Data: 1885 / 1911
Codice identificativo monumento: 74
L'architetto Andrea Busiri Vici, viene incaricato dal sindaco di realizzare un progetto per un nuovo ingresso alla Via Nazionale dalla Piazza di Venezia al Campidoglio. "Il proseguimento della via del Corso si compirebbe prolungando l'asse con sezione costante sino alla via del Foro Trajano, e taglio parziale in prospetto dei palazzi Torlonia e Mereghi. In cotal guisa, sono rispettati il Sepolcro di Bìbulo, e la Casa di Giulio Romano, lo sarebbe ancora nella sua integrità il palazzo monumentale di Venezia. Sul nuovo largo verrebbe trasferita la fontana di piazza Colonna decorandola maggiormente. Il palazzo Torlonia, venendo a scoprire nel taglio la sua corte di onore, migliorerebbe notevolmente nel prospetto, poiché il lato anteriore verrebbe aperto, ed un portico a tre arcate ne costituirebbe il sontuoso ingresso che con un grande ambulacro condurrebbe sino all'opposta piazza dei SS. XII Apostoli."
Esposizione dei bozzetti per il Monumento a Vittorio Emanuele II nelle sale del nuovo Istituto Agrario e Geologico a Santa Susanna.
Indetto il concorso per la realizzazione della statua equestre di Vittorio Emanuele II al Vittoriano.
La direzione dei lavori ci costruzione del Vittoriano viene affidata a Giuseppe Sacconi con un regio decreto
Apertura del cantiere del Vittoriano.
Solenne cerimonia della posa della prima pietra del Vittoriano alla presenza di re Umberto I di Savoia, della regina Margherita di Savoia, dell'intera famiglia reale e di una folta rappresentanza straniera.
Iniziano le demolizioni presso l'Aracoeli per la costruzione del Vittoriano, tra cui la Torre di Paolo III, il convento dell'Aracoeli, Via Macel de Corvi.
Negli sterri per le fondazioni di uno dei piloni del monumento a Vittorio Emanuele II, sull'alto del colle capitolino, è venuta in luce una piccola base marmorea di m. 0,67 X 0,27 Xx 0,26, sulla quale a cattive lettere, è rozzamente inciso: MERCVRIO
La commissione reale del concorso per la statua equestre di Vittorio Emanuele II da collocare sul monumento nazionale al Campidoglio, assegna l'incarico a Enrico Chiaradia, con undici voti su sedici, imponendo qualche leggera modifica al bozzetto proposto.
In occasione degli sterri per la costruzione del monumento a Vittorio Emanuele II, nel versante occidentale del colle capitolino, lungo la via Giulio Romano e precisamente dietro la chiesa di S. Rita, è tornato in luce un tratto della sostruzione del recinto serviano.
Consistono questi avanzi in sei ordini di pietre, dell'altezza complessiva di m. 3,60. L'ordine inferiore della muraglia è incassato nella rupe tufacea del colle, su di un piano che elevasi di m. 4 dalla prossima piazza di Venezia. Ha in base una grossezza di m. 2,54; gli altri ordini sovrapposti vanno gradatamente diminuendo, di ma-
niera che il superiore ha una grossezza di m. 1,15.
La fronte della muraglia rivolta verso il Campo Marzio, è distante m. 3 dal fianco del monumento a Vittorio Emanuele II, col quale alla base trovasi a contatto il tergodella medesima.
D. Marchetti
In occasione degli sterri per la costruzione del monumento a Vittorio Emanuele II, nel versante occidentale del colle capitolino, lungo la via Giulio Romano e precisamente dietro la chiesa di S. Rita, è tornato in luce un tratto della sostruzione del recinto serviano.
Consistono questi avanzi in sei ordini di pietre, dell'altezza complessiva di m. 3,60. L'ordine inferiore della muraglia è incassato nella rupe tufacea del colle, su di un piano che elevasi di m. 4 dalla prossima piazza di Venezia. Ha in base una grossezza di m. 2,54; gli altri ordini sovrapposti vanno gradatamente diminuendo, di ma-
niera che il superiore ha una grossezza di m. 1,15.
La fronte della muraglia rivolta verso il Campo Marzio, è distante m. 3 dal fianco del monumento a Vittorio Emanuele II, col quale alla base trovasi a contatto il tergodella medesima.
D. Marchetti
Per i lavori di fondazione d'un nuovo pilone nel lato occidendale del monumento al re Vittorio Emanuele, si è trovata, alla profondità di circa quattro metri dal piano della via Giulio Romano, un'antica stanza, che misura m. 3,30 di lunghezza per m. 2,25 di larghezza, ed è alta m. 2,50.
È costruita in laterizio ed addossata alla rupe capitolina. Le pareti erano intonacate ed adorne di dipinti entro cornici ed inquadrature di color rosso. Delle pitture restano appena qua e là languide tracce; e possono soltanto riconoscersi una figura con velo agitato dal vento, e n altra parte un oggetto in forma di pigna con due aquile ai lati. Il pavimento era battuto a tasselli bianchi e neri, seuza verun disegno od ornato.
