Codice identificativo monumento: 63
Pasquale II dispone la demolizione delle roccaforte dei Corsi, erette sulle rovine del Tabularium.
Le spinte autonomistiche cittadine guidate da Giordano Pierleoni, portano alla Renovatio Sacri Senatus e all'istituzione del libero Comune di Roma. Il documento che viene siglato dalla formula Senatus Populusque Romanus, fa decadere definitivamente il pontefice Lucio II da qualsiasi funzione di natura temporale. Viene abolita la carica di prefetto (che era appannaggio di un incaricato pontificio) e viene istituita la carica di patrizio rappresentante della città e della repubblica che aveva il compito di presiedere il senato. La città viene suddivisa in 16 rioni (non è compresa l'Isola Tiberina, né alcuna area sulla sponda occidentale del fiume). Ciascun rione potrà scegliere 10 elettori che eleggeranno a loro volta, i 56 senatori che costituiranno la nuova assemblea. Alla carica principale di patrizio, viene eletto Giordano Pierleoni, artefice della rivolta popolare.
Papa Lucio II, insieme alle milizie rimastegli fedeli, attacca il Campidoglio, sede del nuovo Senato. La reazione del popolo impedisce l'assalto. Alcuni cardinali sono uccisi e lo stesso papa viene ferito gravemente alla testa da una pietra tirata dalla rocca. Ferito gravemente, e trasportato al convento di San Gregorio al clivo scauro.
Ludovico il Bavaro riunisce in Campidoglio i nobili romani, che gli conferiscono, per solenne plebiscito, la Corona Imperiale ed i titoli di Senatore e Capitano del Popolo.
Partendo dalla chiesa di Sant'Angelo, con 100 uomini armati e una gran folla al seguito, Cola di Rienzo occupa il palazzo del governo comunale al Campidoglio. L'assemblea popolare, elegge due tribuni: Raimondo d'Orvieto, vicario del pontefice, e Cola di Rienzo, con maggiori poteri.
II Barone Giovanni Pipinosi muove alla testa delle milizie dei Colonna, verso il Campidoglio per vendicarsi con Cola di Rienzo. Il tribuno pronuncia un discorso appassionato per convincere i romani a combattere e respingerli, ma il popolo gli si rivolge contro e fugge a Civitavecchia.
I Quattro rioni Sant'Angelo, Ripa, Colonna e Trevi (zone che sottostavano all'influenza dei Savelli e dei Colonna) insorgono contro Cola di Rienzo. La folla viene guidata al Campidoglio da un suo ex capitano. Il tribuno, abbandonato da tutti i suoi fedeli, tenta per l'ultima volta di arringare i romani, che però rispondono dando fuoco alle porte. Tenta allora la fuga, uscendo travestito da popolano pezzente e alterando la voce gridando "suso, suso a gliu tradetore!". Viene però riconosciuto dai braccialetti (che non si era tolto) e condotto a forza sulla sommità della scalinata, vicino al leone, dove resta un'ora prima che un certo Francesco de Vecchio gli assestasse il primo colpo: «Là addutto, fu fatto uno silenzio. Nullo uomo era ardito toccarelo», finché un popolano «impuinao mano ad uno stocco e deoli nello ventre.». Il cadavere viene trascinato a San Marcello in via Lata, di fronte alle casetorri dei Colonna, dove resta appeso per due giorni e una notte.
I fratelli Niccolò e Giovanni Colonna, intenzionati a detronizzare Bonifacio IX in favore dell’antipapa Benedetto XIII, entra a Roma con 400 cavalieri e altrettanti fanti, ponendo l'assedio al Campidoglio e alla chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Ma la decisa opposizione del senatore Zaccaria Trevisan e del fratello del papa, Giovannello Tomacelli, lo costringono a ritirarsi nelle sue fortificazioni al Quirinale e poi ripiegare presso le sue fortificqazioni a Palestrina. Paolo Orsini, corso in difesa del pontefice, attacca con 2000 cavalli, uscendo vittorioso dalla battaglia.
Durante il conclave, i fratelli Niccolò e Giovanni Colonna insieme agli alleati Battista Savelli e Adinolfa Conti, si accordano per assalta con le loro milizie il Campidoglio. Sconfitto, i Colonna torna a barricarsi nelle roccaforti al Quirinale.
Giovanni Cenci, convocato in Campidoglio dal Senatore Alidosi, viene decapitato nella Sala Maggiore e la sua testa gettata dalla finestra. La punizione per aver preso parte alle sommosse organizzate da Niccolò e Giovanni Colonna.
Durante dei lavori sulla via Appia, circa 5 miglia fuori Porta Appia (in una fattoria di Santa Maria Nova, nella Campagna, nei pressi del Casale Rotondo) viene trovata un antica tomba romana con dentro un semplice sarcofago. Dentro c'è il corpo incorrotto di una fanciulla, immerso in un liquido bluastro profumato (forse il Natron, usato per le imbalsamazioni), con una reticella di seta e oro fra i capelli. L'umanista fiorentino Bartolomeo Forte scrive: "I lunghi capelli neri aderivano ancora al cranio, erano spartiti e annodati come si conviene a una giovane e raccolti in una reticella di seta e oro". Il corpo viene portato in Campidoglio e migliaia di Romani andarono a vederla, ma dopo pochi giorni il corpo imputridì. Si decise di seppellirla al cimitero del Muro Torto.
