Informazioni storicheCodice identificativo monumento: 8958
CronologiaIl Governo italiano affida a una Commissione d'ingegneri idraulici l'incarico di “studiare e proporre i mezzi di rendere le piene del Tevere innocue alla città di Roma”. La Commissione è presieduta dall'ingegnere Carlo Possenti, allora Senatore e Vicepresidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e composta da undici tecnici, tra i quali Raffaele Canevari.
Dopo 19 adunanze, la Commissione incaricata dal Governo di "rendere le piene del Tevere innocue", propone un progetto che, in seguito noto come “progetto Canevari”, è adottato “base per la compilazione del progetto definitivo della sistemazione del Tevere in Roma”.
Il progetto, rispondente a principi idraulici e di decoro edilizio, propone di realizzare, nel tratto urbano del fiume, un alveo regolare largo 100 metri, delimitato da monumentali sponde murarie pressoché verticali. I muraglioni “insommergibili” alle piene, presentano, al piede, ampie banchine di approdo e, in sommità, nuove strade lungotevere il cui tracciato coincide con quello delle gallerie dei collettori delle fognature cittadine.
Nel progetto Canevari, i collettori sono considerati parte integrante della difesa idraulica della città, in quanto la mancanza di manutenzione del sistema fognario antico, contribuisce a peggiorare gli effetti dannosi delle inondazioni. Prima dell’avvio dei cantieri, il disegno dell'argine di Canevari è rielaborato dai tecnici dell’Ufficio Speciale per la Sistemazione del Tevere, rendendo le gallerie dei collettori indipendenti dalla struttura dei muri di sponda. Il progetto dei grandi collettori assume così, i caratteri di una vicenda edilizia autonoma che si sviluppa parallelamente alla realizzazione dei muraglioni.
Giuseppe Garibaldi, deputato alla camera, propone la bonifica dell'Agro Romano e la deviazione del Tevere nel tratto urbano.
II Parlamento approva la Legge n. 2583, che dichiara di utilità pubblica le opere necessarie a preservare la città di Roma dalle massime inondazioni del Tevere, stabilindo quindi che l'approvazione, il controllo in fase esecutiva e le verifiche del progetto della sistemazione del Tevere divengono di competenza del Governo centrale che, attraverso l’opera del Ministero dei Lavori Pubblici, coordina i rapporti con gli enti locali e l’iter procedurale per l’esecuzione delle opere.
Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, approva la proposta di Angelo Vescovali, Ingegnere Capo della Divisione Idraulica Municipale, che ritenendo necessario l'adeguamento delle fognature cittadine, propone una variante al progetto Canevari per i muraglioni del tevere, rendendo i collettori di sfogo, come infrastrutture indipendenti.
Viene formata una nuova unità operativa del Corpo Reale del Genio Civile di Roma, specificamente dedicata alla preparazione dei progetti e al coordinamento generale: l’Ufficio Tecnico Speciale per la Sistemazione del Tevere, diretto dall’ingegnere idraulico Giacomo Zucchelli. I tecnici dell'Ufficio, reclutati tra gli ingegneri già afferenti al Corpo Reale del Genio Civile, si occupano degli espropri necessari alla regolarizzazione dell’alveo del fiume e alla costruzione delle nuove infrastrutture, elaborano i progetti definitivi e assumono la direzione dei cantieri. L’Ufficio ha tre principali interlocutori, preposti alla validazione dei progetti: la Commissione di Vigilanza, l'Ufficio Tecnico Municipale di Roma, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Il consiglio comunale autorizza l'avvio dei lavori per la costruzione dei muraglioni sul Tevere. I lavori termineranno nel 1900.
Nei lavori per la sistemazione del Tevere urbano, incominciati al principio del marzo, demolendosi i muri medioevali non riconosciuti importanti per la storia e per la topografia, al così detto Museo nuovo sulla sponda destra si rinvenne, tra i materiali di fabbrica, il giorno 7 aprile un frammento di tavola marmorea, lungo met. 0,26, alto met. 0,17, in cui si legge: NE MA | MODORI | ...FECI
Giuseppe Fiorelli.