Da alcuni avanzi di muri laterizi, che sono stati osservati sopra la descritta camera, sembra che un'altra simile stanza vi fosse sovrapposta; al piano della quale, e forse in comunicazione diretta con essa, era un cunicolo scavato nel vivo della roccia, che si dirige verso il lato settentrionale del colle. Un simile cunicolo è apparso a circa m. 3 di maggiore profondità.
Fra le terre si è rinvenuta una statuetta sedente, alta m. 0,36, che rappresenta la Fortuna o l’Abbondanza. Oltre la testa, mancano l'avambraccio destro e la parte superiore del cornucopia sostenuto con la mano sinistra. Nel plinto è incisa, a piccoli caratteri, ed in due parti distinte, l'iscrizione PER VOCE SANCTO DEO SABAZI PEGASI D SACERDOT ATTIA CELERINA D. Un'altra epigrafe votiva alla stessa divinità si rinvenne, tre anni or sono, circa il medesimo luogo (v. Notizie 1889 p. 225). E, come in essa, è ricordato il dono votivo di una statua di Mercurio, fatto da M. Furio Claro saneto invieto Sabazi, così il monumento ora scoperto si palesa egualmente come l'offerta di un simulacro di un'altra divinità, fatta Sancto deo Sabazi da Attia Celerina, per voce[m] Pegasi sacerdoi(îs).
Nel fondare un nuovo pilone verso l'angolo nord-ovest del monumento nazionale al re Vittorio Emanuele, alla profondità di cirea 10 metri dal livello della via Giulio Romano, è stato scoperto un tratto di antica strada, a poligoni di selce, per la lunghezza di quasi 7 metri. Accenna a salire verso la costa occidentale del colle.
Nel cavo sono stati incontrati avanzi di fabbriche laterizio, e massi rettangolari di travertino che ne formavano la sostruzione. Sopra un antico pavimento, che era a circa 7 metri di profondità, ma rotto e tagliato da posteriori costruzioni, sì rinvenne una mola in pietra vulcanica, del diametro di m. 1,05 alla bocca.
Fra le terre poi furono raccolti i seguenti oggetti: Torso di statua virile, alto m. 0,50. È coperto da una sola pelle di capretto, la quale, annodata colle zampe sulla spalla destra, è sostenuta dal braccio sinistro, ove fa seno e contiene grappoli d'uva e frutta diverse. Testa marmorea di fanciullo, in parte guasta, alta m. 0,19. Mano di statua, lunga m. 0,10, che stringe un'asta. Frammento di bassorilievo, alto m. 0,13, largo m. 0,17,*sul quale rimangono le teste di due cavalli ed il braccio di una figura che ne regge il freno. Piccolo capitello d'osso, che reca scolpiti tre arboscelli.e serviva forse per decorazione di un mobile: è alto m. 0,073, ed ha il diametro di m. 0,05 in alto, e m. 0,085 in basso.
Sono state inoltre recuperate undici lucerne fittili, di terra ordinaria e di tarda età, una delle quali porta in rilievo la croce, un’altra ha il monogramma P. Cavandosi poi le fondamenta per un altro pilone, prossimo a quello sopra indicato, in mezzo a terre di scarico, che si trovano addossate alla viva roccia fino alla profondità di circa 15 metri dal piano della strada, si è scoperto un piedistallo marmoreo, alto m. 0,75 X 0,583 X 0,41, che mostra di aver subìto la violenza del fuoco.
È stata pure rinvenuta una grossa lastra marmorea, di m. 0,26 X 0,18, che sembra aver appartenuto ad un piccolo fregio od architrave di porta, al cui lato destro, entro un doppio cerchio ornato di globetti e rombi alternati, leggesi la parola HTOYMENOC nel monogramma.
Luigi Borsari.
Per la realizzazione del Vittoriano, si procede alla demolizione degli edifici che si affacciano su Piazza Macel de' Corvi. I resti del Sepolcro di Gaio Publicio Bibulo sono preservati e isolati.
Si chiuse il Concorso Nazionale fra artisti per i modelli delle grandi quadrighe in bronzo che devono coronare il monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, la grande opera del Sacconi: "L'esposizione di tali modelli è stata aperta al pubblico; e la nostra incisione riproduce il salone nei sotterranei del monumento, dòve figura questo nuovo saggio della scultura italiana, argomento a discussioni e critiche dei competenti e dei profani. Senza entrare nel merito; notiamo che al concorso hanno partecipato venti artisti italiani, fra i più favorevolmente noti, come Bartolini, Bianchi, Calderini, Civiletti, Fontana, Gatto, Laurenti, Natali, Pozzi, Taneredì, Quattrociocchi, Ratti, Romanelli, Restelli, Sbricoli, Traversari, Vito Pardo, Varnesi, Sortini, Zei, Cesare Zocchi."
