Codice identificativo monumento: 9985
I fratelli Lugari, nell'eseguire alcuni lavori campestri nella loro vigna posta al quarto miglio dell'Appia antica, misero allo scoperto un tratto di antica strada, alla profondità di m. 1,70 dall'attuale piano di campagna.
Questo tratto secondo gli studi fattivi dall'architetto degli scavi sig. Marchetti, misura met. 10 in lunghezza, met. 4,25 in larghezza, ed è stratificato da poligoni di selce ben connessi ed abbastanza ben conservati. La strada scoperta o diverticolo, s'incontra a met. 285 dal quarto miglio dell'Appia antica, ed è normale alla direzione di questa.
Tale diverticolo, distaccandosi nell' indicato punto della via Appia, e dirigendosi verso ponente, va a sboccare sulla via Patinaria o Lanuvina, la quale in quel punto corre quasi parallelamente all'Appia, a settecento metri di distanza.
Il diverticolo è interrotto dalla costruzione di un antico sepolcro, nella parte anteriore del quale vi è ancora il nucleo della scala che vi dava accesso. Sui fianchi di questo nucleo appariscono gli avanzi di una costruzione medioevale, il che fa supporre che proprio su di esso fosse costruita la così detta Torre de' Borgiani, la quale secondo alcuni indizî doveva trovarsi precisamente in quel luogo.
Nel tratto scoperto sembra, che anche tale strada sia stata fiancheggiata da sepolcri, essendosene trovate le traccie. Vennero fuori anche avanzi di muri, di costruzione del IV o V secolo, con struttura alternata di filari di mattoni e ricorsi di pietre formanti un reticolato, tolte forse da altre costruzioni più antiche.
Rodolfo Lanciani.
Il ch. sig. avv. G. B. Lugari ha trasmesso la seguente relazione delle nuove scoperto fatte nel proprio fondo Tor Carbone, al quarto miglio dell'Appia antica :
Il grande mausoleo già descritto nel mio lavoro « Monumenti antichi esistenti al IV miglio dell'Appia fu ridotto nelle età di mezzo a torre, e, come ho pure in quel lavoro dimostrato, deve dirsi il Torrione de’ Borgiani. Fra le poche monete medievali, ivi intorno trovate, la maggioranza porta la scritta: Sena vetus — Civitas Virginis; e mi servirò di questa scoperta per le ricerche circa i possessori di questa torre.
Nello scorso anno pertanto nell'area della corte, che nella età di mezzo circondava il mausoleo, a nord di questo, si rinvennero undici loculi incavati nel terreno, alcuni dei quali hanno sponde di murazione; le coperture generalmente sono a capanna, alcune però le hanno in piano. Le ossa dei deposti si trovarono in gran parte sconvolte, due soli scheletri erano intatti: non vi si rinvennero monete, nè traccia di esse si vide sulle osse sconvolte. Il muro di cinta della corte medievale accavalla i loculi; fatto che ci dimostra quelle tombe anteriori al medio evo, ed appartenere al sepolereto cristiano, sviluppatosi intorno al grandioso mausoleo, nei due Xysti, che fiancheggiavano in origine il viale, pel quale si accedeva alla domus Marmentiae.
In questo scavo vennero alla luce due altri piccoli frammenti della lapide storica del IV secolo, della quale si sono negli anni decorsi potuti raccogliere fino a circa quaranta pezzi, e che io già in due delle passate relazioni ho riportati (Cfr. Notizie 1889 p. 272. Ma non ostante questi altri due frammenti, l'iscrizione finora non ci dà altra parola intiera che forte. Si è quindi proseguito lo sterro delle stanze della domus in prosecuzione del frigidario: ivi dei muri non restano che le fondamenta in selce, e rarissime tracce dello spiccato in cortina, quanto appena basta a ricavarne la pianta.
In questo sterro si rinvenne grande quantità di frammenti d'intonaco, dipinto a varî colori, lavorato ad ornati con qualche traccia di figura. Uno di questi frammenti ha graffite le seguenti parole: ...CVS .I SORTIANI I... VNATV
In un tasto fatto avanti la soglia del magazzino, ove sono i grandi dolî, dei quali pure altra volta ho detto, si rinvenne nella antica riempitura fatta nel secolo IV per sollevare il piano di quel tratto della domus, un piccolo cimelio in osso, lavorato a foggia di gambero.
Si è poi compiuto lo sterro dello sferisterio, e nel mezzo di esso apparvero, sotto il piano della arena, alcuni muri di fondamento in selce, di cattivissima costruzione: questi formano sei quadrati, di lato ciascuno m. 4,80, distanti fra loro circa m. 2,50. I bolli figuli raccolti nell'escavazione sono: a) in frammenti di vasi aretini: MARTOR, CM R, L R PR. b) in manico d'anfora: MCS. c) in frammenti di tegole: C.I.L. XV, 633. 849. 2231a.
Nel fare un tasto, per rinvenire il muro di confine dello Xysto a sud, in prossimità dell'Appia si rinvenne, fuori della domus Marmeniae, un loculo incavato nel terreno, coperto da tegoloni in piano, di bella pasta con il marchio €. /. £. XV, 1121 a.
Il loculo era intatto: vi si trovarono le ossa di una bambina, forse di sette anni circa, ed una moneta dell'alto impero piuttosto corrosa, a quanto sembra, spettante a Matidia. Questa moneta era stata posta nella bocca della piccola defunta, giacchè si trovò di verde rame tinta la mascella superiore. Vi si rinvenne pure un cerchiellino d'oro con borchietta.
Il fatto verificatosi già in altro tasto, cioè che quegli scheletri trovati fuori del recinto della domus Marmeniae, abbiano tutti immancabilmente la loro moneta in bocca, mentre dei più che cinquanta scheletri, trovati per la maggior parte intatti, entro il recinto della domus stessa, non ve ne sia pur uno, che abbia avuto in bocca moneta, è una conferma solenne della cristianità del nostro sepolcreto, resa già per altro evidente dagli oggetti indubiamente cristiani, trovati sparsi per tutta l’area della domus.
Giuseppe Gatti.
Costruita sopra il mausoleo di papa urbano.