Nei lavori per la sistemazione del Tevere urbano, durante il mese di maggio, si proseguì nella demolizione dei muri medioevali sulla sponda destra del fiume presso il ponte Emilio, e sulla sinistra in direzione della casa detta di Cola di Rienzi: altri muri medioevali furono pure abbattuti presso l'isola tiberina, senza che ne risultasse alcun oggetto meritevole di ricordo.
Giuseppe Fiorelli.
Sono ritrovati nel Tevere presso Ponte Sisto i resti dei pilastrini della balaustra con le iscrizioni dedicatorie, dell'arco (Museo Nazionale Romano).
Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici approva “il progetto delle opere per lo scolo delle acque di pioggia, di sorgiva, di rifiuti di fontane e delle materie luride della Città necessarie all'attuazione della difesa idraulica di Roma” proposto dai tecnici del Genio Civile. La proposta, corredata da rilievi geognostici, comprende la definizione del percorso dei collettori, il disegno delle sezioni tipo dei condotti, arricchite da puntuali indicazioni sui processi di costruzione, e il progetto dei manufatti di scarico e di incrocio, dislocati sull'intero tracciato.
Per i lavori dei muraglioni del tevere, viene demolito il Teatro Politeama a trastevere. Una nuova struttura lignea viene ricostruita a Piazza Cavour (nel punto dove sorgerà la chiesa valdese).
Nei cavi per le fondazioni del muragliene che si costruisce lungo la via Fiumara, è stata scoperta una quantità, di piedi fittili votivi, quasi di grandezza naturale. Si trovarono pure i seguenti oggetti: mezzo capitello ionico, testa di tigre marmorea, spalle di basalto verde di statua egizia, peso di basalto nero del diametro di ra. 0,11, lucerna fittile con la rappresentanza di due galli affrontati.
Rodolfo Lanciani
Nello scavo pel collettore sinistro in piazza della Bocca della Verità, continuano a scoprirsi avanzi di fabbriche in opera quadrata, appartenenti ai secoli più remoti della città, e più basse del piano del foro Boario imperiale. Consistono in muraglioni di parallelepipedi di tufa dell’Aventino, intersecantisi ad angolo retto, e fronteggianti una strada larga 4 metri. Nello strato di argilla fluviatile, che nasconde cotesti antichissimi avanzi, sì ritrovano scheggie di vasellame italo-greco a vernice nera opalina.
Rodolfo Lanciani.
Eseguendosi gli sterri per il collocamento dei cassoni ad aria compressa, per la costruzione dei muraglioni del lungo Tevere, è stata messa allo scoperto la testata dell'antico ponte Emilio o Palatino, formata da mirabile opera quadrata, con blocchi di tufo perfettamente squadrati ed assai bene connessi. Tra le terre, poco distante dalla testata del ponte, si recuperarono alcune iscrizioni.
Si rinvenne anche una stupenda testa della Giulia di Tito, grande al vero, scolpita in marmo pario.
Rodolfo Lanciani.
In occasione dei lavori di scavo pel collettore sulla sponda sinistra del Tevere, è stato scoperto per la lunghezza di circa m. 80 l'antico muraglione di opera quadrata, che correva in quel tratto della città, da una parte e dall'altra del fiume.
A metri 50 dalla testata del ponte Fabricio, a valle e sulla linea del tratto di muraglione su ricordato, si è trovato al posto uno dei grandi cippi della terminazione delle sponde del Tevere, fatta sotto Vespasiano. Il cippo misura m. 1,20 di altezza nella parte sopraterra, m. 0,76 di larghezza e m. 0,50 di spessore; giaceva alla profondità di m. 1 sul pelo d'acqua d'oggidì, e fu trovato distante m. 3,40 dal dorso del muraglione moderno.
È a notarsi l'importanza di questo cippo, al posto primitivo, sulla sponda sinistra; essendo tutti quelli sinora scoperti nei lavori del Teverè, stati trovati nella sponda destra del fiume.
Rodolfo Lanciani.
In seguito alla costruzione dei muraglioni del Tevere, il Mascherone che orna l'abbeveratoio del porto leonino viene smontato e depositato nei magazzini comunali.