La Commissione Reale per il Monumento a Vittorio Emanuele II, presieduta dal Ministro dei Lavori Pubblici Pietro Bertolini, si riunisce per decretare il vincitore, cadiuvata dalla sottocommissione artistica, con a capo il senatore Gaspare Finali e composta da alcuni celebri architetti e scultori (da Ernesto Basile, Cesare Maccari, Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini a Domenico Trentacoste).
"I concorrenti furono in tutto 28, dei quali 19 s'inscrissero nel gruppo del «tema libero. La sottocommissione artistica (che doveva pronunciarsi prima della Commissione plenaria), designò subito come assolutamente migliori quattro bozzetti, tutti appartenenti a quest'ultimo gruppo: e furono quelli dello Zanelli, del Dazzi, del Pogliaghi e dell'Ugo, e fra questi poi quello dello Zanelli fu proposto per l'esecuzione."
La Commissione Reale, al contrario della sottocommissione artistica, non si trovò concorde sul nome di Angelo Zanelli: tre componenti (lo scultore Giulio Monteverde, l'architetto Alfredo d'Andrade e lo storico dell’arte Corrado Ricci, direttore generale delle Antichità e Belle Arti), preferirono astenersi.
"La Commissione plenaria modificò in parte il giudizio della sottocommissione artistica. Fu osservato che la designazione del solo Zanelli come vincitore pareva contraddire allo spirito se non alla lettera del bando di concorso il quale, per assicurare quant'era possibile l'esecuzione di una opera insigne, stabilivava che il concorso era di due gradi, riservando al secondo grado la traduzione in grande del bozzetto. Ora, proclamando il solo Zanelli meritevole di prender parte alla gara finale, si sarebbe venuti in sostanza a violare le norme del concorso, giacchè quando, nella prova finale, il solo Zanelli avesse messo sul posto l'opera sua a grandezza di esecuzione, sarebbe stato, nel fatto, quasi impossibile di non approvarla. Fu proposto dunque da Ugo Ojetti di bandire la gara di secondo grado, ammettendosi non solo lo Zanelli, ma anche il Dazzi, che pure essendosi inscritto nella categoria del tema libero, aveva però di fatto presentato un bozzetto che svolge il tema dei Precursori dell'unità; bozzetto che era stato lodatisimo, e che per più giorni, nell'opinione di parecchi Commissari, aveva conteso la vittoria a quello dello Zanelli."
Per comporre la questione si stabilì che i due artisti maggiormente apprezzati, Zanelli e Dazzi, sviluppassero i loro bozzetti a grandezza naturale e li consegnassero il 10 novembre 1910, per esporli a turno al pubblico nel 1911, in occasione del cinquantesimo dell'Unità d’Italia, lasciando la decisione finale al pubblico.
Trasporto dei pezzi per la statua equestre del Monumento a Vittorio Emanuele II: "Nella notte del 24, su due carri appositi trascinati da otto pariglie di cavalli, furono trasportati a Piazza Venezia due dei giganteschi pezzi di quella statua, opera del Chiaradia, e cioè la parte posteriore e la parte superiore del cavallo, su cui poserà il torso del Re.
I lavori di caricamento, iniziati la mattina avanti, riuscirono difficilissimi. Si dovette abbattere, per farli uscire, buona parte del portico esistente nell'ospizio di San Michele e prospicente la fonderia Bastianelli dove fu fatta la fusione.
Gli immensi massi di bronzo, del peso complessivo. di circa otto tonnellate, protetti da nizze di castagno, furono quindi trascinati a forza di argani fino sulla via. Occorsero poi sedici uomini per collocare i pezzi sulle piattaforme dei carri.
Il convoglio si mise in moto alle 2 del mattinò proseguendo per Via Anicia, Via San Francesco, Viale del Re, Ponte Garibaldi, Corso Vittorio, Piazza Venezia; ai piedi del monumento il convoglio non giunse che la mattina del 25 alle 8.
Appena i due pezzi saranno sistemati sulla base che li attende verranno trasportate le altre parti della gigantesca statua, cioè la parte centrale del cavallo e il torso del Re. I lavori di collocamento definitivo, di saldatura, di pattinatura, di indoratura totale richiederanno altri quattro mesi."
Il proprietario della Fonderia, Giovanni Bastianelli, invita una ventina di amici per un brindisi di ringraziamento a base di vermouth (con tanto di tavola imbandita) per festeggiare la buona riuscita della fusione del Cavallo di Vittorio Emanuele II. A seguire si svolge anche una bicchierata offerta dal Bastianelli ai suoi 21 operai. L'ultima parte dell'enorme statua bronzea viene saldata alle ore 17.
Nell'ambito dei festeggiamenti per i cinquant'anni dell'Unità d'Italia, il Re partecipa alla prima inaugurazione delle Mostre programmate per l'Esposizione Universale a Roma. La cerimonia si svolge a Villa Cartoni, sede della Mostra internazionali di Belle Arti. Gli altri eventi sono la Mostra Archeologica, alla Certosa e Terme di Dioclezioano; Mostra Etnografica regionale, a Piazza d'armi; Mostra delle Retrospettive, a Castel Sant’Angelo; Mostra del Risorgimento e delle raccolte Garibaldine al Vittoriano; Mostra dell'Agro Romano, presso Ponte Flaminio.
