Gneo Marcio Coriolano
Cronologia-493
Il console Postumio Cominio inizia la campagna militare guidando l'Esercito Romano contro i Volsci di Antium, città che viene subito espugnata. Successivamente l'Esercito Romano marcia contro le città volsche di Longula, Polusca e Corioli, tutte e tre conquistate dai Romani, quest'ultima con l'apporto decisivo di Gneo Marcio, che per il valore dimostrato, aggiungerà al suo nome Coriolano. Tito Livio tramanda: «L'impresa di Marcio eclissò la gloria del Console al punto che, se il trattato coi Latini, concluso dal solo Spurio Cassio in assenza del collega, non fosse rimasto inciso a perenne memoria su una colonna di bronzo, nessuno si ricorderebbe che Postumio Cominio combatté contro i Volsci»
-491
Gneo Marcio Coriolano si oppone fortemente alla riduzione del prezzo del grano alla plebe, che lo prende in forte odio. Secondo Livio, viene citato in giudizio dai tribuni della plebe, e rifiutando di andare in giudizio, sceglie l'esilio volontario presso i Volsci.
488 a.C.
Presso il IV miglio della Via Latina, dove si trovava il confine dell'Ager Romanus Antiquus (nei pressi dell'attuale Via del Quadraro), mentre i consoli del a.C., Spurio Nauzio e Sesto Furio, organizzavano le difese della città, Gneo Marcio Coriolano viene fermato dalle implorazioni della madre Veturia e della moglie Volumnia, accorsa con i due figlioletti in braccio, che lo convinsero a desistere dal proprio proposito di distruggere Roma. Tito Livio tramanda: «Coriolano saltò giù come una furia dal suo sedile e corse incontro alla madre per abbracciarla. Lei però, passata dalle suppliche alla collera, gli disse: «Fermo lì, prima di abbracciarmi: voglio sapere se qui ci troviamo da un nemico o da un figlio e se nel tuo accampamento devo considerarmi una prigioniera o una madre.»
Opere decorative
Luogo di sepoltura