Informazioni storiche

Informazioni storiche artistiche sul monumento

★ ☆ ☆ ☆ ☆

Data: -398 / -397

Codice identificativo monumento: 6167

Cronologia

-398

Per rispondere ad una profezia che aveva predetto la vittoria di Roma su Veio se le acque del Lago Albano fossero giunte sino al mare, viene avviata una condutturo per drenare a valle le acque in eccesso del lago di Albano.


Fonte: Tito Livio

Descrizione

Il condotto artificiale è lungo 1800 metri partendo da una camera di manovra sulla costa occidentale del Lago Albano e termina presso delle Mole fortificate al confine tra il comune di Albano e Castel Gandolfo.

Tra le più grandi opere di ingegneria idraulica dell'epoca romana, secondo lo storico Tito Livio venne costruito fra il 398 ed il 397 a.C., per rispondere ad una profezia che aveva predetto la vittoria di Roma su Veio se le acque del Lago Albano fossero giunte sino al mare. Probabilmente fu invece sviluppato su di un precedente scavo del VI secolo a.C., nato per regolare il livello dell'acqua del Lago, irrigare i campi a valle ed evitare di perdere terreni fertili per l'innalsamento del bacino durante le fasi di lunghe pioggie.

Il lungo cunicolo parte da una grande stanza chiamata camera di manovra, dove si trovano le paratie di regolazione del deflusso delle acque, e dopo un decorso articolato ed areato da diversi pozzi (per lo smaltimento dei materiali di risulta e le ispezioni) sbocca nel fiume Tevere dopo essere stato incanalato nel Fosso dell'Acqua Acetosa.

Ancora funzionante, viene utilizzato anche per irrigare i campi del versante nord-occidentale del lago. Presso lo sbocco o scolo, nacque un piccolo borgo costituito da canali, fontanili e mole (mulini).

Stampe antiche

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