Alla presenza della famiglia reale, del presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e di seimila sindaci provenienti da tutta Italia viene inaugurato il Vittoriano. Il monumento non ancora ultimato, viene aperto al pubblico in occasione degli eventi collegati all'Esposizione Universale e per le celebrazioni del cinquant'anni dell'Unità d'Italia. La data è scelta corrisponde alla festa nazionale dello Statuto Albertino.
La Commissione Reale decreta all'unanimità la vittoria dello scultore Zanelli per le decorazioni definitive dell'Altare della patria al Vittoriano.
Apoteosi Esercito reduce dalla Libia all'Altare della patria, con il saluto delle bandiere alla statua del Gran Re. Presenti il re Vittorio Emanuele III, la Regina Elena e la Regina Madre Margherita.
Il Comune di Roma bandisce un concorso per il congiungimento stabile dei tre Palazzi Capitolini. Il concorso viene vinto da Marcello e Pio Piacentini:
"Poichè, scaduto il termine concesso all'Amministrazione bloccarda per demolire le braccia di cartapesta alzate ad allacciare al Palazzo dei Senatori le gallerie dei Musei ed i saloni gloriosi del Palazzo dei Conservatori, le mascherature burlesche non cadevano, l’atitorità governativa alzò la sua voce di comando. Il Comune allora, disposto a non cedere nemmeno di fronte alla forza, bandì un concorso pel congiungimento definitivo dei tre edifici superibi."
Il progetto che la reca e nasconde il nome dei suoi autori sotto il motto simbolico di Noli me tangere considera la questione del congiungimento in rapporto alla sistemazione stradale, al definitivo assetto degli uffici capitolini, a problemi severi di Arte e di Archeologia. Move da un progetto della Commissione direttiva del Monumento a Vittorio Emanuele che considerava l’accesso alla mole sacconiana dalla parte posteriore e prevedeva una rampa svolgentesi nelle aree di demolizione chiuse tra il Monumento, l'Ara Coeli, e le chiese di Santa Marina e di San Pietro in Carcere.
Nella planimetria dei Piacentini, questa rampa, dopo aver lasciato alla sua destra una via parallela, che alla quota del Tabularium conduce all'ingresso monumentale ideato per la sede delle Rappresentanze, sale fino alla Piazza del Campidoglio aprendo a sinistra del Palazzo Senatorio una superba terrazza adorna di balaustre e di statue e protesa sul suggestivo panorama dei Fori balzati completi dalla liberazione sapiente del contorno. Così invece di accecare la piazza, si darebbe ad essa una vista ampia quanto mai, lasciando al sole ed all'azzurro un trionfale varco.
"P.S: ll Consiglio superiore per le antichità e le Belle Arti aveva dovuto, con ripetuti pareri, in quale si rispettava l'apparenza della piazza del Campidoglio, ma si lasciava ai concorrenti piena libertà di trovare il passaggio pel congiungimento dei tre palazzi in qualunque parte eva qualunque livello del colle. Intanto il Consiglio superiore si è pronunciato in senso sfavorevole al concorso."
Presso il Vittoriano, si svollge la Commemorazione del III anno di guerra.
A Piazza Venezia, per una settimana, viene allestita una mostra delle armi sottratte all’esercito austriaco alla fine del primo conflitto mondiale.
Con un solenne corteo lungo via Nazionale, la salma del Milite Ignoto viene trasportata dalla Stazione Termini a Santa Maria degli Angeli, dove si svolge un solenne ufficio funebre e poi all'Altare della Patria, dove viene timulata alla presenza di re Vittorio Emanuele III.
Convegno Bandistico Italiano all'Augusteo. Alla chiusura (il 17 ottobre) della manifestazione, il direttore Alessandro Vessella dirige sedici bande che eseguono l'inno del piave, sulla scalinata dell'Altare della Patria.
Si conclude la Marcia su Roma. Il giorno dopo la rinuncia del Re a firmare il decreto per lo stato d'assedio, entrano in città le squadre di venticinquemila fascisti. Il Quartier generale del Comando è installato all'Hotel Bristol di Piazza Barberini. Mussolini giunge a Roma in mattinata e incontra il re per l'incarico di formare il nuovo governo. L'elenco dei ministri viene presentato al sovrano la sera stessa; il re acconsente anche ad una sfilata delle squadre fasciste al monumento per il Milite ignoto e di fronte al Quirinale.
Terminata la modellazione in marmo della statua di Roma per l'Altare della patria:
"La statua costituisce la parte centrale del fregio allegorico da lui vinto anni fa nel concorso per l'Altare della Patria del monumento a Vittorio Emanuele, Intanto ‘anche le due parti del fregio sono compiute. Anzi queste vennero da molto tempo già tr pietra. E se sul posto non ne è stata collocata che una soltanto, ciò si deve al fatto che la seconda si desidera portarvel insieme alla figura della Roma, sia' per risparmio di spese (un castello costa oggi qualche cosa come ventimila lire...) sia per non deturpare troppe volte il sito ove riposa la salma del Milite."
