Data: 20 / 23
Codice identificativo monumento: 674
11/3/222: L'imperatore Eliogabalo si presenta al campo dei pretoriani assieme al cugino e alla propria madre Giulia Soemia; al suo arrivo i pretoriani iniziano ad acclamare il loro favorito Alessandro, ignorando Eliogabalo, che ordina allora l'arresto e l'esecuzione sommaria di coloro che sostenevano Alessandro, con l'accusa di ribellione. In risposta i pretoriani assalgono l'imperatore e poi sua madre: «Fece un tentativo di fuggire, e sarebbe riuscito a raggiungere un qualche luogo nascosto in una latrina, se non fosse stato scoperto e ucciso, all'età di diciotto anni. La madre, che lo abbracciò e lo strinse fortemente, morì con lui; le loro teste furono spiccate dal busto e i loro corpi, dopo essere stati denudati, furono prima trascinati per tutta la città, e poi il corpo della madre fu gettato in un posto o in un altro, mentre il suo venne gettato nel fiume.
271: A seguito del pericolo per un'ennesima invasione di Alemanni e Goti, l'imperatore Aureliano commissiona la costruzione di una nuova cinta difensiva della città. Il progetto, improntato alla massima velocità di realizzazione e semplicità strutturale, ingloba moltissime strutture preesistenti, tra cui i Bastioni del Pincio, la piramide Cestia, l'Anfiteatro Castrenze, il muro del Castro Pretorio e ampi tratti dell'Acquedotto Claudio e Marcio, dove sono trasformati gli archi monumentali in porte difensive.
1861: Monsignor de Merode, Proministro delle armi della Santa Sede, acquista i terreni del Castro Pretorio del noviziato dei Gesuiti per edificare la Caserma Pio IX in cui alloggiare le truppe pontificie.
1960: Scavi della Soprintendenza Archeologica di Roma nel sito dei Castra praetoria, scoprono muri perimetrali delle caserme destinate all'alloggio dei pretoriani all’interno. Gli ambienti, in precario stato di conservazione, riguardano otto edifici orientati E-O, lunghi oltre 76 metri e larghi 12. Disposti su due file; sono realizzati in opus vittatum ed in opus vittatum mixtum e presentano pavimenti in mosaico bianco e nero, talvolta sovrapposti, alcuni dei quali sono strappati e lasciati su supporti di cemento presso il deposito della Biblioteca Nazionale Centrale.
31/1/1975: Inaugurazione della Biblioteca Nazionale a Castro Pretorio
Il campo misurava m 440 x 380 metri. Le mura del castra sono in opera laterizia e presentano addossate sul lato interno, una serie continua di celle in opera reticolata coperte con volta a botte, sopra le quali correva il cammino di ronda. Il muro originario all'epoca di Tiberio era alto 4,75 metri, poi rialzato di 2,50 metri da Aureliano, quando lo incluse nelle mura.
Al centro dei lati si aprivano quattro porte (la praetoria, la decumana, la principalis sinistra e la principalis dextera), resti delle quali sono ancora visibili sui lati settentrionale e orientale.
La parte centrale era occupata da due lunghe file di edifici, originariamente su due piani, tra cui correvano strade interne. Un gruppo di questi edifici sono stati rinvenuto alla fine del XIX secolo nei lavori di viale Castro Pretorio, altri durante i lavori alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, costruita sul sito dell'antica caserma.