"I lavori di adattamento al Ponte San Giovanni dei Fiorentini, sono fra i lavori più importanti in corso di esecuzione per la sistemazione del Tevere. Si tratta di adattare quel ponte sospeso alle nuove linee dei muraglioni, conservando del ponte tutta la parte centrale e il pilone di destra, e facendo completamente nuove le due spalle e la pila di sinistra con le fondazioni all'aria compressa,
Per eseguire queste opere, senza sospendere intanto il transito dei pedoni, è stata costruita una robusta armatura di della centrale del ponte, con due passerelle agli estremi. Si sono smontate le grandi catene d'attacco, e quindi si è tagliato il ponte alle sue testate. Presentemente si vanno esegnendo le varie fondazioni; finite le quali, si faranno le murature di elevazione della nuova pila, delle nuove spalle, dei tratti di collettore corrispondenti e degli edifici per i nuovi ancoraggi delle catene.
I lavori, che ammonteranno in complesso a una spesa di L. 420000 sono diretti per conto dell’ ufficio del Tevere dall'ingegnere del Genio Civile cav. Augusto Polidori, il quale è stato pure l' autore del progetto, e vengono eseguiti dalla stessa impresa Belluni e Basevi che ha recentemente ultimata la sistemazione della sponda sinistra del Tevere dal Ponte Sant'Angelo al Vicolo dello Struzzo."
Per la sistemazione dei Muraglioni del tevere, si avvia l'abbattimento del muraglione a cannoniere di Castel Sant'Angelo, che prospettava il Ponte per chi andava a San Pietro. Viene messa in luce un intero lato dell'antica opera quadrata e i due famosi bastioni di San Giovanni è di San Matteo costruiti veramente dal Sangallo.
Il consiglio comunale approva la messa in dimora di due filari di platani, uno per ciascuno dei lungotevere. I primi a essere piantati sono quelli tra Ponte Umberto e Ponte Margherita.
Inondazione del Tevere. 16,1 metri di altezza massima a Ripetta.
Durante il ritiro dell'acqua, crolla un tratto di 125 m a destra dell'isola tra i ponti Garibaldi e Cestio, al Lungotevere degli Anguillara.
Nomina una Commissione d'inchiesta per indagare sul recente crollo dei muraglioni presso il lungotevere degli Anguillara. Si discutono nuove proposte tra cui nuovamente quella di eliminare l'isola interrandone il braccio sinistro.
Il porto di Ripa grande viene ricostruito in seguito ai lavori per i muraglioni del Tevere. Demolito la torre Faro del porto, al suo posto viene realizzato un Casino adibito anche a Caffè.
Il Ministro dei Lavori Pubblici boccia definitivamente l'eliminazione dell'isola, come possibile soluzione al recente crollo del muraglione sul Lungotevere degli Anguillara.
L'ingegnere Luigi Cozza individua nell'errata distribuzione delle acque tra i due rami ai lati dell'isola, la causa dell’erosione e del crollo del muraglione.
Dopo aver ricostruito il tratto danneggiato, viene riattivato il ramo sinistro ormai interrato.
A Ponte Cestio, viene ridotta la sezione del fiume alla larghezza dell'arcata centrale con la costruzione di due briglie sotto gli archi laterali.
Con lo scopo di limitare l'effetto di dragaggio (erosione) del fondo del fiume, viene anche realizzata una soglia di rallentamento della corrente sotto l'arco centrale.
Inaugurazione del Monumento a José Marti presso il Parco del Laghetto dell'Eur.
Progetto
Stampe antiche1925
Percorso dei collettori del Tevere
1901
Pianta del Tevene all'Isola di San Bartolomeo
L'Illustrazione Italiana 1901
1900
Dante Paolocci
Catastrofe del Lungotevere Anguillara
L'Illustrazione Italiana 1900
1895
Dante Paolocci
Apertura del ponte Sant'Angelo Restaurato
L'Illustrazione Italiana 1895
1892
Dante Paolocci
Genetliaco del Re a Roma
L'Illustrazione Italiana 1892
1892
Dante Paolocci
Ristauro del ponte dei Fiorentini
L'Illustrazione Italiana 1892
1886
Dante Paolocci
Fondazioni del lungo Tevere a Ponte Quattro Capi
L'Illustrazione Italiana 1886
1885
Sezione del Muraglione e dei Collettori
1882
Progetto Manufatto di Bocca della Verità
1876
Veduta del Lungotevere secondo il progetto Vescovali
1871
Progetto Canevari Muraglioni e collettori del Tevere