Al Teatro Augusteo, dove sono convenuti 4000 ufficiali, si celebra l'aniversario dell'Istituzione della Milizia volontaria nazionale. Dopo il discorso del generale Italio Balbo, l'on. Mussolini rievoca il percorso della Milizia dalle sue origini ad oggi". Terminata la cerimonia del giuramento, tutte le rappresentanze, in corteo ordinato si recano all'Altare della Patria a rendere omaggio al Milite Ignoto.
Celebrazioni del VI aniversario della Vittoria. In accordo tra Governo e Municipio, viene di nuovo innalzare la croce sulla torre del Campidoglio. Dopo essere andati a recare portato omaggio al Milite ignoto. il Re e il capo del Governo l'on Mussolini, passano in rivista le forze aeree italiane al Pratone di Centocelle.
Collocazione della statua della Dea Roma presso il Vittoriano.
Inaugurata la parte mancante dell'Altare della Patria, ovvero le sculture realizzate da Angelo Zanelli.
In occasione del IX aniverrsario della Vittoria, si inaugura la Quadriga dello Scultore Fontana, in cima al Vittoriano.
Solenni onoranze funebri di Armando Diaz, Duca della Vittoria. Presenziano il Re e il Duce. La salma viene portata in corteo dalla sua abitazione presso porta Flaminia, attraverso via del Corso, fino all'Altare della Patria, in modo da consentire alla folla popolare, di rendere omaggio.
Segue il trasporto nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, dove si svolgono i funerali e la salma viene tumulata.
Bruciamento, sull'Altare della Patria, di 147 milioni del Debito Pubblico offerti da cittadini allo Stato. Il Duce da alle fiamme le prime cartelle.
Adunata di 25.000 Alpini a Roma: Dimostrazioni al Sovrano in Piazza del Quirinale; Messa solenne a San Pietro, con il saluto del papa Pio XI dalla finestra del Palazzo Apostolico; Omaggio al Milite ignoto; Assembramento all'interno del Colosseo, alla presenza del Duce Mussolini.
Su sollecitazione dello stesso Evan Gorga (che rimasto vedovo, per i debiti contratti aveva già dovuto cedere in garanzia, oltre la metà delle sue raccolte), il ministero della Pubblica Istruzione, nel timore che un patrimonio così importante possa andare disperso, pone un vincolo di interesse storico, artistico-archeologico ed etnografico e mette sotto sequestro amministrativo le sue collezioni, esteso anche agli oggetti in possesso dei creditori. Una sorta di immensa e sterminata Wunderkammer, composta da circa 150.000 pezzi dal valore stimato in circa duecento milioni di lire, suddivisi in trenta collezioni, comprendenti armi antiche, terrecotte, bilance, giocattoli e farmacie da viaggio, tra le quali spiccava per ricchezza quella dedicata agli strumenti musicali. Il materiale viene trasferito nei depositi di diverse sedi museali: la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, i sotterranei del Vittoriano, le soffitte di Palazzetto Venezia. Il Gorga propone di cedere allo Stato tutto il materiale, in cambio della creazione di una fondazione per la rinascita dell'arte lirica in Italia. La fondazione si sarebbe dovuta articolare in due istituzioni: il "collegio lirico", aperto alla formazione dei giovani cantanti di talento, e il "teatro massimo del popolo", una sorta di tempio della lirica destinato, grazie a un'organizzazione efficiente e tecnicamente d'avanguardia, a sostituire i teatri minori, ormai in piena decadenza, e a facilitare l'affermazione di giovani cantanti.
Il principe ereditario di Etiopia Asfaw Wossen e la sorella giungono alla Stazione Termini in visita a Roma. Il 20 gennaio rende Omaggio alla tomba del Milite Ignoto e visita la Sala d'Armi a Palazzo Venezia; il 21 gennaio, insieme al re Vittorio Emanuele III, passano in rassegna i battaglioni dei carabinieri alla Caserma dei Vittorio Emanuele II e la scuola di cavalleria di Tor di Quinto; Il 22 gennaio viene ricevuto in Udienza dal Papa Pio XI; il 23 gennaio visita la Caserma della Milizia.
Solenne celebrazione del X annuale della fondazione dell'Arma dell'Areonautica. Sua maestà il Re Vittorio Emanuele III passa in rassegna quattro mila piloti nel piazzale interno del Quirinale. Il Duce Mussolini appunta sulla bandiera dell'Arma la medaglia conferitale per le magnifiche azioni contro i ribelli di Cirenaica. Preceduto dal Ministro Italo Balbo, il corteo si reca poi a rendere omaggio al Milite Ignoto.
In occasione del ventennale dell'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale, Vittorio Emanuele III celebra la conclusione dei lavori al Vittoriano. Viene inaugurata la nuova sede dell'Istituto del Risorgimento al Vittoriano e la cripta del Milite Ignoto.
