politico
Nascita: 18/7/1858 Napoli
Morte: 16/9/1937 Roma
Figlio di Giovanni Andrea Colonna e di Isabella Alvarez di Toledo, si sposò con Maria Ignazia Massimo, con cui ebbe Adele, Piero (futuro Governatore di Roma), Ugo e Maria Elena. Duca di Rignano e Principe di Sonnino. Sindaco di Roma dal dicembre 1899 all'ottobre 1904 e nuovamente dal 6 luglio 1914 al 8 giugno 1919.
14/3/1900
Inaugurazione del monumento dedicato a Carlo Alberto nei giardini presso il Quirinale. Presenti Umberto I, la Regina Margherita, Ciro Menotti, il figlio primogenito di Garibaldi, ministri, parlamentari, la giunta comunale, le rappresentanze diplomatiche di Austria, Russia e Giappone: "Quest'inaugurazione ebbe un carattere mai visto finora; perchè dî veterani delle guerre dell'indipendenza si mescolarono molti pellegrini papali: il contrasto era singolare. Un'altra singolarità consisteva nel monumento stesso non ancora finito, È forse la prima volta che s'inauguri un monumento non terminato: in una delle nostre fotografie, si vede ancora l’armatura che deve durare pel completamento.
Il cavallo era arrivato dalle fonderie appena il giorno avanti, e fu collocato sul piedestallo di granito alla meglio. Non solo lavorarono febbrilmente muratorive Sealpellini, ma anche una cinquantina di soldati del genio.
L'impazienza del Comitato, che non voleva mancare all'impegno preso pel 14 marzo con S. M. il Re e col paese, era terribile. Tutti gridavano, protestavano; alcuni erano avviliti, accasciati. Povero Re Carlo Alberto! Anche nel suo monumento doveva esser disgraziato. Quest'era il pensiero di tutti. Nonostante il lavoro diurno e notturno, alla mattina del 14, al cavaliere mancava la sciabola! Non si era, riusciti a metterla a posto, neppure provvisoriamente. Invece si potè pulire l'iscrizione che reca le parole: Al Re Carlo Alberto Il popolo italiano riconoscente.
Re Umberto e Margherita salirono accompagnati dal sindaco principe Colonna, dai ministri Pelloux, Baccelli, Boselli, San Giuliano.
Il lenzuolo, che copriva la statua, sbattendo al vento, calò a uno squillo di tromba: tutti si scopersero: le musiche suonarono la marcia reale e l'inno di Carlo Arberto; un inno che moltissimi dei presenti udivano per la prima volta e che, acuto ricordo ridestato, faceva sussultare i veterani venuti da ogni parte d'Italia."
21/4/1900
In occasione del Natale di Roma, Re Umberto e la regina Margherita, visitano gli scavi al Foro Romano, accompagnati dall'onorevole Baccelli, il prof. Boni direttore degli scavi e il sindaco Colonna.
14/7/1900
Grande dimostrazione dei Romani ai bersaglieri in partenza per la guerra in Cina: "Alle 6 e mezzo, nel cortile della Caserma di San Francesco a Ripa un caporal-tromba dei bersaglieri suona assemblea. Immediatamente il cortile si riempie di soldati partenti. Si mettono su due righe. Ciascun tenente ha fatto l’appello del proprio plotone. Nessuno manca. Terminato l'appello, vi è un affettuoso scambio di saluti, di abbracci, di baci, fra ufficiali e soldati.
Alle 7 precise, a passo di corsa, escono dalla caserma. Precede la fanfara; seguono tutti gli ufficiali del 5° con a capo il tenente colonnello Ferrucci: vengono poi i quattro plotoni di partenti. Non appena i berretti rossi si mostrano sulla porta della caserma un applauso fragoroso parte dalla numerosa folla (tutta di trasfeverini) che staziona da oltre mezz'ora sulla piazza. I plotoni che hanno tentato di uscire a passo di corsa, fatti appena cinquanta metri, sono costretti mettersi a passo e non è più possibile mutare, tanta e tale è la folla acclamante.
