Ingegnere
Nascita: 1882 Roma
Morte: 1962 Roma
3/2/1915
L'ingegnere Romeo Cametti deposita un progetto di tramvia sotterranea che avrebbe dovuto rivoluzionare la viabilità romana. Mentre una metropolitana è una linea ad alta velocità che richiede grandi profondità, la tramvia si sarebbe potuta costruire appena sotto il manto stradale, riducendo, secondo l'ingegnere, l’impatto sui resti antichi e con un notevole risparmio.
I tram avrebbero potuto circolare senza problemi del traffico all’interno di gallerie larghe 5 me alte 3,3 m. La galleria principale sarebbe stata affiancata da gallerie più piccole per l'alloggiamento delle condutture dell’acqua, del telegrafo, del telefono e della corrente elettrica, in modo da non dover distruggere il manto stradale per effettuare interventi e riparazioni.
Un’altra piccola galleria avrebbe permesso il funzionamento della posta pneumatica, tubi a pressione d’aria per la spedizione di missive da un quartiere all’altro. Le stazioni previste erano 21 e il tratto dalla stazione Termini a Piazza Venezia avrebbe richiesto 5 minuti di percorrenza (da metterci la firma subito!). Il costo per la realizzazione del progetto era 18 milioni di lire (nel 1927), far funzionare la tramvia sarebbe costato 3 milioni all’anno, mentre il biglietto sarebbe costato 10 centesimi.
1918
Il progetto di tramvia sotterranea proposto dall'ingegnere Romeo Cametti, viene criticato nelle pagine de Il monitore tecnico, giornale d'architettura, d'Ingegneria civile ed industriale, d'edilizia ed arti affini:
Il progetto Cametti rivela nell'autore un lode vole sforzo verso la soluzione del problema che è meritevole di ogni encomio. Però esso presenta delle deficienze segnalate in parte alla Commissione che è opportuno rilevare. L'inconveniente fondamentale consiste nell'aver tracciato due anelli chiusi e indipendenti che si toccano a Piazza Venezia si vede subito che quel tracciato se si tratta di risolvere i veri pro blemi del traffico se si tratta cioè di unire i più importanti centri della città centri Bancari come Piazza Colonna o centri burocratici come via XX Settembre o centri ferroviari come Piazza Termini con i quartieri più popolosi o i preferiti per le abitazioni esso non vi si presta o vi si presta in modo assai deficiente.
Cito qualche caso pratico Se dal centro che il progettista ha voluto porre in Piazza Venezia l uomo d af fari vuole andare a Ponte Cavour che è una specie di punto di smistamento per il quartiere dei Prati egli deve andare prima a Piazza del Popolo poi girando al largo tornare indietro pel Ponte Margherita e percorso il Lungo Tevere Augusta arrivare a Ponte Cavour in linea retta sono 1200 metri con la metropolitana 2700 escluso il caso di far scendere il viaggiatore al Largo Goldoni e fargli percorrere a piedi 300 m della via Tomacelli dove il tram superficiale sarebbe destinato a sparire.
Ma il risultato è ben più disastroso se pensiamo alle comunicazioni del centro ferroviario di Piazza Termini e del quartiere dei Ministeri a via XX Settembre Guerra Finanze Agricoltura Cassa Depositi e Prestiti Lavori Pubblici Ferrovie col popoloso quartiere dei Prati.
E cito ancora il quartiere dei Prati di Castello perchè le comunicazioni coi Prati sono le più desiderate e la linea 29 che accumula sul suo capo le maggiori imprecazioni del pubblico nel primo anno di esercizio 1915 trasportò essa sola un numero di viag giatori uguale a 9.605 644 numero che supera di circa tre mi lioni quello dei viaggiatori della linea 26 che è la più affollata dopo la 29 si hanno così sulla 29 quasi ottomila viaggiatori di più al giorno che non sulla linea di via Po pur essa sovracarica.
Ebbene per percorrere con la Metropolitana in questione il tratto dalla stazione di Termini a Ponte Cavour e ai Prati il viaggiatore deve attraversare quasi tutta Roma in lungo e in largo da Piazza Termini a Piazza Indipendenza ea XX Settembre da questa per via Salaria via Sicilia e via Veneto fino a Piazza di Trevi e a Piazza Venezia per poi ritornare a Piazza Colonna e per Piazza del Popolo e il Lungo Tevere raggiungere il Ponte Cavour.
Sono più di 6 km per un percorso che in linea retta ne misura due Si è che nel pro getto Cametti ogni concetto di radianti e trasversali è comple tamente abolito sicchè il progetto non può agevolare il traf fico specie a Roma dove la configurazione e lo sviluppo della città sono della più grande irregolarità.