"La Giunta centrale per la storia del Risorgimento, insediata dal Duce, ha il eòmpito ben determinato «di coordinare l’attività delle Reali Deputazioni e Società di storia patria». Ad essa fanno capo tre enti: il R. Istituto Storico Italiano per il medio evo, il R. Istituto Storico Italiano per l’età moderna e contemporanea, la Società Nazionale per la storia del Risorgimento italiano. Unitaria concentrazione.
Da una parte l' Istituto sopraintende allo studio delle fonti e alla preparazione degli studiosi. Dall'altra, la Società provvede alla utilizzazione delle fonti ed agli studî veri e propri.
L'ingresso principale del Museo centrale del Risorgimento è verso il Foro di Cesare, da quella parte del Colle dove il Monumento viene a connettersi col portichetto del Vignola, alla piazza del Campidoglio. La severa sistemazione architettonica è dovuta ad Armando Brasini, Accademico d'Italia. Entrando dalle porte di bronzo, i cortei raggiungeranno la « Galleria delle Bandiere» e di lì il Sacrario. Qui si sono recati i Reggimenti a prendere i vessilli benedetti prima di condurli al fuoco. Qui li riporteranno, consacrati dalla morte e dalla vittoria.
La Galleria, dal geniale e ricco pavimento sacconiano, ha forma sontuosa e lievemente inflessa. Negli ampi nicchioni del fondo vengono collocate le vetrine con le gloriose bandiere dei Reggimenti. Le alzate di bronzo sorgono su basi di porfido. La Sala è stata rivestita dal Brasini d'una sottile cortina di cotto, con zoccolo di pietra.
Nel Vittoriano si congiungono la storia del Risorgimento e quella della nostra guerra: una ideale continuità di storia suggellata col sangue. Il cuore del Museo è l’altare della Patria, che racchiude i resti mortali del Soldato Ignoto. Nell'interno del Monumento esso ottiene un'ospitalità dignitosa e definitiva. La cappella, a croce greca, s'inarca al di sotto del monumento equestre, ed è circondata da un ambulacro, nel quale sfileranno riverenti i cittadini, sentendosi, là dentro, tutti soldati.
Nella Cappella non è che un altare: un blocco di pietra del Grappa, sormontato da una croce lignea. Il pavimento è di marmi del Carso. La cappella conduce alla cripta della tomba, dove una lastra bronzea reca la scritta «Soldato Ignoto ». Nella nicchia un mosaico di Giulio Bargellini raffigura Cristo in un cielo stellato. I pilastri angolari della cappella ricordano emblematicamente l’ascensione sanguinosa dalla guerra dell’Indipendenza alla Rivoluzione delle Camicie Nere.
Quattro sale sono dedicate al glorioso apostolo Mazzini; all'epico condottiero Garibaldi; a Camillo Cavour, genio politico; a Vittorio Emanuele II, re liberatore, che ebbe in sé la coscienza unitaria del popolo italiano.
Tra pochi anni il Museo centrale del Risorgimento sarà mèta relîgiosa d’ogni italiano: convegno di spiriti adoranti la divina entità della Patria. Poiché la storia del Risorgimento — ha detto benissimo il Quadrumviro De Vecchi di Val Cismon — va intesa come creazione dell'Unità Italiana e come presupposto della Rivoluzione Fascista."
Uomini e donne consegnano le proprie fedi presso un bancone allestito su un gradone dell'Altare della Patria. Il principe Filippo Andrea VI Doria Pamphili rifiuta di innalzare bandiere fasciste alle finestre del suo palazzo, suscitando violenti manifestazioni di un gruppo fascista.
Festeggiamenti del genetliaco del Re Vittorio Emanuele III a Piazza Venezia, con la rivista delle truppe del Presidio di Roma.
In occasione del XIV annuale della Milizia Nazionale, il Duce Benito Mussolini onora all'Altare della patria, i legionari caduti in Africa. Le legioni della Milizia sono schierate a Piazza venezia.
XVIII annuale della fondazione dei Fasci di comabattimento:
"Il duce rientrato a Roma dopo il trionfale viaggio in libia e' stato salutato dalle camicie nere dell'urbe con una fervida dimostrazi dal balcone di palazzo venezia, il_capo,. ricorrendo il xviii annuale della fondazione dei fasci, ha pronunciato un vibrante discorso ed ha concluso il suo dire con il monito: ricordare e prepararsi!"
All'Altare della Patria, si svolge la Cerimonia della consegna delle ricompense al valor militare dei Legionari caduti combattendo in Spagna:
"Il Duce Mussolini celebra sull'Altare della Patria l'eroismo dei Legionari caduti combattendo in Spagna per il trionfo della civiltà fascista. La cerimonia, imponente e solenne, si è svolta alla presenza della Delegazione tedesca, dei Ministri, dei Marescialli d'Italia, delle rappresentanze del Parlamento, del Partito e delle Forze Armate."
Festeggiamenti del genetliaco del Re Vittorio Emanuele III al Vittoriano, con le truppe del Presidio di Roma, schierate a Piazza Venezia. Presenzia il Duce Mussolini.
