Architetto
Nascita: 17/6/1902 Roma
Morte: 10/9/2000 Roma
Laureato in ingegneria e successivamente in architettura nel 1924, assistente di Gustavo Giovannoni, libero docente dal 1938, dopo aver insegnato nel 1940 a Pisa, è professore di urbanistica alla facoltà di Ingegneria dell'università La Sapienza di Roma dal 1941 al 1972.
10/2/1930
Si avviano i lavori di costruzione di una nuova scuola sita in località ex Villa Lancellotti su progetto di Cesare Valle in collaborazione con l'Ufficio Architetturae fabbriche del Governatorato.
28/10/1930
La Commissione nominata dal Governatorato di Roma per il progetto del Piano Regolatore della Capitale (progetto che si potrebbe intitolare Roma Mussoliniana), termina i suoi lavori, consegnandoli al Duce.
La Commissione è stata presieduta dal Governatore Principe Francesco Boncompagni-Ludovisi, il quale, con una assiduità, una fermezza e una genialità esemplari, ha guidato la difficile impresa (attraverso sei mesi di fatiche) al suo felice compimento.
Nella Commissione erano i rappresentanti dell'Accademia, e cioè i tre architetti Bazzani, Brasini e il sottoscritto (Marcello Piacentini); il direttore generale delle Antichità e Belle Arti Paribeni, il direttore degli Uffici Tecnici del Governatorato ing. Salatino, il direttore dell' Ufficio Belle Arti Munoz, l'ispettore superiore del Genio Civile ing. Palazzo, il direttore della Scuola Superiore di Architettura Giovannoni, l'on. Calza Bini segretario generale dei Sindacati Architetti, l’on. Del Bufalo, segretario generale dei sindacati Ingegneri.
Hanno collaborato con fede ed entusiasmo i funzionari del Governatorato commendator ing. Maccari, direttore della Sezione di Edilizia, l'ing. Bianchi, direttore dell'ufficio del Piano Regolatore, l'arch. Bandini, dello stesso Ufficio; inoltre gli architetti Fuselli, Piccinato, Susini e Valle, chiamati quali giovani professionisti competenti; segretario l'ing. Magri.
Questo lavoro immane, per quanto affascinante, si è concretato in un numero vastissimo di disegni, comprendenti una pianta in scala 1:5000 di tutta la Roma futura, di un'altra pianta in scala 1:1000 limitata al centro della Città, di piante speciali per il programma regionale, per gli impianti ferroviarî e metropolitani, per le zone verdi, ecc.
Inoltre un numero grandissimo di prospettive illustranti i nuovi quartieri e i nuovi quadri architettonici.
Finalmente due grandi plastici in gesso: uno riguardante tutta la zona centralissima, da Piazza Venezia fino al Colosseo, l'altro riguardante tutti i colli intorno alla città.
Due relazioni sono state stese, una generale tecnico-artistica, ed una giuridico-finanziaria.
Dalla prima specialmente stralcerò le parti più significative ed atte alla comprensione della nostra visione della Roma Mussoliniana.
Noi abbiamo cercato, in primo luogo, di salvare quanto più fosse possibile il patrimonio artistico e storico dell'Urbe, lasciando alla città vecchia il suo fascino e le sue caratteristiche.
Riuscimmo così a mantenere integri i quattro quartieri vecchi che queste caratteristiche meglio palesano per la loro quasi perfetta conservazione.
Nel rimanente della parte vecchia qualche nuovo tracciato s'è dovuto pur adottare, ma sempre rispettando nel modo più assoluto le opere monumentali e gli ambienti architettonici e panoramici. S'è anzi veduto come spesso questi nuovi tracciati, resi indispensabili dalle ferree imposizioni del traffico, ci abbiano offerto la possibilità di mettere in vista monumenti soffocati, dando alla cittadinanza ,godimenti insospettati e alla città nuova grandezza.
Abbiamo ancora considerato come ormai in una metropoli moderna, e in Roma in ispecial modo, non sia più ragionevole la considerazione di un grande centro unico, ma che all'opposto il susseguirsi e il concatenarsi di. tanti centri diversi e nuovi (da Piazza Venezia all’Esedra, da Piazza Colonna a Piazza Barberini, da Piazza del Popolo a Porta Pia) rispondano al più sano funzionamento della città e insieme ne deferminino una più variata bellezza.
Marcello Piacentini"