Traversato il ponte Garibaldi, fin dalla Via Arenula si comincia a veder meglio la grandissima parte che la popolazione romana prende alla partenza. Una ventina di signorine allacciate in cinque finestre al terzo piano del palazzo Del Vecchio lanciano centinaia di mazzolini di fiori ai partenti. Sulla piazza Sant'Elena (in prossimità del teatro Argentina) si sono intanto raccolte la fanfara degli ex-militari, le Società di Tiro a Segno, associazione universitaria, fratellanza italiana, fratellanza militare, exbersaglieri, ex-carabinieri, ecc., tutte con bandiere.
Le fanfare intuonano allegre marcie; quindi insieme colle Società si mettono in testa al corteo che ormai si compone di oltre 50.000 persone. Ma la folla, la maggior folla la troviamo dal largo del Corso Vittorio Emanuele a Via del Plebiscito, e Via Nazionale. Tutta Roma vi è accorsa; dal principe romano al falegname, dalla dama alla stiratrice, dal senatore all'usciere della Camera, dal monsignore al sagrestano. E tutti applaudono.
Parecchi balconi di Via Nazionale sono ornati di bandiere, Affacciato al suo balcone, in Via Nazionale, di fronte al palazzo Aldobrandini, il presidente del Consiglio on. Saracco è commosso. I tramtways, impediti nella loro circolazione, servono di balcone a moltissimi che sì sono arrampicati fin sul cielo di essi.
Le adjacenze della ferrovia rigurgitano di altra folla, che ha acclamato i soldati di artiglieria giunti nella notte a Roma e che già hanno preso posto nello stesso treno che deve accompagnare i nostri bersaglieri.
Nelle sale di aspetto della ferrovia si sono intanto raccolti: il sottosegretario di stato alla guerra generale Zanelli, il sindaco principe Colonna con tutti gli assessori non esclusi quelli clericali; parecchi generali, il maggiore Agliardi, e una larga rappresentanza del ministero della marina.
Non era certo desiderio delle autorità politiche, militari e ferroviare, di far entrare la folla sotto la stazione. Ma contro la volontà della folla non si reagisce; i cordoni sono spezzati, i cancelli aperti, e dai diversi ingressi vere fiumane di popolo entrano sotto la grande tettoia gridando: Evviva l’esercito! Quando i bersaglieri, con la fanfara alla testa entrano sotto la stazione, l'entusiasmo è un delirio, Preso posto alla meglio nei vagoni loro destinati, continuano le scene affettuosissime, fra soldati e popolo.
Alle 8,40 i fischi delle due locomotive annunciano la partenza; allora vi è un secondo di profondo silenzio. Ma quando la prima vampata di vapore si sprigiona dagli stantuffi delle macchine e produce il primo mezzo giro delle ruote delle vetture, un grido solo sì innalza da migliaia di petti: Viva l’esercito, Viva Savoja, Viva l'Italia!"
15/1/1901
Rottura del Diaframma nella galleria sotto il Quirinale:
"Si è stabilito un passaggio sotto all’antico colle del Quirinale, passaggio che ampliato e ridotto alla forma di comoda galleria, riescirà di grande vantaggio per le comunicazioni tra due delle località più frequentate di Roma.
La cerimonia della caduta dell'ultimo diaframma che separava le due rudimentali aperture praticate dai due fianchi del colle, ha dato occasione per una piccola festa, che se riproduceva in scala ridottissima quella dell'ultimo quadro dell’Excelsior, è tuttavia riuscita assai caratteristica ed ha procurato una meritata soddisfazione a chi si foce iniziatore dell’opera, e a coloro che seppero condurre innanzi i lavori, rapidamente e bene."
16/1/1901
Al Palazzo Capitolino, il sindaco principe Colonna conferisce la Cittadinanza Romana al Duca degli Abruzzi, a seguito della sua recente impresa nell'esplorazione polare: "Nella grand'aula delle sedute, attorno al banco della Giunta, quattordici vigili sostengono i gonfaloni dei rioni della città. Al suon della marcia reale, arrivano il Duca degli Abruzzi e il capitano Umberto Cagni, suo aiutante di campo, al quale sarà consegnata una medaglia d'oro. Il Duca veste l'alta uniforme. Il sindaco di Roma, principe Colonna, attorniato dagli assessori, va all'ingresso a ricevere l'augusto esploratore ; ed, entrando, questi volge lo sguardo sulla fiorita di signore belle ed eleganti, che s'aggruppano nello spazio riservato, per solito, alla stampa. Tutti si alzano in piedi, e prorompono in un applauso fragoroso, serrato, lungo."
