Codice identificativo monumento: 7167
Nei lavori di ampliamento e di riduzione, che il p. Sempliciano sta eseguendo nel fabbricato di S. Balbina, per istabilirvi l'ospizio delle Ravvedute, č stato ritrovato un tratto bellissimo del recinto Serviano, il quale divideva la regione duodecima dalla decimaterza. L'attuale scoperta si collega con quelle avvenute negli scavi memorabili del 1858, alloraquando si restituirono alla luce gli avanzi della domus Cilonis, sovrapposti alle mura di Servio.
Il frammento ora scoperto č lungo m. 7,80, grosso m. 3,45, e conta sei ordini di pietre. La direzione č parallela a quella dell'asse longitudinale di S. Balbina. Dal lato interno della cittā, ossia dal lato della regione XIII, sostiene un terrapieno composto di detriti di cappellaccio e di pozzolanella. Dal lato esterno (regione XII) corrisponde una fossa, profonda m. 7,50 sotto il ciglio del terrapieno.
Sono state pure ritrovate alcune pareti reticolate della doinus Cilonis, orientate con le mura.
Rodolfo Lanciani.
Facendosi alcune piantagioni nella vigna Bettoja, in via Antoniana n. 1, adiacente alle grandi rovine delle Terme di Caracalla, quasi a fior di suolo sono stali scoperti piccoli resti di due diversi pavimenti a musaico, formati con tasselli di marmo bianco e nero.
Giuseppe Gatti.
L'edificio, menzionato nei Cataloghi regionari, č stato identificato sulla base di un frammento della pianta marmorea di Roma severiana. Era l'abitazione di Lucio Fabio Cilone, praefectus urbi nel 203 d.C. e console nel 204, donata dall'imperatore Settimio Severo.