L'ammiraglio Marcantonio II Colonna celebra il trionfo dopo la vittoria sui turchi ottenuta a Lepanto dalla Flotta della Lega Santa. Il corteo si muove da Porta San Sebastiano a San Pietro, con tappe all'arco di Costantino, di Tito, di Settimio Severo e dal Campidoglio al Vaticano. La porta era adorna di festoni e della rappresentazione "di varie spoglie tolte ai nemici; si scorgevano timoni, remi, antenne, galee fracassate, artiglierie ed altre cose relative alla battaglia navale". Sulla grande arcata della predetta porta, così come sui tre antichi archi di trionfo ch'egli avrebbe attraversato lungo la Via Trionfale e la Via Sacra, erano state affisse delle grandi iscrizioni in latino inneggianti alla vittoria navale ed ai suoi artefici. La prima di esse, in particolare, recava la dedica del Senato e del Popolo Romano a "Marco Antonio Colonna, ammiraglio della flotta pontificia, altamente benemerito della s. Sede, della salute degli alleati e della dignità del popolo romano". I festeggiamenti proseguono per sette giorni.
Il conservatore Paolo Lancellotti impedisce, con un appassionato discorso in Campidoglio, la revoca del decreto di demolizione dei marmi del mausoleo di Cecilia Metella.
L'orologio posto sulla facciata della basilica di Santa Maria in Aracoeli viene spostato sulla Torre di Palazzo Senatorio. Durante i lavori viene installato un nuovo meccanismo, realizzato dall'orologiaio romano Raffaele Fiorelli.
Prima Adunanza dell'Accademia dei lincei nelle nuova sede al Campidoglio. Papa Leone XII, con tremila scudi, ha sostenuto i lavori per il trasferimento dell'Accademia da Palazzo Ginnasi al Palazzo Senatorio, dove il senatore principe Altieri gli ha concesso l'uso del secondo piano.
Inaugurazione del nuovo osservatorio Astronomico dell'Archiginnasio presso la Torrre di Niccolo V al Palazzo Senatorio, gestito dall'Accademia dei Lincei.
Prima esposizione della Società degli Amatori e Cultori delle Belle Arti, svoltasi fino a giugno ed ospitata nelle sale concesse dal senatore di Roma, il principe Altieri, nel palazzo Senatorio al Campidoglio.
Seconda mostra della Società degli Amatori e Cultori delle Belle Arti protratta fino a giugno nelle sale del Palazzo Senatorio.
Vengono sospese le riunioni dell'Accademia dei Lincei e le attività dell'Osservatorio astronomico. Il Senatore di Roma vuole tornare in possesso delle sue stanze. La Segreteria di Stato, sorda alle richieste accademiche, ed il ministero degli Interni ordinano che per "decisa volontà di S. S. Nostro Signore Gregorio XVI, che l'Accademia dei Lincei non avesse più residenza e sede nel palazzo senatorio in Campidoglio, e che fino a nuovo ordine della stessa Sua Santità restasse sospesa qualunque adunanza dell'Accademia.
Papa Pio IX restituì all’Accademia dei Lincei la sua sede in Campidoglio e ad Ignazio Calandrelli l'appartamento dello Scarpellini, con il titolo di astronomo dell’Accademia e con il compito di riorganizzare un osservatorio universitario ed arricchirlo di nuovi strumenti più moderni: viene acquistato il Circolo Meridiano di 94 mm di apertura fabbricato nella famosa officina degli Ertel di Monaco, collocato su due grosse colonne di marmo di Carrara; ampliata e abbellita con una cupola la sala maggiore che contiene il circolo e il quadrante murario; viene aggiunte una biblioteca ed una sala per le osservazione meteorologiche; il principe Torlonia dona un grande telescopio catodiottrico, con il riflettore di marmo nero antico di 9 piedi di lunghezza focale e 8 pollici di apertura, costruito dall'ottico Gatti. L'Osservatorio Pontificio del Campidoglio diventa così il più moderno d'Europa.
Cantata in onore del sommo pontefice Pio IX eseguita nell'Aula Massima del Palazzo Senatorio sul Campidoglio la sera dai dilettanti romani dell'Accademia Filarmonica.
Papa Pio IX, con il motu proprio sull'Organizzazione del Consiglio e Senato di Roma e sue attribuzioni, crea a Roma il moderno Comune, organo di potere locale, con proprie attribuzioni e forme di rappresentanza. Al vertice dell'amministrazione vi è ora un Consiglio deliberante, formato da cento consiglieri (sessantaquattro scelti tra i possidenti e trentadue tra professionisti e artisti e quattro nel clero) e una magistratura esecutiva, quest'ultima composta da un Senatore e otto Conservatori. Vengono trasferìti alla municipalità romana anche le essenziali funzioni del governo del territorio: la tutela dell’“ornato cittadino”, il controllo dell’edilizia privata, la cura degli acquedotti e delle strade e in generale dei lavori pubblici. Con la nuova organizzazione degli uffici comunali, queste funzioni sono accorpate nella Divisione III, articolata in due servizi: “Acque e strade, Misure di sicurezza, Nettezza e decenza” (Sezione I) e “Libertà di passaggio, Ornato e comodo” (Sezione II) sotto la direzione del “Corpo artistico” comunale, la cui dotazione organica è costituita da 5 ingegneri (3 “di riparto” per le vie urbane e 2 per gli acquedotti e le fontane) oltre a 3 architetti. Professionisti principalmente trasferiti dalla soppressa Prefettura di Acque e Strade governativa.
