pio IX, istituisce una commissione per la collocazione di questi busti realizzati durante la repubblica romana e depositati al Campidoglio. Vengono scelti come siti di locazione adatti il Pincio e la casina Valadier.
La Giunta comunale incarica gli assessori Gatti e Placidi di ispezionare la passeggiata del Pincio per analizzarne le necessità. I risultati del loro lavoro di indagine portano alla conclusione che il giardino necessita di una nuova opera generale di arredo.
Preventivo dell'ing. Cassian Bon per la costruzione di una rete di condutture per l'innaffiamento della passeggiata del Pincio.
Il Consiglio Comunale delibera uno scandaglio dei lavori di risarcimento ed abbellimento della passeggiata del Pincio; risulta a questa data una lettera firmata dall'architetto Gioacchino Ersoch riguardante le condutture idriche e il previsto serbatoio con la cisterna.
I padre domenicano Giovanni Battista Embriago, tra gli orologiai più geniali del XIX secolo, offre al Comunune il suo idrocronometro: insieme a Giovanni Segneghi scrive ai componenti della Giunta presentando l'invenzione dell'idrocronometro; la richiesta viene accompagnata da un disegno acquerellato dell'ingegnere Giulio Crimini che illustra il progetto di una fontana per un non precisato giardino.
Giungono a Roma i componenti dell'orologio idraulico da costruire alla Passeggiata del pincio. Per la sua realizzazione l'ingegnere Ersoch si era rivolto alla fabbrica di orologi dei fratelli Granaglia di Torino, alla quale fu commissionato un raffinato allestimento: i quattro quadranti dell'ora, visibili da ogni direzione, erano protetti da “mostre in cristallo di Francia” sagomate e colorate in modo da imitare la sezione trasversale di un albero, con i suoi innumerevoli cerchi concentrici; le stesse lancette in ottone sono sagomate in forme vegetali; il meccanismo dell'orologio è semplicemente esposto ma dissimulato dalla presenza di fiori in bronzo in modo da creare una preziosa composizione floreale.
Si decise che tra i busti del Pincio, dovranno essere ritratti solamente personaggi morti almeno da 25 anni.
Per la festa dello Statuto, Gioacchino Ersoch realizza una Macchina pirotecnica sulla terrazza del Pincio.
Per la festa dello Statuto, Gioacchino Ersoch realizza una Macchina pirotecnica sulla terrazza del Pincio.
Legge n.519, in cui il Governo viene autorizzato a procedere all'acquisto di Villa Borghese, per una spesa massima di tre milioni di lire. Il parco, in quel momento soggetto ad asta giudiziaria, dovrà essere ceduto gratuitamente al Comune di Roma, con l'obbligo a questi di trasformarlo in pubblico giardino, da unirsi al Pincio e da nominarsi Umberto I.
Inaugurazione del Cavalcavia di collegamento tra Villa Borghese e il Pincio.
Inaugurazione di un busto dedicato a maria pagano al Pincio: "Presenti con Giolitti, ministri, rappresentanze di Roma, di Brienza, deputati, senatori. Parlarono il ministro Lacava, conterraneo di Mario Pagano, il deputato d'Agosto rappresentante di Brienza e il pro sindaco di Roma, prof. Tonelli. Il busto, opera dello scultore Guastalla, è stato collocato presso il cavalcavia appena costruito, che unisce Ja passeggiata del Pincio a Villa Borghese."
In occasione delle celebrazioni per il Cinquantenario del regno, la città di Milano dona a Roma una statua dedicata al Guerriero di Legnano, Alberto da Giussano, che viene collocato nei giardini della passeggiata del Pincio.
Inaugurazione della fontana rustica della fanciulla con anfora nei giardini del Pincio.
Tra un'imponente folla di cittadini e di numerose rappresentanze, viene inaugurato un busto dedicato a Oberdan nei Giardini del pincio.
Alla presenza dei Sovrani, viene inaugurato il monumento a Enrico toti nei giardini del Pincio:
"Alla presenza del Re, del Principe ereditario, delle iù alte cariche civili e militari, domenica scorsa, sul Pincio, la gloria di Enrico Toti, di questo energico trasteverino, è stata consacrata con un monumento che è opera di Arturo Dazzi e che è apparso a tutti veramente insigne per potenza plastica e per intima sritualiti Quando la tela è caduta e la figura superba dell'eroe è apparsa di contro al verde degli alberi, fissata in eterno, col suo corruccio e la sua dolente disperazione, nel bronzo lucido e nero, l'emozione ha vinto il cuore d'ognuno, ha fatto di ogni anima una fiamma pura, un'offerta di memore amore, di gratitudine e di fede.
La cerimonia non poteva svolgersi con ordine più solenne e più austero. Pareva che la minacciosa presenza della statua rendesse più raccolto e profondo l'adorante silenzio della folla.
Dopo tante polemict ppassionate negazioni, l'accordo finalmente si faceva fra il popolo e i critici più esclusivi. L'opera parlava da sè col diretto e persuasivo linguaggio dell'arte serena e tutta illuminata dalla calma luce del crepuscolo, alta sul suo bianco basamento, mostrava ai soldati, alle donne, a tutta la folla, con quali modi il gesto breve di un uomo, di un popolano, può elevarsi dalla cronoca alla storia e diventare mito, leggenda, sintesi radiosa di un momento unico della vita della Patria."
Nei giardini del Pincio, viene inaugurato il busto in onore di Giacinto Albini:
"Il Municipio di Roma con opportuna decisione deliberò l'erezione di un busto al Pincio per onorare in forma perenne il grande agitatore e patriota meridionale Giacinto Albini che fu prodittatore di Garibaldi, con poteri illimitati, in Basilicata, e che formò un battaglione di volontari lucani per partecipare alla presa di Roma.