8/3/1903
Inaugurazione del congresso dei commercianti e degli industriali italiani a Roma: "L'inaugurazione è stata fatta lunedì, al Campidoglio; onorata dalla presenza dei Sovrani, del ministro Baccelli, del sindaco di Roma, e di moltissime altre autorità. La sala degli Orazii e Curiazii gremita di congressisti. Parlò per il primo il Sindaco Colonna recando il saluto ospitale di Roma; quindi il comm. Garroni, presidente della Camera di commercio romana, con nobili parole rilevò tutta l'importanza e il significato del presente avvenimento; e infine il ministro Baccelli augurando ottimo risultato ai lavori dichiarò aperto il congresso."
1/4/1903
Il 1 aprile, nell'aula massima del Collegio Romano si tiene l'adunanza preparatoria del Congresso storico internazionale: "Il presidente del Comitato direttivo del Congresso, senatore Villari, presiedeva. E. per acclamazione, si nominarono: presidente del Congresso il Villari; vicepresidente l'Harnach di Berlino; il Meyer di Parigi; il Pryce dell'Università d'Oxford, e il prof. Modestow di Pietroburgo, dottore nella letteratura latina; infine il professor Paetor di Vienna. Presidenti onorarli si nominarono, pure per acclamazione, i ministri Nasi e Moria, il sindaco di Roma e il grande storico dell'Urbe, Mommse, assente."
2/4/1903
Inaugurazione in Campidoglio del Congresso storico internazionale a Roma: "L'inaugurazione riuscì solenne, coll'intervento del Re in alta uniforme di generale, e della Regina, che vestiva un abito cremiso. I sovrani presero posto sul trono nell'aula del Consiglio, fra i ministri e il sindaco Colonna, che pronunciò un discorso.
Le Loro maestà, passando per la costruzione provvisoria che unisce il Palazzo Senatorio a quello dei Conservatorii, si recarono a un'altra inaugurazione: a quella della Forma Urbis, chi la più antica pianti di Roma, parzialmente ricomposta su di una parete del giardino del Palazzo dei Conservatori.
Pittoresca la sfilata, il passaggio per le scale fatte coetruire dal sindaco Colonna per ingrandire e migliorare i locali dalla Pinacoteca Capitolina e costruzioni magnifiche. Toccò al prof. Lanciani, il noto studioso di topografia romana antica, fare la spiegazione della Formo Urbis, pazientemente ricostruita. Nel giardino del palazzo dei Conservatori in Canipido gli fu fabbricata infatti apposta una parete di metri 14 per 18, sopra la quale, in rosso, fu dipinta, nelle sue linee principali, la pianta di Roma Moderna. Sopra questa pianta vennero collocati, al loro posto, con iscrizione in nero, i frammenti dell'antica pianta di Roma, limitatamente però alla zona monumentale. I frammenti di questa antica pianta, messi a posto, sono circa ducento. Ne rimangono ancora mille circa; ma questi non si possono collocare perché non offrono alcuna indicazione che permetta d'identificarli e di collocarli con esattezza."
7/5/1903
Apoteosi di Guglielmo Marconi al Campidoglio. Giunto alle ore 10, il sindaco Colonna gli conferisce la cittadinanza Onoraria nella sala delle Bandiere. Alle 16 pronuncia una conferenza sulla sua scoperta: "Immensa, fitta la folla, che s'addensa al Campidoglio, ansiosa di vedere il trionfatore, desiosa di porgergli un saluto. Essa non Potrà penetrare nell'aula della conferenza; lo sa; ma vuol dimostrare al suo muovo eccelso concittadino ammirazione. Quando al Colle, inondato di luce, arriva il Marconi, la moltitudine applaude, acelama. È il Marconi vien ricevuto dal sindaco. Quindi arriva il Duca di Genova, che si ferma ad aspettare i Sovrani. E, alle 16 precise, salutati dall'inno reale e dagli evviva, il Re e la Regina giungono col Duca d'Aosta, col Conte di Torino, col Duca degli Abruzzi, in carrozza scortata dai cotazzieri." Conclude la giornata partecipando ad un banchetto organizzato in suo onore, nella sala maggiore del Grand hotel (trasformato in serra fiorente).