Papa Pio IX rifonda l'Accademia dei Lincei. La prima riunione della Pontificia Accademia Nuovi Lincei si tiene nelle stanze del Cardinale Riario Sforza, mentre le successive continueranno a tenersi nelle sale del Campidoglio, precedentemente occupate prima del trasferimento imposto da Gregorio XVI.
Con una solenne cerimonia in Campidoglio, viene inaugurato il nuovo Consiglio Comunale.
I deputati dell'Assemblea Costituente, riuniti nel Palazzo della Cancelleria, approvano (con 120 voti favorevoli, 10 contrari e 12 astenuti) l'ordine del giorno in quattro articoli denominato «Decreto Fondamentale», che costituisce il primo nucleo della Costituzione della Repubblica Romana. Il presidente dell'Assemblea, Giuseppe Galletti, legge il Decreto Fondamentale in forma solenne, affacciato dalla loggia del Palazzo Senatorio in Campidoglio, proclamando ufficialmente la nascita della nuova Repubblica romana.
Il ministro della Repubblica Romana Montecchi scrive al Presidente dei Lincei, esortandolo a trovare altri locali per l'Accademia "esser necessario che di quel palazzo fossero intieramente sgombri tutti gli ambienti, e che ciò seguisse prontissimamente. Non potendovi quindi restarvi codesta Accademia dei Lincei, che vi ha stanza, e la specola, che anche minaccia rovina. I Lincei vengono accolti provvisoriamente in alcune stanze del Collegio romano.
Il triumvirato stanzia 10.000 lire per la creazione di busti marmorei di grandi personaggi italiani da esporre nei giardini del Pincio. I primi cinquantadue realizzati, resterano però nei magazzini del Campidoglio.
L'Assemblea Costituente ed i nuovi triumviri Alessandro Calandrelli, Livio Mariani e Aurelio Saliceti, riunita in Campidoglio per evitare le cannonate francesi, emette il decreto di resa all'invasione. La sera Garibaldi lascia Roma, uscendo da Porta San Giovanni con un seguito di 4.000 uomini, la moglie Anita, Ciceruacchio e il cappellano Ugo Bassi.
Alle ore sette pomeridiane, dal Balcone del Palazzo Senatorio viene letta al popolo la nuova costituzione appena approvata, ultimo atto dell'Assemblea Costituente prima dell'ingresso delle truppe di invasione francese.
Papa Pio IX fa una breve sosta nella Piazza del Campidoglio, dopo la visita alla Basilica dell’Ara Coeli.
Plebiscito per sancire l'annessione al Regno d'Italia del territorio di Roma e del Lazio dopo la presa di Roma. A Roma i risultati mostrano una schiacciante vittoria dei sì, 40.785, a fronte di 46 voti per il no, considerando però la spinta delle schiere cattoliche all'astensionismo. La Proclamazione dei risultati avviene dalla Gran Loggia del Palazzo Senatorio al Campidoglio.
Alla riunione dell'Accademia dei Lincei, non tutti i soci riconoscono la legittimità del nuovo governo. La discussione sulle sorti dell'Accademia è particolarmente accesa tanto che il presidente cardinale Viale-Prel rinuncia alla carica e abbandona la seduta, seguito da undici soci (su venticinque), che decidono di continuare la tradizione della Pontificia Accademia insediandosi nella Casina di Pio IV al Vaticano.
Nel suo discorso di insediamento Quintino Sella alla presidenza dell'Accademia dei Lincei, espone alla presenza del presidente del consiglio Marco Minghetti, le linee guida del suo programma per lo sviluppo dell'Accademia, proponendo la riforma dello statuto accademico, l'istituzione di una Classe di scienze morali e la suddivisione dei soci in nazionali, corrispondenti e stranieri. L'apertura a questi ultimi sottolinea il desiderio di Sella di far conseguire ai Lincei un forte e riconosciuto carattere internazionale.
Durante la prima esposizione internazionale d'Arte a Palazzo dell'Esposizioni, il comune di Roma acquista dall’artista Ettore Roesler Franz, i primi 40 acquerelli della prima serie di Roma Sparita. Inizialmente sono conservati nel Palazzo Senatorio in Campidoglio.
Inaugurato nell'aula del consiglio del Palazzo Senatorio del Campidoglio, un busto in memoria di Giuseppe Garibaldi.
Il Principe Imperiale di Germania Federico Guglielmo di Germania in visita a Roma. Lo accolgono alla Stazione Termini il Re Umberto I, il Principe di Napoli e il Principe Amedeo, i dignitari di corte, i ministri, il Presidente del Senato Tecchio, quello della Camera Farini e l'Ambasciatore di Germania, il Sindaco Torlomia e il Presidente del Consiglio Depretis. Dopo una tappa al palazzo del Quirinale, il pomeriggio si reca al Pantheon ad omaggiare la tomba del Re Vittorio Emanuele II. La sera dopo il pranzo di gala al Quirinale viene organizzata una visita e al Campidoglio dove venne venne effettuata una spettacolare illuminazione con i bengala del Foro Romano.