La deliberazione presa nel centenario della nascita dell'Albini ebbe marzo il suo compimento con una ben riuscita manifestazione patriottica a cui intervennero le autorità cittadine, senatori, deputati e un forte gruppo di fascisti e la rappresentanza dei Sempre pronti. Notati i figli dell'illustre patriota, DecioAlbini, il colonnello Albini, e la figlia.
Parlarono il Sindaco stesso, il comm. Cantalupi per la città di Roma ed il dott. Bonelli per i lucani. Salì quindi alla pedana l'oratore ufficiale, deputato Raffaele Paulucci, deccorato di medaglia d'oro, che disse una sintetica e forte commemorazione di G. Albini."
Presso la Passeggiata del Pincio, con un discorso del senatore Torraca, viene inaugurato il busto in memoria di Francesco De Sanctis, opera dello scultore Cives.
Con un discorso di Italo Balbo, viene inaugurato al parco del Pincio, un busto in onore di Paulucci Fulcieri De Calboli.
Il governatorato di Roma delibera la realizzazione di un busto in onore dell'aviatore Carlo Del Prete, da collocarsi nei giardini del Pincio.
Presso la Passeggiata del Pincio, alla presenza del governatore Boncompagni Ludovisi, si svolge l'inaugurazione del busto dell'aviatore Carlo Del Prete, realizzato dallo scultore Enrico Martini.
Il govaernatore Ludovisi Boncompagni, inaugura al Parco del Pincio, un busto in memoria di Tommaso Gulli (caduto a Spalato nel 1920), opera di Francesco Parisi.
Inaugurata al Giardino del lago, a Villa Borghese, una piccola biblioteca all'aperto, contenente un migliaio di volumi da darsi in lettura gratuita al popolo. "La biblioteca si intitola al nome del compianto Luigi Valli, il quale ne fu il primo ideatore. La piccola costruzione in legno, offerta dal Governatorato dell'Urbe e adattata dall'architetto Raffaele De Vico, sorge in mezzo ad arbusti d'alloro e mirto sotto due elci, fra aiole di begonie."
Con l'intervento del presidente del senato Federzoni, del Governatore Francesco Boncompagni Ludovisi, dei rapprraentanti del Sottosegretari alla Guerra e alla Marina, del generale Domenicani padre Gillet e numerose altre autorit, viene inaugurato al Parco del Pincio un busto in onore del padre Alberto Guglielmotti, storico della marina.
Manifestazione della FGCI sulla terrazza del Pincio, Suonano Venditti, Barbarossa e il Banco del Mutuo Soccorso. Durante l'esibizione di Roberto Benigni, il comico prende in braccio e dondola il segretario Enrico Berlinguer.
Un concerto di musica classica della Banda Musicale della Guardia di Finanza inaugurera nel parco del Pincio, un busto di marmo in memoria del maestro Antonio D'Elia, illustre musicista, direttore del Corpo Musicale della Guardia di Finanza nonche' cattedratico del Conservatorio di Santa Cecilia.
1931
Marcello Piacentini
Allargamento del Piazzale Flaminio
Piano Regolatore del 1931
1909
Dante Paolocci
Il Ponte fra il Pincio e Villa Borghese
L'Illustrazione Italiana 1909
1904
Dante Paolocci
Nuovo chiosco del Pincio
L'Illustrazione Italiana 1904
1901
Dante Paolocci
L'Estate al Pincio
L'Illustrazione Italiana 1901
1898
Dante Paolocci
Il Tramonto al Pincio
L'Illustrazione Italiana 1898
1889
Dante Paolocci
L'Omnibus dei bambini al Pincio
L'Illustrazione Italiana 1889
1865
Paolo Cacchiatelli
Casina Valadier
Le scienze e le arti sotto il pontificato di Pio IX
1865
Paolo Cacchiatelli
Passeggiata pubblica al monte Pincio
Le Scienze e le Arti sotto il pontificato di Pio IX
1864
Giovanni Balzar
Veduta del Pincio
Scenografia dei più celebri monvmenti
1851
anonimo
Piazza del Popolo
Principali monumenti di Roma e sue vicinanze
1847
Domenico Amici
Obelisco Aureliano
Raccolta delle vedute dei Contorni di Roma
1840
Domenico Amici
Fontana della Passeggiata del Pincio
Raccolta di Trenta Vedute degli Obelischi, Scelte Fontane, e Chiostri di Roma
1839
Gaetano Cottafavi
Passeggiata sul Monte Pincio
Nuova raccolta di vedute di Roma e sue adiacenze
1837
Antonio Acquaroni
Fontana della piazza Campitelli
Collezione di vedute di fontane di Roma
1833
Agostino Tofanelli
Villa Medici
Memorie di antichità e curiosità di Roma e dintorni
1828
Luigi Rossini
Veduta del Pincio e di piazza del Popolo
I monumenti più interessanti di Roma
1818
anonimo
Giardini del Pincio
Catasto Urbano
1813
anonimo
Progetto del Giardino del Grande Cesare
Album Gabrielli
1813
anonimo
Progetto del Giardino del Grande Cesare
Album Gabrielli
1813
anonimo
Progetto del Giardino del Grande Cesare
Album Gabrielli
1806
Giovanni Battista Cipriani
Pianta topografica di Piazza del Popolo
Memorie enciclopediche sulle Belle arti, Antichità
1641
Israel Silvestre
Piazza del Popolo
Antiche e Moderne Vedute di Romae
1615
Aloisio Giovannoli
Obeliscus Augusti
Vedute degli antichi vestigj di Roma