Data: 1969 / 1970
Codice identificativo monumento: 7635
Fuori di porta Salaria, ripresa la fabbricazione di un casamento, fra via Adige e via Bacchiglione, nel punto ove fu scoperto nel 1886 un gruppo di colombarî spettanti a liberti della gente Appuleia (cf. Bull. camun., 1884, p. 394), si sono incontrati avanzi di altri monumenti funerarî dell' ultima età repubblicana e dei primi tempi dell'impero, che facevano parte del vastissimo sepolcreto quivi altre volte riconosciuto.
Presso i resti di una camera sepolcrale, costruita in massi squadrati di tufo, i cui lati misurano m. 6,00 X 5,55, si è trovato tuttora infisso al proprio luogo un grande cippo quadrangolare di tufo, alto m. 2,30, largo m. 0,56, e profondo m. 0,48. Nella fronte vi sono incavate due nicchie cinerarie, ed incise le seguenti iscrizioni, che ricordano due liberti del grande Pompeo: CN POMPE | MAGN L SODALI | POMPEIAE | MAGN L LYDE
Sono stati parimente ritrovati nello sterro questi altri monumenti epigrafici:
Cippo rettangolare di travertino, alto m. 0,85 X 0,28 X 0,09: Q ATVBEIVS sic QL HILARGVRIS IN FR P III IN AG P II. Simile, alto m. 0,82 X 0,36 X 0,09: BAEBIANIS
SOTERINIS OSSVA H S S; Simile, alto m. 0,47 X 0,30 X 0,08: ROMA MARCIA Q F SEVNDA sic C; Frammento di lastra marmorea, di m. 0,24 X 0,19: ...S MA... | ...AXIAL... | ...MILIA R... | ...IMA CY... | ...FECIT; Titoletto di colombaio, di m. 0,10 X 0,09: ALLIVS SYNERos; Simile, di m. 0,30 X 0,09: M CARMINIVs EYT...; Simile, di m. 0,14 X 0,11: NICER... TREBON; Simile, di m. 0,12 x 0,05: Q VALERIV...| Q L | CNISMVS; Simile, di m. 0,13 X 0,14: ILIENVS... | ...PHEVS... | ...LIB... | ...ANNIS IX; Simile, di m. 0,06 X 0,09: ...ILAD... | ...OSSID...;Simile, di m. 0,13 X 0,14: ...IVS... | ...VITAR ...|... R...
Si raccolsero pure in gran copia vasetti e balsamarî fittili; alcuni balsamarî di vetro; parecchie lucerne in terracotta, una delle quali col noto bollo CIVNBIT; due tazzette di terra fina rossa; un manico di anfora col bollo POR; un coperchio di ur- netta cineraria quadrata, ornato di timpano ed acroterî, e qualche piccolo frammento di marmi scolpiti. Una tazza aretina, alta m. 0,05, col diam. di m. 0,15, ha nel fondo impresso il bollo: ROGAVS. Un piatto, della stessa fabbrica d' Arezzo, porta il bollo: DOCI MAS
I sepolcri, come fu già riconosciuto negli sterri del 1886, sono tutti orientati
secondo la direzione dell'antica via Salaria, lungo la quale erano costituiti. E di questa antica strada, in prossimità del monumento ricordato in principio, è stato scoperto un tratto lungo circa tre metri, lastricato coi soliti poligoni di selce.
Giuseppe Gatti.
Altri avanzi di antiche camere sepolcrali, parte costruite a blocchi di tufo, e parte in opera reticolata, sono stati scoperti nella costruzione del nuovo convento dei Carmelitani, fuori di porta Salaria. Una di queste stanze conserva il pavimento di mattoncini ad opera spicata, e tracce dei loculi per le olle cinerarie.