Il Kaiser di Germania Guglielmo II giunge a Roma per una visita ufficiale. Arriva in treno alla Stazione, dove è riceveto da re Umberto, col principe ereditario, il duca d'Aosta e il duca di Genova, con le loro case militari, il presidente del Consiglio, il generale Pallavicini e D'Oncieu (comandanti dell'VIII corpo e della divisione di Roma), il prefetto Gravina ed il prosindaco marchese Guiccioli. Verso il piazzale esterno è stato eretto un padiglione în velluto e broccato: copre il marciapiede un ricco tappeto di Bruxelles. Alle due estremità del padiglione s'ergevano due pennoni che sorreggono, quello di destra lo stendardo imperiale tedesco, quello di sinistra lo stendardo italiano. Guglielmo II ed Umberto I prendono posto insieme al principe di Napoli, in una carrozza di Corte scoperta, con le livree rosse, percorrono la piazza di Termini dove è rinnovata l'antica fontana, e s'avviano per Via Nazionale. La grande strada, lungo la quale s'innalzavano più di 300 pennoni, eguali a quello del quale diamo il disegno, è straordinariamente affollata. Dai balconi e dalle finestre stipate di signore cadono sulla carrozza fiori e piccole bandiere con i ritratti dei due sovrani e i colori delle due nazioni alleate. La carrozza dei due sovrani si fa strada lentamente in mezzo alla folla fino al portone del Quirinale, dove l'imperatore sarà ospitato negli appartamenti imperiali realizzati al piano nobile della Manica Lunga. In onore di Guglielmo Il, si è preparata una grande dimostrazione popolare. L'architetto comunale Giocchino Ersoch è stato incaricato di realizzare un palco in stile eclettico intorno all'obelisco di piazza del Popolo e un quinta scenica al fondo di piazza del Campiglio, collegando Palazzo Senatorio e Palazzo Nuovo con una costruzione effimera in stile.
Grande rivista militare al pratone di Centocelle, in onore di Guglielmo II. A sera viene organizzato un ricevimento in suo onore al Campidoglio.
Nella Sala Capitolina si inaugura il terzo congresso universale della pace, sotto la presidenza di R. Bonghi, con la partecipazione dei delegati di oltre cento società pacifiste e dei rappresentanti di altre istituzioni favorevoli all'intro- duzione dell'arbitrato internazionale.
In occasione dell'anniversario del Natale di Roma, s'inangurava nell'aula del palazzo senatorio in Campidoglio, la V conferenza della Croce Rossa, costituitasi a Ginevra nel 1864.
Feteggiamenti per il Cinquantenario dello Statuto. "Alla mattina, grande rivista al Macao. Alle 14, sfilano le berline di gala colle rappresentanze del Senato e della Camera: vanno al Campidoglio, dove la festa toccherà l'apice della solennità. Grandi orifiamme sventolano in piazza del Quirinale a pennoni che portan gli stemmi delle città italiane e corone d'alloro. La gradinata della chiesa di Ara Coli nereggia d'una folla compatta che, all'apparie dei Sovrani, lancia all'aria un evviva fragoroso.
Nella sala del Campidoglio, un'altra scena. Tutto intorno, pendono le bandiere regalate dai municipii italiani per la liberazione di Roma. Il trono è eretto all'ombra del gonfalone rosso e arancio della città eterna. Folla di senatori, di deputati e di trecento sindaci. Fra gli abiti neri brillano le uniformi militari, ma, caso strano, non vi sono signore.
Il ritorno dei Sovrani al Quirinale fu un'altra scena. Le associazioni popolari erano là, ad attendere i Reali. Le loro cento venti bandiere s'agitavano in festa. Immense le ovazioni ai Sovrani, che comparvero al balcone; il Re, austero, agitando l'elmo, la Regina; sorridente, agitando il fazzoletto bianco.
Alla sera, illuminazione fantastica con quelle grandi palme laminose in Piazza Colonna col Colosseo e col Foro Romano illuminati a bengala."
Al Palazzo Capitolino, il sindaco principe Colonna conferisce la Cittadinanza Romana al Duca degli Abruzzi, a seguito della sua recente impresa nell'esplorazione polare: "Nella grand'aula delle sedute, attorno al banco della Giunta, quattordici vigili sostengono i gonfaloni dei rioni della città. Al suon della marcia reale, arrivano il Duca degli Abruzzi e il capitano Umberto Cagni, suo aiutante di campo, al quale sarà consegnata una medaglia d'oro. Il Duca veste l'alta uniforme. Il sindaco di Roma, principe Colonna, attorniato dagli assessori, va all'ingresso a ricevere l'augusto esploratore ; ed, entrando, questi volge lo sguardo sulla fiorita di signore belle ed eleganti, che s'aggruppano nello spazio riservato, per solito, alla stampa. Tutti si alzano in piedi, e prorompono in un applauso fragoroso, serrato, lungo."
Inaugurazione in Campidoglio del Congresso storico internazionale a Roma: "L'inaugurazione riuscì solenne, coll'intervento del Re in alta uniforme di generale, e della Regina, che vestiva un abito cremiso. I sovrani presero posto sul trono nell'aula del Consiglio, fra i ministri e il sindaco Colonna, che pronunciò un discorso.
Le Loro maestà, passando per la costruzione provvisoria che unisce il Palazzo Senatorio a quello dei Conservatorii, si recarono a un'altra inaugurazione: a quella della Forma Urbis, chi la più antica pianti di Roma, parzialmente ricomposta su di una parete del giardino del Palazzo dei Conservatori.
Pittoresca la sfilata, il passaggio per le scale fatte coetruire dal sindaco Colonna per ingrandire e migliorare i locali dalla Pinacoteca Capitolina e costruzioni magnifiche. Toccò al prof. Lanciani, il noto studioso di topografia romana antica, fare la spiegazione della Formo Urbis, pazientemente ricostruita. Nel giardino del palazzo dei Conservatori in Canipido gli fu fabbricata infatti apposta una parete di metri 14 per 18, sopra la quale, in rosso, fu dipinta, nelle sue linee principali, la pianta di Roma Moderna. Sopra questa pianta vennero collocati, al loro posto, con iscrizione in nero, i frammenti dell'antica pianta di Roma, limitatamente però alla zona monumentale. I frammenti di questa antica pianta, messi a posto, sono circa ducento. Ne rimangono ancora mille circa; ma questi non si possono collocare perché non offrono alcuna indicazione che permetta d'identificarli e di collocarli con esattezza."
