Codice identificativo monumento: 8294
Nei beni dell'arcipretura e della cappellania Marini Vitalini, ove furono fatti scavi nel passato anno (v. Notizie marzo, p. 87), il sig. arciprete Lazzari ripiglidò le ricerche nel decembre, continuando i lavori fino alla metà dello scorso aprile.
Da un rapporto dell’ispettore degli scavi in Cerveteri risulta, che nella tenuta del sorbo in prossimità della famosa tomba Regulini-Galassi, il medesimo sig. Lazzari trovò varie tombe ch’erano state devastate anteriormente, e nelle quali nondimeno raccolse una maravigliosa situla di avorio, alta met. 0,14, più larga alla base ed in forma di cono tronco, del diametro alla bocca di met. 0,06, con figure di stile orientale rilevate a tre zone, nel modo istesso e colla medesima arte dei più antichi oggetti ceretani e prenestini. Nella zona superiore stanno una cerva, un leone ed una tigre in lotta fra loro, nella media è una corsa di bighe, e nell’infima evvi una figura muliebre tra due sfingi: non mancandovi le rappresentanze dei fiori di loto idealizzati, che ricorrono generalmente nei monumenti di tal genere.
Trovò pure il nominato sig. Lazzari una piccola oca d'oro a granette finissime, che faceva forse parte di un ornamento non dissimile da quello famoso del Museo Gregoriano, nonchè varie figurine di bucchero in atteggiamento quasi di mummie, servite forse per piedi di tazze. A ciò si aggiunsero frammenti di tazze con figure graffite di stile arcaico, vasi in forma di aryballos, uno dei quali di notevole grandezza, statuette fittili, e specchi di bronzo.
Nel terreno denominato Vignali appartenente all’arcipretura, eseguiti altri saggi senza scendere a grande profondità, si trovò una conduttura di piombo del peso di circa libbre 150, ed alcuni pezzi di antefisse.
Altri scavi furono fatti dai signori fratelli Boccanera nella necropoli della Banditaccia, ed in prossimità della così detta tomba degli stucchi, dove per quanto venne riferito sì raccolsero vasi di forma e di rappresentanze comuni; ma poichè le opere eran condotte senza permesso, ne fu inibita la continuazione.
Giuseppe Fiorelli.