II giorno di visita di Adolf Hitler a Roma. Alle 10 Duce Mussolini (in divisa di Comandante della milizia) insieme al Ministro degli Esteri Ciano, si recano al Quirinale ad incontrare l'ospite. I due gerarchi giungono poi al Pantheon, dove depongono alcuni mazzi di fiori sulle tombe dei Savoia. Dopo la visita al Palazzo Littorio per rendere omaggio all'Ara dei caduti fascisti, si recano all'Altare della Patria, dove passano attraverso cinquemila uomini in perfetta divisa: a destra milizie tedesche, a sinistra italiane. Sfilata su via dei Fori imperiali. Dopo pranzo, partono da Palazzo Venezia per dirigersi al Campo Roma presso l'aeroporto di Centocelle, assistono a una manifestazione militare alla quale parteciparono 50.000 fra Balilla e Avanguardisti. Raduno di nazionalsocialisti residenti a Roma alla Basilica di Massenzio. A sera il Fuhrer parte per Napoli.
Festeggiamenti del genetliaco del Re Imperatore Vittorio Emanuele III al Vittoriano, con le truppe del Presidio di Roma, schierate a Piazza Venezia. Presenzia il Duce Mussolini.
Il primo ministro di Gran Bretagna Sir Arthur Newille Chamberlain ed il segretario di Stato Lord Edward Halifax, giungono in visita diplomatica a Roma. La delegazione viene accolta alla Stazione Termini dal Duce Mussolini. Il giorno seguente, accompaganti dal conte Galeazzo Ciano, rendono omaggio al Milite Ignoto e sono ricevuti a Palazzo Venezia. Nel pomeriggio partecipano ad un saggio ginnico militare allo Stadio dei Marmi al Foro Mussolini e ad serata di Gala al Teatro dell'Opera.
Presso l'Altare della Patria, si svolgono le elebrazioni per il XVI annuale dell'Aeronautica. Il Duce Mussolini consegna le ricompense al valore alla memoria dei caduti.
Al Vittoriano e lungo le vie Imperiali, si svolgono le celebrazione della I Festa della Marina Militare. Il Duce Mussolini e il re Vittorio Emanuele III assistono alla rivista dei corpi militari dal palco realizzato a via dell'Impero. I reparti marinari della Gil e degli istituti nautici sono invece accampati al Campo Parioli, dove per le celebrazioni, è stata ricostruita la tolda della nave Littoria.
"Nell'anniversario di Premuda S. M. il Re Imperatore Vittorio Emanuele III e il Duce Mussolini hanno reso oltremodo solenne con la loro presenza la celebrazione delle glorie della nostra Marina. La cerimonia ha avuto inizio sull'Altare della Patria con la consegna delle ricompense al Valore a Marinai e alla Memoria di Marinai che s'eran distinti con atti eroici durante la guerra di Spagna e lo sbarco in Albania. Il Sovrano personalmente ha consegnato le onorificenze, delle quali S. E. l'Ammiraglio Cavagnari lega geva le motivazioni. E intanto i Vessilli e le Insegne, sì inchinavano di fronte al Vittoriano"
Al Vittoriano, si svolge il XXI annuale della Vittoria. Mons. Bartolomasi svolge una funzione religiosa presso l'altare della Patria, alla presenza del Duce Mussolini e del principe di Piemonte.
Inaugurandosi del nuovo Anno Accademico della Sapienza: "gli universitari fascisti dell'Urbe hanno anuto l'onore di montare la guardia"a Palazzo Venezia. Al distacco della guardia stessa, quando già la sera era scesa sulla città, la massa dei goliardi reduci dallo Studium Urbis, si è adunata assieme a una moltitudine di popolo in Piazza Venezia invocando ardentemente il Duce Mussolini."
Celebrazioni per il IV Annuale della Fondazione dell'Impero:
L'Italia Fascista ha celebrato il IV Annuale chiamando sull'Altare della Patria nella Giornata dell'Esercito, gli Eroi e le famiglie dei gloriosi Caduti delle campagne d'Africa di Spagna e d'Albania. Quaranta medaglie d’oro, tra le salve dei cannoni e il crepitio delle mitragliatrici, il Duce Mussolini ha appuntato sui petti dei valorosi e dei loro congiunti, Il popolo radunato nella Piazza ha voluto. dopo la cerimonia, con acclamazioni insistenti il Duce al balcone di Palazzo Venezia.
Una Missione di amicizia giapponese, con a capo l'ambasciatore Naotake Sato, viene accolte alla Stazione Termini dal ministro degli Esteri Ciano e dal Segretario del Partito Muti. Dopo essere stata ricevuta a Palazzo Chigi e al Palazzo del Littorio, si reca a rendere omaggio al Sacello del Milite Ignoto. Nei giorni seguenti, viene ricevuta al QUirinale dal Re Imperatore Vittorio Emaniele, dal Duce Mussolini a palazzo Venezia e dal Pontefice al Vaticano. Alla presenza del Duce, si svolge in loro onore allo Stadio dei Marmi, un saggio ginnico organizzato dalle giovani della GIL.
