Codice identificativo monumento: 7079
Eesercitazioni tattiche a Casal de’ Pazzi: "Al ponte Nomentano e ai prati di Casal de’ Pazzi, nella mattina del 27, la folla era a stento trattenuta dai carabinieri. Si trattava d'uno spettacolo che non si ripete di frequente.
Ecco, il partito bianco va ad occupare le alture di Coazzo, tenendosi a cavaliere di via Nomentana; il partito nero si colloca sulle alture che circondano Casal de’ Pazzi, occupando la via di Cecchina ed estendendosi su una fronte di circa due chilometri.
Il primo è formato della brigata Casale, di quattro batterie, e d’uno squadrone di cavalleria, al comando del generale Gobbo; il secondo è composto d’una brigata di fanteria, di due battaglioni di bersaglieri, d'una compagnia del genio, tre batterie e tre squadroni di cavalleria, al comando del generale Aymonino. La riserva consta della legione degli allievi carabinieri: questa sì colloca davanti alla palazzina di Casal de’ Pazzi. Una bandiera gialla sventola sul ponte di Cecchina: indica che il ponte è minato.
Alle ore 9.30 arriva il re di Serbia accompagnato da Re Umberto. Alessandro I cavalca un magnifico cavallo bianco e indossa una tunica nera con alamari d’oro, calzoni neri con fascie rosse, berretto d’astrakan bianco. Umberto cavalca il suo bajo prediletto; è în bassa tenuta da il tema comunicato dallo Stato Maggiore, si svolge con grande effetto coreograflco. Gustatissimo è lo scontro fra le due cavallerie. I giudici dichiarano che, per l'impeto della cavalleria nera, quella bianca, non ostante sia appoggiata dal fuoco dell'artiglieria e della fucileria, sarebbe messa ormai fuori di combattimento.
Brillantissimo l'assalto finale alla bajonetta, specie dei bersaglieri, veloci come fulmini, e degli allievi carabinieri. I soldati gridano unanimi: Savoja! La folla entusiasta grida essa pure, è invasa dallo stesso ardor bellicoso, e corre all’impazzata colle truppe.
La sfilata riesce uno spettacolo superbo per l'imponenza e l'ordine perfetto. I bersaglieri, che sfilano al passo di corsa, strappano l'ammirazione del re serbo e di tutti. La folla prorompe ancora in applausi sventolando i fazzoletti."
Durante i lavori di trasformazione del fosso di Casal de Pazzi in fogna collettore, sono scoperte (e in parte demolito) le arcate del ponte repubblicano dove passava la via Nomentana superava.
Resti in tufo di fidene e in travertino dell'arcata di un ponte. Il ponte attraversava il fosso di Cecchina-Casal de' Pazzi.