Si raccolsero fra la terra i soliti vasetti fittili di varia forma, due balsamarî di vetro, una lucerna rotonda con una pecora in rilievo. Un frammento di lastrina marmorea, di m. 0,15 X 9,17, conserva: d M | ...REA | qua qua E V A XXXX; Si sono pure rinvenuti tre cippi sepolcrali in travertino. Uno di essi, alto m. 0,52 X 0,26 X 0,14, cons iscrizione: QVINCTIA N L ANTI OCHIS ET TV; La frase et tu è la risposta, che la defunta fa al saluto del passeggiero, il quale si presume averle rivolto la consueta acclamazione: ave. Il secondo cippo, di m. 0,29 X 0,22 X 0,09, reca: CORVCA NIA Q L PAS IS M CAM ERIVS M L TEVPILVS; Il terzo, alto m. 0,26 X 0,20 X 0,05, porta il semplice nome: P CASSIDIV L F SCA S
Per i lavori medesimi è stato rimesso all’ aperto un altro tratto selciato della via Salaria vetere, in continuazione di quello, di cui fu detto nelle MNotzzze dello scorso mese (pag. 330). Da ciò si è potuto determinare che l'asse di quell'antica strada, nel punto scoperto, forma un angolo di circa 30° sull'asse del Corso d'Italia, deviando a sinistra.
Giuseppe Gatti.
Nello scavare una cantina nel fabbricato dei Carmelitani Scalzi, al Corso d'Italia, si è rinvenuto un piccolo sarcofago di marmo bianco, col suo coperchio a doppia pendenza, alle cui estremità restano ancora aderenti le grappe di ferro che servirono a chiudere il sarcofago medesimo. Questo è lungo m. 0,70, alto m. 0,25, largo m. 0,80; e sul lato anteriore, tutto liscio, è incisa l'iscrizione funebre: TI CL GRATVS ET LARCIA QVADRATILLA FECERVN FILIO B M Q VIX ANO CIMX D VI
Nel sito medesimo è stata scoperta una parte del lastricato della via Salaria vetere, a poligoni di selce; e ad un metro sotto questo selciato sono stati trovati due pezzi di tubi acquarii in piombo. In uno, assai consunto, restano soltanto le cifre numerali. Nell'altro si legge impresso a lettere rilevate : ...d QMINORVM AVGG NN | ... STATIONIS PATRIM AVG N
Non può supporsi che le due linee si riferiscano a diversi tempi, essende manifesto che furono ottenute nella medesima fusione della lamina di piombo, con la quale fu formato il tubo.
Giuseppe Gatti.
Facendosi un cavo per condottura di gas al Corso d'Italia, di rimpetto al nuovo convento dei Religiosi Carmelitani, quasi alla superficie del suolo, sono state trovate due antiche arche in terracotta, e presso ciascuna di esse un'olla, pure fittile, contenente ossa bruciate e ceneri.
Giuseppe Gatti.
Nel terreno adiacente alla casa dei religiosi Carmelitani, sul corso d' Italia, facendosi lavori agricoli, è stato ritrovato un lastrone di travertino, lungo m. 0,65 X 0,54 X 0,06, sul quale è inciso il titolo funerario: Q CALPVRNIVS ZABDA Q CALPVRNIVS DIOMEDES Q CALPVRNIVS DAPNVS T MAMIVS EPITYNCANVS MV BAEBIVS SAMPSARO
.
Ivi stesso è stato raccolto uu pezzo di titoletto da colombario, di m. 0,11 X 0,10, che conserva il nome: P CLOlUus THALlus.
Continuandosi gli sterri per la fondazione del nuovo casamento Rosellini, fra le vie Mincio (oggi via Puccini) e Tanaro (oggi via Po), sono tornate in luce altre lapidi inscritte, spettanti all' antico sepolcreto, che si estendeva sulla sinistra della via Salaria vetere. Sopra uno scaglione informe di marmo, lungo m. 0,25 X 0,06, che fu posto sopra un loculo di colombario, si legge: OSSA TI ACVTI L GNATONIS
Una lastra marmorea, di in. 0,23 X (i,li>, porta inciso in belle lettere il titolo: D M LESBIAE CAES VIXAXXV FECITP|ARIS CONIVG SVAEBMET POS TERISQ SVIS
In un lastrone di travertino, lunngo m. 0,37X0,25, è scritto: RVSTIA L LHILARA FECET SE VIVA MO NVM SIBI
Un frammento di lastra marmorea, di m. 0,12X0,15, conserva: VIX AN... FRATRi... PIISSIMO
Giuseppe Gatti.
