Duca
Nascita: 25/7/1853 Roma
Morte: 23/10/1918 Frascati
Figlio di Giulio Torlonia, II duca di Poli e Guadagnolo e di sua moglie Teresa Chigi Albani della Rovere (figlia di Sigismondo Chigi Albani della Rovere, VI principe di Farnese), nipote di Marino Torlonia e fratello di Carlo, Leopoldo, Augusto, Stanislao, Maria, Flaminia, Marino, Guido e Alfonso.
Dal matrimonio Eleonora Monroy di Belmonte ha come figli Teresa e Giulio.
Dal matrimonio con Amalia Colonna ha come figli Andrea,Flaminia, Annamaria, Maria Teresa.
Vicepresidente della cassa per gli infortuni degli operai, poi Cassa nazionale di previdenza
Presidente dell'Amministrazione del Fondo di religione e beneficenza di Roma
Presidente dell'Ospizio dei ciechi Margherita di Savoia di Roma
Presidente della Croce rossa italiana, sezione di Roma
Membro del Consiglio d'amministrazione della Cassa nazionale di previdenza di Roma
Presidente dell'Accademia filarmonica di Roma (1883-1892)
Socio della Società geografica italiana (1894)
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 28 agosto 1884
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 13 dicembre 1885
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 1883
Commendatore dell'Ordine gerosolimitano di Malta
Commendatore dell'Ordine di Carlo III (Spagna)
1884
Il Sindaco Leopoldo Torlonia vieta la salagione del formaggio pecorino all'interno della città. Questo fatto costringe molti casari romani a spostare la produzione in Sardegna.
1886
Sotto gli auspici del sindaco di Roma, duca Leopoldo Torlonia, i Ludovisi firmano una convenzione con la Società Generale Immobiliare per la lottizzazione della villa Ludovisi.
17/3/1886
Il consiglio comunale, con il sostegno del sindaco Leopoldo Torlonia, approva la proposta dell'ex mazziniano Biagio Placidi, di realizzare un monumento dedicato a Cola di Rienzo. Viene autorizzato l'acquisto di una statua già modellata nel 1871 da Girolamo Masini.
5/12/1886
L’assessore per la Pubblica Istruzione Oreste Tommasini, il Prosindaco di Roma Leopoldo Torlonia e la sua consorte, la duchessa Eleonora Torlonia di Belmonte, partecipano alla cerimonia per la posa della prima pietra del primo edificio scolastico di Trastevere presso Sanata Cecilia.
15/2/1887
Dopo il massacro di Dògali, il Consiglio Comunale, su proposta del sindaco Principe Leopoldo Torlonia, delibera la realizzazione di un monumento in memoria dei caduti italiani. Una commissione tecnica, di cui fa parte l'assessore Libani il consigliere Giorni e l'architetto Francesco Azzurri, riceve l'incarico di seguire le varie fasi dei lavori che devono concludersi per il 5 giugno, anniversario dello Statuto, data prevista per l'inaugurazione. Nella stessa seduta viene ratificata dalla Giunta la donazione da parte della famiglia Boncompagni di uno zoccolo in granito per l’obelisco, da parte delle imprese esercenti delle cave di Sardegna e Baveno dei blocchi di pietra per la realizzazione del monumento e da parte della ditta Lelli e Orlandi l'offerta di prestazione gratuita per i lavori di muratura.
7/5/1887
Leopoldo Torlonia nominato sindaco.
5/6/1887
Inaugurazione del Monumento ai Cinquecento caduti di Dogali, posto di fronte alla stazione Termini. Presenti i sovrani, i membri del governo, molti parlamentari e il Sindaco Leopoldo Torlonia. La Piazza Termini cambia nome nell'occasione in Piazza dei Cinquecento. Una lapide commemorativa viene anche posta su Palazzo Senatorio.
19/1/1893
La Commissione di vigilanza parlamentare, nata per controllare tutti gli Istituti bancari, termina i propri accertamenti e stabilisce che la Banca Romana, autorizzata a stampare 60 milioni di lire, al momento dell'ispezione risultava averne stampati e messi in circolazione 113. Il Governatore Bernardo Tanlongo, il capo cassiere Cesare Lazzaroni e il capo-censore Leopoldo Torlonia sono tratti in arresto e portati a Regina Coeli.
20/11/1916
Il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena pongono la prima pietra della Borgata Rurale di Settecamini. I terreni sono stati venduti dal duca Leopoldo Torlonia al comune di Roma.