politico
Nascita: 6/9/1827 Voltri
Morte: 6/7/1849 Roma
3/6/1849
Comincia l'assedio francese di Roma. Il generale Oudinot (che aveva invece annunciato per il 4 giugno la data di riprese delle ostilità), attacca dal versante del Gianicolo. Alle 3 del mattino, la colonna del generale Mollière (affiancata da una seconda colonna, condotta da Levaillant), fa saltare alcune mine nel recinto della Villa Doria Pamphilj, scacciando gli assai sorpresi difensori. Da lì prosegue contro Villa Corsini, dove si sono rifugiati i circa 200 fuggitivi difensori del primo caposaldo, insieme a pochi bersaglieri del Pietramellara e al battaglione del Galletti. Tutte le forze romane, dopo tre ore di combattimenti, ripiegano a Villa del Vascello. Garibaldi verso le 5 del mattino assalta Villa Corsini, prendendola alle 7:30 per poi esserne di nuovo scacciato, nel giro di un'ora con ingenti perdite. Seguono vari assalti delle truppe garibaldini, con un'ultimo tentativo nel tardo pomeriggio, nel corso del quale sono feriti Emilio Dandolo e Goffredo Mameli. A sera, dopo 16 ore di combattimenti, le posizioni sul Gianicolo erano divise fra i francesi, che si fortificavano alla Doria Pamphilj e alla Corsini e i romani, attestati al Vascello, ultima posizione prima delle mura di Roma.
3/6/1849
Goffredo Mameli viene trasportato all'Ospedale allestito nell'Ospizio della Trinità dei pellegrini: "ferito da palla repubblicana nella tibia sinistra. Trasportato allo spedale della Trinità dei Pellegrini, posato in stanza separata, venne affidato alle cure dei primarii professori dell' arte chirurgica, inculcando loro di nulla trascurare, per conservare all' Italia uno dei più valorosi suoi figli. Ma la sua linfatica costituzione ed il nervoso temperamento, più potenti dell' arte, attrassero sulla parte offesa tale quantità di maligni umori, che dopo parecchi consulti fu giudicata indispensabile l'amputazione della gamba. L' operazione, che riesci felicissima, venne eseguita dal prof. Baroni, che lo cloroformizzò, non sottomettendosi egli all' azione del cloroformio se non dopo assicurazione di chi scrive questi cenni, che il taglio sarebbesi fatto sotto il ginocchio ; desiderio che non potè realizzarsi, avendo la cancrena superato il limite da esso indicato."
6/7/1849
Goffredo Mameli muore per setticemia nell'ospizio di Trinità dei Pellegrini, trasformato in ospedale per i feriti durante gli scontri contro i Francesi. Il cadavere viene sepolto mella vicina chiesa di Santa Maria in Monticelli: "tutto procedeva regolarmente, ed una non lontana guarigione era, si può dire, assicurata; di modo che circa il 20 del mese di giugno egli scriveva alla propria madre in Genova che presto sarebbe stato in condizione di poter intraprendere il viaggio di ritorno in patria. Sventuratamente questa sua predizione andò delusa, che per mala sorte entrato una mattina nella camera di lui, senza motivo alcuno, un prete già cattolico, poi evangelico, pel quale nutriva avversione, fu tale la violenza di dispetto che lo invase, intimandogli di uscire immediatamente, che la sera medesima, preso da ardentissima febbre, dichiarata di riassorbimento dal professor Baroni, questa, ribelle ad ogni rimedio, in brevi giorni lo condusse al sepolcro. Unitamente ad un suo servo genovese, rimasi ad assisterlo, né lo abbandonai un istante in quegli estremi momenti, e nelle mie braccia spirò, la mattina del 6 luglio, circa le ore 5."
6/10/1870
Iniziano le ricerche del corpo di Mameli: "Avvenuta la presa di Porta Pia, il Doria ricevette, da una signora, lettera da Genova nella quale, a nome della famiglia veniva pregato di far ricerche del cadavere di Mameli. Le ricerche furono molte, perché già trascorsi quattro lustri. All'ospedale dei Pellegrini nessuno sapeva dove fosse stato inumato. Quando un vecchio infermiere, che riconobbe il Doria per averne ricevuto in regalo la poltrona che serviva al Doria di letto durante la degenza del Mameli all'ospedale, potè dare gli schiarimenti necessarii. Il cadavere, dalla chiesa di S. Maria di Monticelli, prima sepoltura del Mameli, era stato trasportato alla chiesa delle Stimmate, per disposizione di un notaio (un certo Filippani), anche incaricato della famiglia. In un sotterraneo di detta chiesa venne infatti trovato."
26/7/1891
Inaugurazione solenne al Verano, del Monumento funebre dedicato a Goffredo Mameli . Le spoglie sono qui trasferite dalla cripta della chiesa delle delle Stimmate.
3/11/1941
Celebrazioni dell'Anniversario della battaglia di Mentana. La solenne cerimonia che ha il suo momento più rappresentativo nel trasporto delle spoglie di Goffredo Mameli, dal suo sepolcro nel cimitero del Verano, al nuovo Sacrario sul Gianicolo, monumento edificato per raccogliere le spoglie dei caduti della Repubblica Romana.