Data: 1885 / 1895
Codice identificativo monumento: 689
Il Consiglio Comunale delibera sulla Toponomastica di Roma approvando il nome del Ponte Umberto I (già proposto nel Consiglio Comunale del 28 Ottobre) e decidendo sui Ponte Regina Margherita e Ponte Garibaldi.
Celebrazioni per il XXV anniversario della Presa di Roma:
"Venerdì, l'Italia celebrerà il 25° anniversario della breccia di Porta Pia, di Roma nostra, di Roma capitale. Da più giorni, Roma è mutata. Nonostante il caldo, sì lavora dappertutto. Si accomoda la via Nomentana; si erige una colonna commemorativa della breccia di Porta Pia sul corso d'Italia; si terminano i lavori al monumento a Garibaldi sul Gianicolo; si approntano i monumenti a Cavour, a Minghetti, ai fratelli Cairoli, a Pietro Cossa: si apre il ponte Umberto; si sistema buona porzione dei Lungo Tevere; si puliscono le immagini degli uomini illustri che stanno al Pincio....
Fra gli adornamenti dell'eterna città primeggia il magnifico ponte Umberto che il 20 corr. verrà aperto alla circolazione: e con esso la colonna commemorativa di Porta Pia. Le associazioni liberali di Roma, riunite, deliberarono che la colonna commemorativa sia inaugurata venerdì 20, alla stessa ora în cui ebbe luogo la memoranda breccia, cioè alle ore 10 del mattino. Sulla colonna si poserà un statua della Vittoria in bronzo, opera dello scultore Giuseppe Guastalla, allievo del Ferrari (presso la breccia di Porta Pia, accanto a quelle già poste del 1871, verrà anche collocata una nuova lapide con il nome dei caduti)
Innumerevoli le feste che sono stabilite; fra cui i congressi: la gara generale di tiro a segno al Poligono; la luminaria, colla famosa girandola che, quest'anno, rappresenterà un monumento commemorativo dell’unità italiana; îl congresso ginnastico, il congresso delle cooperative, il congresso degli insegnanti, il congresso medico, il congresso militare...".
Inaugurazione del Monumento a Cavour e del Ponte Umberto I: S'inaugura ai Prati di Castello il maestoso ponte Umberto, dal quale si ammira uno stupendo panorama. Il nuovo ponte apre una nuova comunicazione fra la parte centrale di Roma e il vasto quartiere dei Prati, È in muratura a tre arcate, largo 20 metri, lungo 105. Autore ne fu l'ing. Angelo Vescovati, morto îl 20 febbraio di quest'anno. Alla festa d’inaugurazione intervengono i Sovrani, acclamatissimi.
Le Loro Maestà passano a inaugurare presso il palazza di Giustizia il monumento a Camillo Cavour dello scultore Galletti. Parla il sindaco, ma nè l'on. Crispi nè alcun altro del Governo gli risponde, È un silenzio vergognoso, un oltraggio alla memoria del primo vero propugnatore di Roma capitale d’Italia. Tutta l’Italia ne riporta un'ingrata impressione. Il monumento a Cavour consta della statua în bronzo del Grande, che ha un'espressione di contento per veder Roma libera, Sotto alla statua, un gruppo pure in bronzo rappresenta l’Italia con Roma capitale. Vi sono alla base altre due figure allegoriche: il Pensiero e l'Azione; il pensiero è un giovane seduto che medita; l'Azione è un giovane pure seduto, ma è d'aspetto fierissimo, ha la spada in pugno, e sta per levarsi a combattere."
Nell'aula magna della Corte di Cassazione, è in programma il processo al ex Questore Pietro Caruso, accusato di corresponsabilità in decine di omicidi perpetrati dai repubblichini e forse di occupazione tedesche. Prima dell'apertura del tribunale una folla, tra cui molti parenti delle vittime, si era radunano davanti all'edificio. In qualità di testimone per l'accusa, compare in aula il direttore del carcere di Regina Coeli, Donato Carretta. Alcune persone presenti lo accusano della morte dei detenuti all'interno del carcere. In realtà, secondo anche un attestato fornitogli da Pietro Nenni, nell'imminenza della liberazione aveva collaborato attivamente con il Comitato di Liberazione Nazionale. La folla inferocita trascina Carretta fuori dal Tribunale, e presso le rotaie della linea tramviaria, cercando di farlo investire. Il conducente del primo mezzo in arrivo, si rifiutò però di fare proseguire la macchina, bloccando i freni e allontanandosi con la manovella in tasca. Carretta viene allora gettato nel Tevere, dove muore a causa dei colpi di remi sferrati da alcuni barcaroli accorsi. Il cadavere viene successivamente recuperato e appeso alle sbarre di una finestra del carcere di Regina Coeli.