Codice identificativo monumento: 8618
L'architetto Asprucci è incaricato di spostare l'Obelisco di Villa Borghese al centro della spina di Piazza di Siena, ma poi lo sistema nel Giardino del Lago, utilizzandolo come gnomone di meridiana progettata dell'astronomo Giuseppe Calandrelli.
Legge n.519, in cui il Governo viene autorizzato a procedere all'acquisto di Villa Borghese, per una spesa massima di tre milioni di lire. Il parco, in quel momento soggetto ad asta giudiziaria, dovrà essere ceduto gratuitamente al Comune di Roma, con l'obbligo a questi di trasformarlo in pubblico giardino, da unirsi al Pincio e da nominarsi Umberto I.
Non e' possibile datare con sicurezza l'obelisco, che potrebbe anche essere un originale di epoca antica.
Manilli (1650) lo descrive nei pressi degli Uffizi (attuale scuola materna su via Pinciana), con un'aquila sulla sommita' e poggiante su un piedistallo di marmo e uno di granito.
Montelatici (1700) lo vede ancora nel "Giardino dei Fiori", con un drago scolpito nella base di travertino.
Antonio Asprucci lo rimuove alla fine del XVIII secolo, progetta di porlo al centro della spina di Piazza di Siena (Villa Borghese, 1966-67), ma poi lo sistema nel Giardino del Lago nel 1790 (Diario di Roma, marzo 1790), utilizzandolo come gnomone di meridiana, su progetto dell'astronomo Giuseppe Calandrelli (1747-1827)
Oggi non esiste piu' l'aquila sulla sommita', il tratto terminale piramidale e' sostituito da un'integrazione moderna, e alla base si trovano un dado e tre gradini di travertino.
In base alla disposizione dei fori serviti per imperniare le lettere delle iscrizioni settecentesche si sono ricostruite le iscrizioni stesse: "Septentrio", "Meridies", "Occidens", "Oriens" (Iversen, 1968).