17/5/1903
Primo convegno internazionale del Touring Club a Roma: "ha quivi fatte accorrere da ogni parte d'Italia le squadre ciclistiche dell'Audar Italiano, recanti al sindaco della Capitale dalle città sorelle pergamene augurali, e dando occasione ad una splendida dimostrazione di ciclistica solidarietà. Trenta e più erano le sezioni dell'Audax italiano rappresentate alla festa, e il sindaco Colonna ricevendo da ciascun caposquadra la pergamena augurale, rivolse a tutti belle parole di ringraziamento."
20/9/1904
Congresso Internazionale del Libero Pensiero al Collegio romano: "Mentre tutta Italia era attraversata dalla bufera rivoluzionaria, sopprimente ogni forma di libertà, a Roma convenivano da ogni paese civile i rappresentanti ad un Congresso Internazionale del Libero Pensiero. L’inaugurazione è avvenuta la mattina del 20 settembre non nella grande aula, ma, per il numero straordinario degli intervenuti, 1500, nel grande cortile del Collegio Romano, per tanti anni sede dei Gesuiti. Alla cerimonia parteciparono pronunziando discorsi, il prof. Sergi, presidente del Comitato Romano, Fournemont, deputato socialista belga, segretario generale dell’Associazione del Lihero Pensiero; Magnaud, le don juge; lo scienziato Haeckel, Buisson presidente dell’Associazione francese del Libero Pensiero e rappresentante di Berthelot. La seduta inaugurale si chiuse con la proclamazione a presidenti d’onore oltre ad Haeckel e Berthelot, di Salmeron per la Spagna, Ardigò e Lombroso per l’Italia, Bjérnson per la Norvegia.
Il Congresso si trasformò quindi in corteo e Roma fu attraversata da una imponente processione, con labari, bandiere e musiche, avviata a Porta Pia; davanti alla storica breccia,. Fournemont parlò ancora, profetizzando che il secolo XX avrà per sua caratteristica la redenzione del pensiero umano da tutte le oppressioni... pur che lo permetta la oppressione socialista!
La Breccia di Porta Pia fu meta, tutto lunedì, a processioni e dimostrazioni patriottiche popolari ed utticiali. Ivi il principe Colonna, sindaco di Roma, diede lettura del dispaccio reale rispondente così agli auguri rivolti al Re ed al neonato principe dal Municipio della Capitale.
Quanto al Congresso del Libero Pensiero, nelle sedute dei giorni successivi si trasformò, quasi, în anarchico congresso abolitore di ogni libertà di pensiero, e i delegati socialisti e anarchici italiani e stranieri spinsero le cose fino quasi al pugilato, come se fossero stati incaricati di rappresentare al Congresso le Camere del Lavoro!"
11/1914
Il Sindaco di Roma don Prospero Colonna, concede il Palazzo delle Belle Arti a via Nazionale, quale sede della collezioni del Museo Coloniale. Gli oggetti vengono però accatastati negli scantinati. Gli eventi bellici destinano invece il Palazzo delle Esposizioni a sede del Comitato di mobilitazione civile e le casse con gli oggetti sono spostati negli scantinati di Palazzo Chigi.
21/4/1917
Inaugurata alla presenza del Sindaco Prospero Colonna, la passeggiata Archeologica, realizzata su progetto di Giacomo Boni, Rodolfo Lanciani e Nicodemo Severi. Nel tratto compreso tra la piazza di porta Capena e il piazzale Numa Pompilio, si trovano due nuove strade: il viale pedonale Guido Baccelli e la nuova via di Porta San Sebastiano (dal 1935 nota come via di valle delle Camene) riservata alla circolazione dei veicoli.
3/3/1919
Trionfali accoglienze di Roma alle sue truppe reduci dalla vittoria, che rientrano a Roma da Porta del Popolo. ll sindaco Prospero Colonna porge il saluto della Capitale al Generale Chionetti.
21/4/1919
Inaugurazione del Ponte Aventino: "oggi è stato inaugurato in occasione del Natale di Roma della Vittoria, alla presenza delle autorità, del sindaco e del prefetto".
28/4/1919
Il Re Vittorio Emanuele III, la regina e il sindaco di Roma don Prospero Colonna, partecipano alla cerimonia di posa della prima Pietra del nuovo Ospedale della Vittoria in costruzione a Monteverde.