Codice identificativo monumento: 7131
Sul lato settentrionale della via Balbo, alla profondità di met. 15 è stata scoperta una fila di camere coperte a volta, framezzate da una scala, coi gradini di travertino. In . ima di esse è stata ritrovata la trabeazione di ima nicchia 0 di una edicola, intagliata in due massi di marmo, lavoro elegantissimo dei tempi severiani.
Intrapresi nell'orto adiacente alla chiesa di S. Lorenzo in Panisperna gli sterri necessari al prolungamento del via Balbo, si sono incontrati molti avanzi di antiche fabbriche private, costruite in opera laterizia.
I lavori pel prolungamento della via Balbo, attraverso l'orto adiacente alla chiesa di s. Lorenzo in Panisperna, han fatto tornare in luce un bellissimo musaico a colori, che costituisce il pavimento d'una piccola camera da bagno. Sfortunatamente in più parti è guasto e mancante; ma ciò che rimane basta a farne apprezzare l'eccellenza dell'arte e la finezza veramente meravigliosa.
Rappresenta una grande varietà di pesci, di crostacei e di molluschi, nuotanti nel mare, effigiati con ogni verismo nella forma, nei colori ed in tutti i particolari proprî delle varie specie. Il fondo del musaico è di color verde, e figura l'acqua marina.
Di bell'effetto è il gruppo centrale, ove si vede un grande polipo che abbranca un'aragusta, la quale alla sua volta tiene afferrata una murena. Gira attorno al musaico una larga fascia, o fregio, con volute elegantissime di fogliami, ai quali s'intrecciano graziosi uccelli variopinti, rettili ed altri animaletti di varia specie.
Siffatta decorazione appartenne certamente ad un cospicuo edificio da bagno, del più splendido tempo dell'arte. Da antichi documenti ecclesiastici sono menzionate le thermae Olympiadis in questo punto del Viminale, ove trovasi edificata la chiesa di s. Lorenzo (cfr. Becker, Topogr. p. 566, 567): ma di cotesto edificio null'altro sappiamo.
Giuseppe Gatti
Continuandosi lo sterro presso la chiesa di s. Lorenzo a Panisperna, per il prolungamento della via Balbo, si sono trovati due sepolcri, formati a cassettone. Ciascuno di essi, oltre poche ossa sconvolte, conteneva un balsamario di vetro, di perfetta conservazione.
Demolito ivi stesso un muro dei bassi tempi, sono stati recuperati i seguenti avanzi di sculture:
a) Statua virile ignuda, grande circa il vero, mancante della testa, delle braccia e della gamba sinistra. Presso il piede destro è un tronco di vite. Probabilmente è una immagine di Bacco.
b) Statua virile, circa 1/3 del vero, mancante soltanto dello braccia e della gamba sinistra, della quale però è conservato il piede. Presso il piede dritto rimangono le quattro zampe di una pantera; ciò 221 caratterizza il monumento per un simulacro di Bacco.
c) Piccolo torso di statua di Diana, con la tunica cinta sotto il seno e col balteo attraverso il petto.
d) Piccolo torso di Mercurio, con la testa coperta del petaso alato, n inserita nel busto. La scoltura è abbastanza bene conservata.
e) Testa, come sembra, di Cupido, ma assai danneggiata.
f) Nove altri frammenti di statue, di minore importanza.
Procedendo innanzi il medesimo sterro, a circa m. 50 a nord di quella piccola stanza da bagno, decorata con finissimo musaico nel pavimento, di cui si disse nelle Notizie del passato mese (p. 437), è tornata all'aperto un'altra camera da bagno, di forma circolare e di vaste dimensioni. È rivestita di un grosso strato di calcestruzzo, ma non vi sono conservati ornamenti di sorta.
Giuseppe Gatti.
Proseguendo i lavori per la nuova via Balbo, attraverso l’orto annesso al monastero di s. Lorenzo in Panisperna, si è rinvenuta una statua di Mercurio, alla metà in circa della grandezza naturale. La figura è ignuda, ed un semplice mantello, fermato sulla spalla destra, gli copre il dorso e si ripiega sul braccio sinistro. Sul capo ha il petaso alato, e nella mano sinistra stringeva il caduceo. La statua è mancante del braccio dritto, della mano sinistra, e della metà inferiore delle gambe. Inoltre è stata recuperata una scoltura marmorea, che è la pianta di una statua o piuttosto di un gruppo. Vi rimane il piede sinistro di una figura, assai bene modellato; e dinanzi ad esso, parte di una pelle leonina.
Ivi stesso sono stati raccolti, fra le terre, due piccoli torsi virili, assai danneggiati; una piccola base coi piedi di una statua muliebre; due balsamari di vetro; due bandelle di bronzo, e quattro lucerne fittili, nel piatto delle quali sono rispettivamente rilevati un gallo, un delfino, un Sileno ed una Vittoria.
Giuseppe Gatti.
Dagli sterri presso Panisperna proviene un pezzo di fregio marmoreo, su cui rimane soltanto una testa muliebre con lunghi capelli disciolti. È stato pure raccolto nel medesimo luogo un fondo di vaso a vernice nera, con graziosa figurina d'Ercole impressa a rilievo.
Demoliti poi alcuni muri dell'edificio balneare, che già fu quivi riconosciuto negli sterri precedenti (cfr. Notizie 1888, p. 437, 492), sono stati recuperati i seguenti oggettii: a) parte del rivestimento di una parete, formato di musaico bianco e nero ed adorno di conchiglie; b) plinto di statua, della quale rimane soltanto il piede destro poco maggiore del vero, e ben modellato. Sul plinto è inciso il nome IHANAIOQN; il quale re di Atene doveva essere rappresentato in questo marmoreo simulacro; c) pilastrino in marmo baccellato, alto m. 1,25; d) frammenti di transenna marmorea; e) frammento di fregio in terracotta, con parte di bove in rilievo; f) grande vaso fittile, in forma di tino, del diametro di m. 0,40.
Giuseppe Gatti.