Codice identificativo monumento: 9108
Nel demolire una parte del muro che divide la villa Colonna dal terreno demaniale già annesso al convento di s. Silvestro, in via del Quirinale, sono stati recuperati i seguenti avanzi di sculture in marmo, che erano stati adoperati come materiale di costruzione, quasi tutti mal conservati: Tronco di statuetta virile ignuda, che con la mano destra portata sulle reni stringe un pomo, alt. m. 0,28; testa di fanciullo con lunghi capelli ricciuti, alt. m. 0,09; due frammenti di aquila, posta su larga base, che reca sul dorso un putto, mancante della testa, delle braccia e delle gambe: la mano della figurina poggia sul collo del volatile; varî frammenti di una tazza per fontana, in forma di conchiglia; piccola base, su cui resta la parte inferiore di una figura muliebre, vestita di lunga tunica a larghe pieghe, alt. m. 0,19; altra simile basetta, con avanzo di figura panneggiata, presso la quale veggonsi due piccoli piedi ignudi e parte di un cigno, alt. m, 0,25.
Sotto il muro divisorio sopra indicato sono stati scoperti due tratti del pavimento di un'antica stanza, formato a musaico tutto bianco con riquadrature a tasselli neri. Questo pavimento trovasi a m. 7 sotto il piano della villa.
Nell'area poi di proprietà del Demanio, ove dal sig. ing. Mengarini si costruisce un villino, si è recuperata una lastra di marmo, alta m. 0,39 X 0,46, che porta scolpita in rilievo una scena campestre, divisa in due piani. Una parte della rappresentazione a destra è perduta. Nel piano superiore vedesi, quasi nel mezzo, un tempietto sostenuto da quattro colonne e coperto con tetto, al quale si ascende per una larga gradinata.
Nell'interno è il simulacro di Diana cacciatrice volta a destra, in atto di scoccare una freccia: da lontano, dove la pietra è rotta, veggonsi le zampe di una capra. Davanti al tempio sorge un'ara pulvinata, con teste d'ariete sugli angoli, donde pendono festoni. Un cane ritto sulle zampe posteriori addenta il festone che è sulla fronte dell'ara.
A sinistra del tempio, sotto un grande albero di quercia, sul quale posa un corvo, sta seduto sopra una roccia Pan, che nella mano destra tiene la siringa e con la sinistra avvicina alla bocca forse il rhyton. Sotto la figura di Pan, è rappresentato un cane. Nel piano inferiore è leggiadramente scolpito ad alto rilievo un gruppo di animali: a sinistra vedesi un vitello il quale si disseta ad una fonte che sgorga dalla rupe, poi un bove, pecore, montoni ed altri ruminanti in varie movenze.
Nel terreno medesimo sono stati raccolti alcuni frammenti di cornice marmorea con dentelli; una mensola, pure di marmo, alta m. 0,28 X 0,15; varî pezzi di fregi fittili, in uno dei quali è in rilievo la protome di Bacco coronata con tralci di vite; un frammento di fistola acquaria in piombo, che conserva parte della leggenda: ...O AVG L PROC e due pezzi di lastre marmoree inscritte. Il primo, di m. 0,20 X 0,17, reca: CAECIAL ONIDI MAT... RATRI CE... SIBIQVE E... INCOMPAT... ET CAECI. L'altro, di m. 0,20 X 0,31, spetta ad un epitafio cimiteriale cristiano: ATEILAE... XIT MEN... BENEMER P A DEP X K... Le due lettere P A nel v. 3 erano già tracciate sulla pietra, prima che vi fosse incisa l'iscrizione sepolcrale.
Giuseppe Gatti.
Nell'area adiacente alla villa Colonna, in via del Quirinale, continuandosi gli sterri per la fondazione del villino del prof. Mengarini, si è scoperto un piccolo tratto di antico pavimento a musaico, addossato ad un resto di parete laterizia, larga m. 0,75. Il musaico è a semplice chiaroscuro. Contornato da una fascia nera, larga m. 0,31, e da un filetto bianco, largo m. 0,01, si compone di rettangoli e quadrati, di varie dimensioni, alternati fra loro. I rettangoli sono in tasselli neri; i quadrati in tasselli bianchi, ed alcuni misurano m. 0,48 di lato, altri m. 0,21. Il piano di questo pavimento era a m. 3,40 sopra il livello della via del Quirinale.
Giuseppe Gatti.
In via del Quirinale, nella parte superiore dello sterro per la costruzione del villino Mengarini sì sono rinvenuti, in continuazione a quelli precedentemente messi allo scoperto, un muro a cortina lungo m. 13,90, largo m. 0,75; ed a m. 3,35 da questo, e. parallelo ad esso, un altro lungo m. 14, ambedue in direzione da est ad ovest.
Dante Vaglieri.
In via del Quirinale, nello sterro per la costruzione del villino Mengarini, nella villa Colonna, a m. 2 sopra il livello stradale, si è scoperto un
tratto di platea di travertino, e cippi del collegio dei curatores locorum publieorum.
Dante Vaglieri.
In via del Quirinale, nella villa Colonna, nel secondo cavo della fronte del nuovo villino Mengarini, a m. 5,50 sotto il livello del piano dello sterro, è tornato in luce un cippo di travertino (m. 2 X 0,77 X 0,30), su cui si legge: L ASPRENAS M CAECILIVS CORNVTVS L VOLVSENVS CATVLVS P LICINIVS STOLO C PONTIVS PAELINVS CVRATORES LOCORVM PVBLICORVM IVDICANDORVM EX S C EX PRIVATO INPVBLICVM REDEGERVNT
Altri cippi dell'istesso collegio dei curatores locorum publieorum veri C.I.L. VI, 1267, 31573-4. Fra la terra si è rinvenuto un frammento di giallo antico, scorniciato (m. 0,07 X 6 0,15) con l'iscrizione: AVRELIVS
Dante Vaglieri.