Presso la casa religiosa dei Carmelitani Scalzi, al Corso d’Italia, nell'abbassare il terreno per costruirvi la chiesa, sono stati rimessi all'aperto numerosi resti di camere sepolcrali, in forma di colombarî; e sono stati trovati molti cippi e titoli marmorei inscritti, dei quali si darà piena relazione, allorquando lo sterro sarà stato compiuto.
Giuseppe Gatti.
Gli avanzi di antichi colombari, che sono ritornati all'aperto per gli sterri eseguiti nel terreno adiacente alla casa religiosa dei Carmelitani scalzi, al Corso d'Italia (cfr. Notizie 1896, p. 369), formano un gruppo assai insigne di sepolcri degli ultimi tempi repubblicani e del principio dell'impero. Queste celle sepolcrali, di forma quadrilatera, ed addossate l'una all'altra, occupano una superficie di oltre 1500 metri quadrati, e sono disposte su quattro file, separate da tre piccole strade, larghe circa m. 1,50 e parallele all'antica via Salaria.
In generale le stanze si compongono di due piani, l'uno dei quali è sotterraneo. Sono costruite quasi tutte ad opera reticolata di tufo e solo qualcuna è in laterizio, con cortina assai accurata. Le pareti, che conservano molte nicchie semicircolari con le olle cinerarie, in origine erano intonacate e dipinte; ma di questa decorazione restano appena pochi avanzi. In alcune stanze si conserva parte del pavimento, a musaico bianco e nero; e in due di esse è scavato un pozzo circolare, per attinger acqua.
Molte iscrizioni sono state raccolte nel liberare dalla terra i descritti sepoleri. Una sola di esse (n. 15) porta la data consolare dell'anno 4 d. C.; ma i nomi delle famiglie, a cui appartenevano i sepolti, quasi tutti di condizione libertina o servile, manifestamente ci riportano alla fine della repubblica.
Ed allo stesso tempo in circa spetta pure la massima parte delle iscrizioni, rinvenute in grandissima copia nei terreni circostanti (cfr. Bull. comun. 1897, p. 58), dove si svolse il più denso sepolereto romano, che sia mai tornato in luce, e che occupava tutto lo spazio interposto fra la Salaria vetere e la Pinciana.
Vari titoli sepolcrali sono stati recuperati in questi ultimi lavori, e trascritti dal ch. prof. Dante Vaglieri.
Giuseppe Gatti.
Nello sterro dei colombari scoperti nel terreno dei pp. Carmelitani Scalzi, al Corso d'Italia, sono state recuperate le altre iscrizioni sepolerali, che qui seguono (cfr. Notizie 1899, p. 51 sgg.), trascritte dal prof. Dante Vaglieri.
Giuseppe Gatti.
Dall'antico sepolcro posto fra la via Salaria e la Pinciana provengono queste altre iscrizioni, raccolte nel terreno adiacente alla casa religiosa dei Carmelitani scalzi, al Corso d'Italia (cfr. Notizie 1899, p. 78), trascritte dal prof. Dante Vaglieri.
Giuseppe Gatti.
Nel terreno adiacente alla casa dei religiosi Carmelitani, sul Corso d'Italia, si è messo mano a nuovi sterri per la costruzione di una chiesa; e sono tornati in luce avanzi di altre piccole celle sepolcrali, con loculi, costruite per lo più in opera reticolata di tufo, che spettano alla vasta necropoli quivi più volte riconosciuta (cfr. Notizie 1899 p. 51).
