Data: 1585 / 1928
Codice identificativo monumento: 700
In occasione della distruzione della villa Peretti, la Fontana del Prigione viene acquistata dal Comune di Roma e portata a pezzi nei giardini di Via del Quirinale dove si pensava di ricostruire.
La Fontana del Prigione viene spostata dai giardini di via del Quirinale e ricostruita come fondale monumentale di Via Genova su un prospetto del Palazzo del Viminale. In questa fase sono ricostruite le parti mancanti in travertino, la nicchia, la scogliera e la vasca: "La fontana detta del Prigione, venne in potere del Comune con la espropriazione della villa Massimo alle Terme. Fu quindi con approvazione della Commissione edilizia destinata a far mostra nell alto del muraglione del nuovo giardino del Quirinale di contro la via che si congiunge con la via Nazionale e a tale scopo il lavoro della sua erezione fu incluso nel contratto aversionale stipulato col Sig Cav Huffer per la definitiva sistemazione di detto giardino. In atto pratico peṛ per estetiche ragioni e nuovamente udito il voto della Commissione edilizia si ritenne miglior partito di non erigere la fontana nel giardino del Quirinale ma di addos sarla ad un muraglione da costruirsi a sostegno del terrapieno dell Orto botanico di Panisperna là ove termina la via Genova."
Il Consiglio Comunale delibera che la Fontana del Prigione venga spostata dai via Genova e ricostruita come quinta monumentale a via Mameli. Al suo posto viene costruita un finto portale. Con la costruzione del palazzo del Viminale, il fondo di via Genova doveva essere utilizzato come accesso a garage o magazzini del nuovo complesso.
Terminano i restauri della Fontana del Prigione a via mameli. Diretti dalla Sovrintendenza Comunale ai Beni Culturali e costati 320 mila euro, hanno permesso di dotare la fontana di un'area di rispetto nel marciapiede.