Data: / 1798
Codice identificativo monumento: 9262
Papa Simmaco inaugura il sinodo dei vescovi riunito a San Pietro in vaticano, per decide sulle nuove norme per la successione papale: La nomina del successore deve competere di norma al vescovo in carica, in caso di morte improvvisa, all'ordo ecclesiasticus (Gli atti di questo sinodo si sono conservati ed anno aiutato a ricostruire la lista delle chiese presenti all'epoca a Roma): Aemilianae (Santi Quattro Coronati), Anastasiae (Sant'Anastasia al Palatino), SS. Apostolorum (Santi Apostoli), Byzantis o Vizantis (sconosciuta), Caeciliae (Santa Cecilia in Trastevere), Clementis (San Clemente), Crescentianae (San Sisto Vecchio), Crysogoni (San Crisogono), Cyriaci (di incerta identificazione), Damasi (San Lorenzo in Damaso), Equitii (San Martino ai Monti), Eusebi (Sant'Eusebio), Fasciolae (Santi Nereo e Achilleo), Gaii (Santa Susanna), Iulii (Santa Maria in Trastevere, identico al Callixti), Lucinae (San Lorenzo in Lucina), Marcelli (San Marcello al Corso), Marci (San Marco), Matthaei (San Matteo a via Merulana), Nicomedis (San Nicomede in Via Nomentana), Pammachii (Santi Giovanni e Paolo), Praxedis (Santa Prassede), Priscae (Santa Prisca), Pudentis (Santa Pudenziana), Romani (sconosciuto), S Sabinae (Santa Sabina), Tigridae (incerto, forse Santa Balbina all'Aventino), Vestinae (San Vitale, Valeria Gervasio e Protasio ), S Laurenti (San Lorenzo in Panisperna).
Papa Leone X, per aumentare il numero dei cardinali, istituisce il titolo cardinalizio di San Pancrazio fuori le mura, San Bartolomeo all'Isola, Sant'Agnese in Agone, Sant'Apollinare, San Giovanni a porta latina, San Silvestro in capite, Santa Maria in Aracolei e San Matteo in Merulana.
Gli Agostiniani di San Matteo in Gregoriana, concedono al magnifico Andrea del Fonte e compagni licenza di scavare nel sito degli Orti Lamiani.
Il cardinale Nerli, titolare di San Matteo all'Esquilino, acquista la vicina vigna Cesi su via Gregoriana (ora Merulana), per farne giardino di delizie e residenza suburbana.
Papa Pio VII instaura il titolo di Santa Maria della vittoria in sostituzione di quello di San Matteo in Via Merulana, la cui chiesa era fatiscente.
Compare nell'elenco del Sinodo di Roma del 1º marzo 499. Nel 1798 venne devastata dall'esercito napoleonico. Il monastero agostiniano e la chiesa che sorgeva accanto totalmente distrutti.