Sono stati raccolti fra la terra molti titoletti sepolcrali (le cui iscrizioni, sono copiate diligentemente dal prof. Dante Vaglieri) ed inoltre un cippo marmoreo, con cornice e zoccolo, alto m. 0,76 X 0,46 X 0,30, anepigrafo, che porta scolpiti sui lati il prefericolo e la patera; un vaso cinerario rotondo di marmo bianco, con anse, alto m. 0,22, diam. m. 0,24; un'arca fittile, lunga m. 0,70; quattro anfore, dieci lucerne, cinque balsamarii, parecchi vasetti di varia grandezza e molte olle parimente in terracotta. Una di queste olle, insieme alle ceneri ed al terriccio, conteneva una statuetta fittile, alta m. 0,12, di fattura assai rozza, la quale ha un foro nella sommità del capo; e due altri simili fori veggonsi alle spalle, che forse servivano per innestarvi le braccia.
Sono stati inoltre raccolti fra la terra: alcuni piccoli frammenti di fregi in terracotta; un pezzo di tazza d'alabastro; tre balsamarî di vetro ed otto lucerne, una delle quali, decalicne, è di forma ovale e misura m. 0,18 X 0,08.
Giuseppe Gatti.
Nell'eseguire i cavi per la fondazione di una chiesa adiacente alla casa religiosa dei Carmelitani scalzi, sul Corso d'Italia, alla profondità di m. 8 dal piano stradale, sono stati incontrati alcuni tratti di gallerie scavate nel tufo e spettanti ad un antico cimitero sotterraneo cristiano.
Nelle pareti di questi ambulacri, che in gran parte sono ripieni di terra ed hanno le volte franate, sono incavati i loculi sepolcrali in più ordini sovrapposti uno all'altro.
Parecchi loculi si trovarono tuttora chiusi con tegole e mattoni fittili, su cui era tracciata, a grandi lettere di colore rosso, l'epigrafe sepolcrale.
Alcune delle tegole, che chiudevano i loculi, recano il bollo di fabbrica; e questi bolli, che sono tutti noti (C.I.L. XV, 61. 1194 354. 785), appartengono agli ultimi decennî del primo secolo ed alla prima metà del secolo secondo.
Giuseppe Gatti.
Un cippo sepolcrale in travertino, alto m. 0,75 x 0,27 X 0,15, si è rinvenuto nel terreno dei PP. Carmelitani Scalzi, al Corso d'Italia. Vi si legge l'iscrizione: VIV MEME (sic) OPTATVS O. Se nella voce MEME non ha da riconoscersi un nome proprio della persona che viveva quando fu sepolto Optatus, e che con lui aveva comune il diritto di sepoltura, si potrebbe pensare al sepolcro che lo stesso Optatus, vivente, si era preparato (VIVO MEME); nel qual caso la lettera (obitus) sarebbe stata aggiunta allorquando egli vi fu deposto.
Nella proprietà del sig. Voghera, al Corso d'Italia, sono state trovate le seguenti iscrizioni: 1. Lastra di marmo, opistografa, in tre pezzi, che misura m. 0,27 X 0,24. Da un lato vi si legge: d M SABINEIVS NARCISSVS CALEMERA FILIA FECit PATRi. Dall'altro: ...IVS NILVS ... DIGNAE QVAE ... ANNIS III DIE ... V DEFVNCT... CALIBVS PATER AEFECIT; 2. Lastra di marmo, m. 0,27 X 0,20: DIS MANIBVS POMPEIAE PANNYCIIDI; 3. Frammento di cippo in travertino di m. 0,65 x 0,28: HILAI... IN FR P XII... IN AGR P XII...
Giuseppe Gatti.
Al Corso d'Italia di fronte al n. 38 (casa Generalizia dei Carmelitani), facendosi la conduttura del gas, a m. 0,70 sotto il livello stradale, si è rinvenuto un sarcofago di marmo bianco con coperchio (m. 2,10 X 0,70 X 0,41).
Dante Valieri.
I vertici della Curia generalizia dei carmelitani scalzi sono coinvolti in scandalo che lega alcuni esponenti a rapporti continuativi con prostituti in azione nella vicina Villa Borghese. Trasferiti in altre sedi di 4 padri degli stessi uffici e tre religiosi della parrocchia.