Apoteosi di Guglielmo Marconi al Campidoglio. Giunto alle ore 10, il sindaco Colonna gli conferisce la cittadinanza Onoraria nella sala delle Bandiere. Alle 16 pronuncia una conferenza sulla sua scoperta: "Immensa, fitta la folla, che s'addensa al Campidoglio, ansiosa di vedere il trionfatore, desiosa di porgergli un saluto. Essa non Potrà penetrare nell'aula della conferenza; lo sa; ma vuol dimostrare al suo muovo eccelso concittadino ammirazione. Quando al Colle, inondato di luce, arriva il Marconi, la moltitudine applaude, acelama. È il Marconi vien ricevuto dal sindaco. Quindi arriva il Duca di Genova, che si ferma ad aspettare i Sovrani. E, alle 16 precise, salutati dall'inno reale e dagli evviva, il Re e la Regina giungono col Duca d'Aosta, col Conte di Torino, col Duca degli Abruzzi, in carrozza scortata dai cotazzieri." Conclude la giornata partecipando ad un banchetto organizzato in suo onore, nella sala maggiore del Grand hotel (trasformato in serra fiorente).
Il Comune di Roma bandisce un concorso per il congiungimento stabile dei tre Palazzi Capitolini. Il concorso viene vinto da Marcello e Pio Piacentini:
"Poichè, scaduto il termine concesso all'Amministrazione bloccarda per demolire le braccia di cartapesta alzate ad allacciare al Palazzo dei Senatori le gallerie dei Musei ed i saloni gloriosi del Palazzo dei Conservatori, le mascherature burlesche non cadevano, l’atitorità governativa alzò la sua voce di comando. Il Comune allora, disposto a non cedere nemmeno di fronte alla forza, bandì un concorso pel congiungimento definitivo dei tre edifici superibi."
Il progetto che la reca e nasconde il nome dei suoi autori sotto il motto simbolico di Noli me tangere considera la questione del congiungimento in rapporto alla sistemazione stradale, al definitivo assetto degli uffici capitolini, a problemi severi di Arte e di Archeologia. Move da un progetto della Commissione direttiva del Monumento a Vittorio Emanuele che considerava l’accesso alla mole sacconiana dalla parte posteriore e prevedeva una rampa svolgentesi nelle aree di demolizione chiuse tra il Monumento, l'Ara Coeli, e le chiese di Santa Marina e di San Pietro in Carcere.
Nella planimetria dei Piacentini, questa rampa, dopo aver lasciato alla sua destra una via parallela, che alla quota del Tabularium conduce all'ingresso monumentale ideato per la sede delle Rappresentanze, sale fino alla Piazza del Campidoglio aprendo a sinistra del Palazzo Senatorio una superba terrazza adorna di balaustre e di statue e protesa sul suggestivo panorama dei Fori balzati completi dalla liberazione sapiente del contorno. Così invece di accecare la piazza, si darebbe ad essa una vista ampia quanto mai, lasciando al sole ed all'azzurro un trionfale varco.
"P.S: ll Consiglio superiore per le antichità e le Belle Arti aveva dovuto, con ripetuti pareri, in quale si rispettava l'apparenza della piazza del Campidoglio, ma si lasciava ai concorrenti piena libertà di trovare il passaggio pel congiungimento dei tre palazzi in qualunque parte eva qualunque livello del colle. Intanto il Consiglio superiore si è pronunciato in senso sfavorevole al concorso."
Discorso interventista di Gabriele D'Annunzio alla folla riunita a Piazza del Campidoglio. Al termine alcuni cittadini penetrano nella torre e suonano la campana.
Orazione di Gabriele D'Annunzio davanti una grande folla radunata a piazza del Campidoglio. Dalla loggia del Palazzo Senatorio, spiega la bandiera che il maggiore Randaccio spiegò nel 1917 alla foce del Timavo., "perché Roma la consacri e "dia mandato al poeta di portarla, quale pegno di amore e di fede, a Fiume ricongiuntasi alla Patria".
La Giunta comunale riunita nell'aula massima di Palazzo Senatorio, con delibera n.20 prende provvedimenti d'urgenza in vista del VI Censimento della popolazione. Si stabilisce di completare la nomenclatura delle strade, decidendo anche di dar corso alla proposta dell'Associazione fra i Romani, che a seguito del notevolissimo ampliamento della città avvenuto nell’ultimo trentennio propongono l'istituzione di nuovi rioni e quartieri. La Giunta Municipale dispone di aggiungere ai quindici già esistenti sette nuovi Rioni: XVI Ludovisi, XVII Sallustiano, XVIII Castro Pretorio (Macao Terme), XIX Celio, XX Testaccio, XXI S. Saba, XXII Prati. La Giunta decide inoltre di istituire come altrettante unità organiche suburbane i quartieri creati nel 1911 per i soli effetti statistici ed anagrafici. I Flaminio, II Parioli, III Pinciano, IV Salario, V Nomentano, VI Tiburtino, VII Prenestino-Labicano, VIII Tuscolano, IX Appio-Latino, X Ostiense, XI Portuense, XII Gianicolense, XIII Aurelio, XIV Trionfale, XV Milvio. .