Una Missione di amicizia giapponese, con a capo l'ambasciatore Naotake Sato, viene accolte alla Stazione Termini dal ministro degli Esteri Ciano e dal Segretario del Partito Muti. Dopo essere stata ricevuta a Palazzo Chigi e al Palazzo del Littorio, si reca a rendere omaggio al Sacello del Milite Ignoto. Nei giorni seguenti, viene ricevuta al QUirinale dal Re Imperatore Vittorio Emaniele, dal Duce Mussolini a palazzo Venezia e dal Pontefice al Vaticano. Alla presenza del Duce, si svolge in loro onore allo Stadio dei Marmi, un saggio ginnico organizzato dalle giovani della GIL.
Il ministro degli esteri giapponese, Matsuoka giunge in visita diplomatica a Roma. Viene accolto alla Stazione Ostiense dal ministro degli esteri Clano. Dopo l'incontro con il Duce Mussolini a Palazzo Venezia, affacciata dal balcone, riceve l'acclamazione popolare della folla adunata a Piazza Venezia. Nei giorni seguenti, rende omaggio al Milite gnoto e all'Ara dei Caduti per la Rivoluzione; viene ricevuto dal Papa Pio XII e dal segretario di Stato vaticano; ammira le vestigia del Foro dal Tabularium insieme al governatore Borghese; riceve i giornalisti a Villa Madama.
Celebrazioni dell'Annuale della fondazione dell'Impero all'Altare della Patria. Il Re Imperatore Vittorio Emanuele III ed il Duce Mussolini consegnano le medaglie d'Oro al Valore Militare.
Celebrazioni della IV giornata celebrativa della Marina e del II annuale dell'intervento, presso l'altare della Patria. Il Re Imperatore Vittorio Emanuele, il Duce Mussolini, insieme ai Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate e le Missioni del Paesi del Tripartito, conferiscono le Medaglie d'oro.
Attentato al Vittoriano. Scoppiano due bombe, a dieci minuti l'una dall'altra. Collocate lateralmente, in corrispondenza di ciascun propileo, riuscirono a scardinare la porta del Museo centrale del Risorgimento e a rompere le vetrate della basilica di Santa Maria in Aracoeli.
In occasione della commemorazione del centenario del plebiscito che decretò l'annessione del Lazio al Regno d'Italia, apre per la prima volta al pubblico il Museo centrale del Risorgimento al Vittoriano.
Il Vittoriano passa in carico dal Ministero della pubblica istruzione al neonato Ministero per i beni culturali.
Tramite decreto, il Ministero per i beni culturali dichiara l’importanza storica e artistica del Vittoriano, riallacciandosi alla precedente legge n° 1089 del 1º giugno 1939.
Su interesse del presidente Carlo Azeglio Ciampi, dopo una fase di restauri, il Vittoriano e il Museo Centrale del Risorgimento ritornano nuovamente accessibile al pubblico.
Le celebrazioni della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, riprendono stabilmente presso il Vittoriano.
Inaugurati al Vittoriano, due ascensori panoramici in cristallo trasparente che conducono alla Terrazza delle Quadrighe.
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto e il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano celebrano la conclusione della campagna di restauro del fregio dell'Altare della Patria.
1931
Marcello Piacentini
Sistemazione di Piazza Venezia
Piano Regolatore del 1931
1931
Marcello Piacentini
Vista della sistemazione di Piazza Venezia
Piano Regolatore del 1931
1931
Marcello Piacentini
Pianta della sistemazione di Piazza Venezia
Piano Regolatore del 1931
1913
Marcello Piacentini
Progetto per congiungimento dei palazzi Capitolini
L'Illustrazione Italiana 1913
1911
Aldo Molinari
Cantieri del Monumento a Vittorio Emanuele
L'Illustrazione Italiana 1911
1909
Dante Paolocci
La Passeggiata archeologica
L'Illustrazione Italiana 1909
1907
Progetto Buisiri Vici per Piazza Venezia
1907
Progetto Buisiri Vici per Piazza Venezia
1889
Modello della Statua equestre di Vittorio Emanuele
L'Illustrazione Italiana 1889
1885
Dante Paolocci
Posa della prima Pietra del Monumento a Vittorio Emanuele
L'Illustrazione Italiana 1885
1884
Progetto di Manfredi per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1884
1884
Progetto di Manfredi per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1884
1884
Progetto Boffi per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1884
1884
Progetto Sacconi per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1884
1884
Progetto Schmitz per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1884
1884
Progetti Gallone e Ferrari per il monumento a Garibaldi
L'Illustrazione Italiana 1884
1884
Progetto Rega per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1884
1884
Progetto Rega per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1884
1883
Progetto Rosati per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1883
1882
Dante Paolocci
Esposizione dei bozzetti per il Monumento a Vittorio Emanuele II
L'Illustrazione Italiana 1882
1882
Progetto Ferrari Piacentini per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1882
1882
Progetto Galletti per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1882
1882
Progetto Nenot per il Vittoriano
L'Illustrazione Italiana 1882