Data: 1876 / 1895
Codice identificativo monumento: 630
1876
Il Conservatorio e l'Accademia di Santa Cecilia si installano nella nuova nell'ex convento delle Orsoline di Via Vittoria.
1895
La Regina Margherita inaugura la Sala della Regia Accademia di Santa Cecilia, alla quale aveva contribuito personalmente con un finanziamento di L.10.000. Con i suoi 795 metri quadri e 14 metri d’altezza era la sala concerti più grande di Roma.
1896
Ettore Pinelli dirige il primo concerto nella Sala della Regia Accademia di Santa cecilia, inaugurando una collaborazione col suo presidente, il conte Enrico di San Martino, che intendeva radicare a Roma una stagione di concerti sinfonici (cui la Società orchestrale romana cedette il testimone, chiudendo la propria attività nel 1898).
16/2/1908
Inaugurazione del nuovo auditorio di Roma dopo i restauri dell'Augusteo. La neocostituita Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, sposta i concerti dalla sede di Via Vittoria alla nuova struttura.
1911
Il Liceo Musicale dell'Accedemia di Santa Cecilia diviene ente morale autonomo (L.9.2.11 n.127).
1919
Il Liceo Musicale dell'Accedemia di Santa Cecilia viene statalizzato (L.22.8.19 n.227), separandosi così definitivamente dall’Accademia.
27/9/1949
Lo Stato Italiano stipula una convenzione con il collezionista Evan Gorga, che cede al ministero della Pubblica Istruzione le sue collezioni. L'amministrazione statale si impegna: a istituire dieci borse di studio (di 300.000 lire ciascuna) da conferire per concorso a studenti di canto; a ordinare ed esporre convenientemente il materiale delle collezioni; a corrispondere a Gorga un vitalizio e a pagare i debiti da lui contratti. Tramonta l'utopistica idea di Gorgia nel realizzare un grande teatro lirico e anche le borse di studio saranno poi indirizzate a generici studi musicali. Inoltre le collezioni continueranno per lungo tempo a giacere abbandonate in diversi magazzini, i seminterrati della Farnesina al foro Italico, l'Accademia di Santa Cecilia, la Galleria Corsini, villa d'Este a Tivoli, palazzo Barberini.