L'Osservatorio Astronomico del Collegio Romano e quello dell'Archiginnasio al Campidoglio si fondono dando origine all'Osservatorio di Roma.
Cinquanta decorati di Medaglia doro, ospiti al Quirinale, offrono al Principe Umberto le insegne ufficiali alla presenza del gen, Diaz, dell'ammiraglio Tharon di Revel e del Capo di tato maggiore gen. Vaccari. Dopo la cerimonia il Re saluta i gloriosi decorati offrendoli una colazione. I decorati vengono poi celebrati con un brindisi del sindaco Cremonesi in Campidoglio e ricevuti dal Capo di Governo Mussolini a palazzo Chigi.
Celebrazioni del VI aniversario della Vittoria. In accordo tra Governo e Municipio, viene di nuovo innalzare la croce sulla torre del Campidoglio. Dopo essere andati a recare portato omaggio al Milite ignoto. il Re e il capo del Governo l'on Mussolini, passano in rivista le forze aeree italiane al Pratone di Centocelle.
Il demanio dello stato cede al comune la Villa Mellini a Monte Mario destinandola alla costituzione del nuovo Osservatorio astronomico.
Durante una cerimonia nella Sala degli Orazi e Curiazi a Palazzo Senatorio, l'on. Mussolini insedia il primo Governatore di Roma, Filippo Cremonesi. Durante il discorso afferma di voler dare case, scuole, bagni, giardini e terreni per lo sport al popolo fascista.
L'on Mussolini insedia in Campidoglio il Consiglio nazionale delle Ricerche, presieduto dal Senatore Marconi.
Nella sala Giulio Cesare in Campidoglio, il Duce Mussolini presiede all'insediamento della commissione nominata dal Governatorato di Roma, nata per la redazione del nuovo Piano regolatore di Roma. Tra i membri della commissione: l'ingegner Del Bufalo, l'archeologo Paribeni, l'architetto Piacentini, l'accademico d'Italia C. Bazzani, A. Munoz; l'architetto A. Calza Bini; l'architetto A. Brasini ed il governatore di Roma Boncompagni Ludovisi.
Nella sala Giulio Cesare al Campidoglio, L'on. Mussolini tiene un discorso per l'insediamento del Consiglio Nazionale delle Corporazioni.
Italo balbo e gli aviatori della Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile, giungono a Roma per celebrare l'impresa. Solenne ricevimento in Campidoglio, dove il Governatore di Roma consegna a Balbo la pergamena che lo consacra cittadino dell'Urbe. Ricevimenti a palazzo Venezia alla presenza del Duce Mussolini, al Palazzo Littorio (Vidoni) e nel Circolo della Stampa, dove il gruppo viene acclamato dai romani stipati in Piazza Colonna.
In occasione del centenario della morte di Goethe, si svolge una solenne commemorazione in Campidoglio. Discorso dell'Accademico d'Italia Arturo Farinelli. Presenti S. E. Balbino Giuliano, il Governatore di Roma Principe Boncompagni e i Senatori Marconi e Gentile.
II Convegno internazionale Volta. Il Duce Mussolini inaugura nella sala Giulio Cesare al Campidoglio, con la presenza di Guglielmo Marconi, il Governatore Francesco Boncompagni Ludovisi, e il Presidente del Senato Luigi Federzoni. L'idea di fondo dell'incontro è quella di analizzare, storicamente e politicamente, il periodo, assai critico, per l'Europa, tra la fine della prima guerra mondiale e la crisi economica. I lavori proseguono a Villa Farnesina, sede dell'Accademia. Presidente del convegno il senatore Vittorio Scialoja, Ministro di Stato e Presidente della Reale Accademia dei Lincei.
Centinaia di studiosi di ogni parte d'Italia e d'Europa sono convenuti per il Congresso Internazionale di Diritto Romano e per il III Congresso Nazionale di Studi Romani. Il Duce Mussolini e il Governatore di Roma principe Boncompaggni, presenziano all'inaugurazione al Palazzo Senatorio al Campidoglio. I lavori del congresso si svolgono (fino al 28) al Palazzo dei Filippini.
III Convegno internazionale Volta, organizzato dalla classe di scienze fisiche, matematiche e naturali dell'Accademia d'Italia, dedicato al tema de L’Immunologia. Il Duce Mussolini inaugura il convegno nella sala Giulio Cesare al Campidoglio. I lavori proseguono a Villa Farnesina, sede dell'Accademia. Presidente del convegno viene nominato il Prof. Dante De Blasi, accademico d’Italia, ordinario della cattedra di Igiene alla Regia Università di Napoli.
Il commissario degli affari esteri sovietico Litvinov, viene ricevuto dal Duce Mussolini nella sala del Mappamondo di palazzo Venezia e omaggiato con un ricevimento nella Sala Giulio Cesare al Campidoglio.
Il Duce Mussolini pronuncia in Campidoglio il discorso per l'insediamento delle ventidue Corporazioni.
L'Osservatorio atronomico del Campidoglio viene chiuso e demolito per dare una nuova sistemazione al palazzo senatorio.
III giorno di visita di Adolf Hitler a Roma. Di ritorno dopo il viaggio a Napoli, arriva in treno alla stazione Termini, ricoperta da una scenografia posticci a causa dei lavori in corso. Dopo una visita alla Mostra Augustea della Romanità, il Duce Mussolini, Hitler e il Re Vittorio Emanuele III partecipamo ad una rivista militare alla presenza in via dei Trionfi. Segue un solenne ricevimento in Campidoglio ha offerto all'Ospite il Governatore di Roma dor Piero Colonna ed una festa folcroristica popolare a piazza di Siena.
Nella Sala Giulio Cesare del Palazzo Senatorio, il governatore di Roma principe Colonna conferisce a Rodolfo Graziani la cittadinanza onoraria, consegnando la littera civitatis e il bastone di maresciallo.
Il Duce Mussolini, insieme al Govarnatore Piero Colonna, inaugura nella Sala Giulio Cesare del Campidoglio, il III Congresso mondiale del dopolavoro. Dopo il saluto ai congressisti, il Duce su affaccia sulla piazza del Campidoglio gremita di rappresentanze del Dopolavoro. Tra i diversi festeggiamenti che il Dopolavoro ha organizzato in onore dei convenuti nell'Urbe per il Congresso, una sfilata di imbarcazioni sul Tevere.
Inaugurato il nuovo pavimento di Piazza del Campidoglio, per iniziativa di Antonio Munoz, che sostituisce la precedente sistemazione, costituita da semplici guide radiali in travertino che, partendo dalla statua imperiale suddividevano l'ovato in otto settori. La nuova pavimentazione stellare è realizzata in base a un'incisione del 1567.
Verso le ore 21, arriva sul Campidoglio l'ultimo tedoforo della staffetta olimpica. Il tripode viene posto sulla scalinata di Palazzo Senatorio, e rimane acceso tutta la notte.
Papa Paolo VI in visita al Campidoglio.
Nella Sala Protomoteca capitolina presentazione del TAT5 (Trans Atlantic Telephone 5 - Mediterraneo Atlantico Telefonico 1), nuovo sistema di collegamento per cavo sottomarino tra Italia e Stati Uniti. Presenti il ministro delle Poste e Telecomunicazioni Franco Maria Malfatti e gli ambasciatori statunitense, spagnolo e portoghese in Italia.
Papa Giovanni Paolo II in visita al Campidoglio. Affacciato al balcone verso la piazza ricorda ai molti presenti che Roma letto al contrario si legge amor!
Monica Vitti sposa in Campidoglio il regista Roberto Russo.
Papa Papa Benedetto XVI in visita al Campidoglio.
Papa francesco in visita agli uffici del Campidoglio. Il pontefice si affacciato dal balcone sui Fori insieme alla sindaca. Segue un discorso in Aula Giulio Cesare e dalla Loggia di Palazzo Senatorio.
1913
Marcello Piacentini
Progetto per congiungimento dei palazzi Capitolini
L'Illustrazione Italiana 1913
1903
Dante Paolocci
Inaugurazione del Congresso storico internazionale
L'Illustrazione Italiana 1903
1903
Dante Paolocci
Apoteosi di Guglielmo Marconi al Campidoglio
L'Illustrazione Italiana 1903
1901
Dante Paolocci
Conferimento della Cittadinanza Romana al Duca degli Abruzzi
L'Illustrazione Italiana 1901
1898
Dante Paolocci
Seduta reale al Campidoglio per il Cinquantenario dello Statuto
L'Illustrazione Italiana 1898
1892
Dante Paolocci
Conferenza della Croce Rossa al Campidoglio
L'Illustrazione Italiana 1892
1891
Dante Paolocci
Congresso universale della Pace nella Sala Capitolina
L'Illustrazione Italiana 1891
1888
Dante Paolocci
Ricevimento in onore di Guglielmo II al Campidoglio
L'Illustrazione Italiana 1888
1883
Dante Paolocci
Inaugurazione del busto di Garibaldi nell'Aula Massima Capitolina
L'Illustrazione Italiana 1883
1883
Dante Paolocci
Congresso geodetico nell'Aula massima Capitolina
L'Illustrazione Italiana 1883
1882
anonimo
L'aporeosi Di Giuseppe Garibaldi al Campidoglio
L'Illustrazione Italiana 1882
1874
anonimo
Capitolium Municipium
The Archeology of Rome
1874
anonimo
Capitolium Municipium
The Archeology of Rome
1874
anonimo
Capitolium Municipium
The Archeology of Rome
1874
anonimo
Capitolium Municipium
The Archeology of Rome
1874
anonimo
Capitolium Municipium
The Archeology of Rome
1874
anonimo
Capitolium Municipium
The Archeology of Rome
1866
Ippolito Caffi
Veduta del Foro Romano
1865
Paolo Cacchiatelli
Osservatorio astronomico dell'Archiginnasio al Campidoglio
Le Scienze e le Arti sotto il pontificato di Pio IX
1865
Paolo Cacchiatelli
Osservatorio astronomico dell'Arciginnasio sul Campidoglio
Le Scienze e le Arti sotto il pontificato di Pio IX
1851
anonimo
Tempio di Giove Statore
Principali monumenti di Roma e sue vicinanze
1850
Luigi Rossini
Veduta laterale di piazza del Campidoglio
Scenografia di Roma moderna
1850
Luigi Rossini
Vista del Foro verso il Campidoglio
I principali Fori di Roma Antica
1850
Luigi Rossini
Avanzi del tempio della Fortuna
I principali Fori di Roma Antica
1850
Luigi Rossini
Portico e celle della Schola Xantha
I principali Fori di Roma Antica
1850
Luigi Rossini
Taberne sotto la Schola Xantha
I principali Fori di Roma Antica
1850
Luigi Rossini
Fianchi dei Templi di Giove Tonante e della Concordia
I principali Fori di Roma Antica
1848
Luigi Canina
Sezione per lungo del Tabulario
Gli edifizj di Roma antica - Volume II
1848
Luigi Canina
Veduta dello stato attuale del Foro Romano
Gli edifizj di Roma antica - Volume II
1843
Ippolito Caffi
Veduta del Foro Romano
1840
Paul Marie Letarouilly
Vista degli edifici del Campidoglio
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Vista generale del Campidoglio
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta generale del Campidoglio
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta generale del Campidoglio
Edifices Modernes de Rome
1835
Domenico Amici
Veduta del Campidoglio
Raccolta delle principali vedute di Roma
1835
Giovanni Battista Cipriani
Campidoglio
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1835
Giovanni Battista Cipriani
Pianta del Campidoglio
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1833
Domenico Amici
Tempio di Giove Tonante
Raccolta delle principali vedute di Roma
1833
Domenico Amici
Colonna di Foca
Raccolta delle principali vedute di Roma
1833
Domenico Amici
Tempio di Giove Statore
Raccolta delle principali vedute di Roma
1830
Antonio Acquaroni
Veduta Laterale del Campidoglio
Nuova raccolta di vedute antiche della città di Roma
1830
Antonio Acquaroni
Avanzi del tempio di Giove Tonante
Nuova raccolta di vedute antiche della città di Roma
1830
Agostino Penna
Tempio di Castore e Polluce
Vedute pittoriche de monumenti antichi e moderni di Roma
1830
Agostino Penna
Veduta della Piazza del Campidoglio
Vedute pittoriche de monumenti antichi e moderni di Roma
1828
Luigi Rossini
Palazzo Senatorio sul Campidoglio
I monumenti più interessanti di Roma
1828
Luigi Rossini
Veduta del Campidoglio
I monumenti più interessanti di Roma
1828
Luigi Rossini
Veduta del Colle Campidoglio dal Palatino
I sette colli di Roma antica e moderna
1823
Luigi Rossini
Veduta del Foro Romano e del Campidoglio
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1823
Luigi Rossini
Clivo Capitolino
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1823
Luigi Rossini
Scavo della Colonna di Foca
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1823
Luigi Rossini
Tempio dei Castori
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1822
Luigi Rossini
Parte del Foro Romano e del Monte Capitolino
1820
anonimo
Senatore
Costumi religiosi e militari della corte pontificia
1818
Luigi Rossini
Tempio di Vespasiano nel Foro Romano
Raccolta di Cinquanta Principali Vedute di Antichità
1814
Christoffer Wilhelm Eckersberg
Campo Vaccino
1799
Giovanni Battista Cipriani
Pianta dell'Arco di Settimio Severo
Vedute principali e più interessanti di Roma
1799
Giovanni Battista Cipriani
Campidoglio
Vedute principali e più interessanti di Roma
1787
Victor Jean Nicolle
Campo Vaccino
1765
Francesco Panini
Veduta di Piazza del Gesù
Vedute delle quattro principali basiliche e monumenti di Roma nel XVIII secolo
1761
Domenico Montaigù
Veduta del Campidoglio
Nuova raccolta delle più belle Vedute di Roma
1754
Giuseppe Vasi
Palazzi del Campidoglio
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro IV
1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta del Romano Campidoglio
Vedute di Roma
1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta della Piazza del Campidoglio
Vedute di Roma
1742
anonimo
Rovine del Foro Romano
1705
Pieter Schenk
Arcus Severiani
Roma aeterna
1705
Pieter Schenk
Templum Concordiae
Roma aeterna
1697
Lievin Cruyl
Veduta del Campidoglio
Theasurus antiquitatum romanarum
1697
Giovan Battista Falda
Fontana del Campidoglio
Theasurus antiquitatum romanarum
1691
Giovan Battista Falda
Fontana su la piazza del Campidoglio
Le fontane di Roma nelle piazze, e luoghi publici della città
1690
Tiburzio Vergelli
Fontana nella Piazza del Campidoglio
Le fontane publiche delle piazze di Roma
1686
Tiburzio Vergelli
Il Famoso Campidoglio
Il Nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna
1665
Giovan Battista Falda
Altra veduta del Campidoglio
Nuovo Teatro delle Fabbriche, et edificii sotto Papa Alessandro VII
1665
Giovan Battista Falda
Campidoglio
Nuovo Teatro delle Fabbriche, et edificii sotto Papa Alessandro VII
1655
Pietro Ferrerio
Palazzo dell' Illmo. et Eccmo. Sig. Senatore di Roma
Palazzi di Roma de Piv Celebri Architetti
1641
Israel Silvestre
Veduta del Campidoglio
Antiche e Moderne Vedute di Romae
1638
anonimo
Campidoglio
Ritratto di Roma moderna
1618
Giovanni Maggi
Campidoglio moderno
Illvstrivm Vrbis Romae
1613
Giacomo Lauro
Capitolii Novi Descriptio
Antiquae Urbis Splendor
1610
Pietro Martire Felini
Capitolivm
Trattato nuovo delle cose maravigliose dell'alma città di Roma
1589
anonimo
Capitolii Romani Vera Imago
1575
Étienne Dupérac
Vista di una parte del Campidoglio
I vestigi dell'antichita di Roma
1575
Nicolas Beatrizet
Campidoglio
Speculum Romanae Magnificentiae
1569
Étienne Dupérac
Capitolii sciographia
Speculum Romanae Magnificentiae
1550
Philip Galle
Piazza del Campidoglio
Ruinarum varii prospectus, ruriumque aliquot delineationes