Il progettista per far risaltare la brevità delle comunicazioni fra punti che egli sceglie lungo il percorso del suo progetto pag 19 fa assegnamento sopra una velocità commerciale di quasi 26 km all ora e sopra fermate di 15.
Dato il carattere assai sinuoso del tracciato e date le abitudini del pubblico tramviario di Roma non credo esagerato il dire che tali cifre vanno addirittura rispettivamente dimezzate e raddoppiate. Basta ricordare che in più di una linea della rete di Londra si ha una velocità commerciale di 15 km all ora e in qualche metropolitana al'estero le fermate sono preventivate dai 20 ai 30 con un pubblico che come si sa è abituato alla fretta ed alla disciplina in misura un po differente dal nostro.
Tutto ciò anche prescindendo dall opportunità tanto discutibile di far la metropolitana a debolissima profondità e lungo vie secondarie rispetto al traffico principale contrariamente a quanto l'esperienza ha insegnato fin qui
12/1919
Con deliberazione viene affidato all'impresa Romeo Cametti l'appalto per la realizzazione di quattro padiglioni in cemento armato da adibirsi ad uso di ricovero diurno per l'infanzia abbandonata. Rientravano nella categoria delle scuole all'aperto, per la loro particolare struttura e organizzazione, realizzati con i fondi del Comitato Romano di Organizzazione Civile costituito durante la prima guerra mondiale per provvedere ai bisogni essenziali della popolazione, con il fine umanitario e civile di ospitare i bambini in età compresa tra i quattro e i tredici anni privi di genitori o in stato di abbandono, per fornire loro una completa assistenza sia educativa e morale che igienico-sanitaria:
« L'Amministrazione comunale con provvida iniziativa ha deliberato la rapida costruzione di quattro padiglioni per l'assistenza diurna all'infanzia abbandonata. I quattro padiglioni saranno costruiti con sistema speciale dalla ditta Cametti Romeo saranno a un solo piano e copriranno ciascuno una superficie di metri quadrati 364 circa comprendendo anche una zona di terreno libera da costruzioni per i giuochi e gli esercizi ginnastici.
Essi sorgeranno su aree comunali nelle seguenti località: 1. Quartiere Testaccio area del magazzino selci; 2. Quartiere Appio area comunale a sinistra di chi esce dalla porta S. Giovanni; 3. Quartiere Prati area in via Stefano Porcari; 4. Quartiere Trastevere area al viale del Re presso il palazzo degli esami.
Tali località peraltro non sono state tutte determinate in via definitiva. I lavori dovranno essere compiuti entro quattro mesi dalla consegna di ciascun terreno.
E sappiamo che le prime consegne stanno già avvenendo. I padiglioni saranno corredati dell impianto dei servizi sanitari delle cucine dell acqua ecc e per ciascuno di essi è prevista la spesa di L 125.000. L'ottima iniziativa incontrerà certamente la maggiore simpatia e ci auguriamo che essa sia al più presto tradotta in realtà come ce ne dà particolare affidadamento il personale interesse che vi preso il sindaco sen Apolloni. »
1920
Situazione dei lavori per i quattro padiglioni che avrebbero dovuto sorgere rispettivamente nel quartiere Appio, in Testaccio, in Trastevere e in area in fondo al Corso Vittorio Emanuele.
« Per ciascuno era prevista una spesa L. 125.000 compresi gli impianti sanitari per le condutture dell'acqua ecc. Si cominciarono subito i padiglioni Trastevere Viale del Re e a via Galvani; più tardi per difficoltà in sorte nella scelta dell'area del terzo nel quartiere di San Giovanni (Padiglione Margherita).
Tutti e tre sono inaugurati. Senonchè è stata supearata la spesa per i quattro padiglioni di modo che sembra che si rinunci almeno per ora alla costruzione del quarto. L'impresa Cametti è stata veramente encomiabile per la celerità con la quale ha eseguito l'appalto. I padiglioni Infantiae Salus rappresentano una iniziativa che ci auguriamo abbia meritata fortuna. »
4/1932
L'ingegnere Romeo Cametti, sposa l'attrice Vittoria Clementina Proietti (in arte Vittoria Lepanto).
7/11/1942
La Ditta dell'Ingegnere Romeo Cametti è incaricata dalla Casa di Sua Maestà il Re a costruire il ricovero antiaereo a servizio di Villa Savoia, con la richiesta che i lavori siano portati a termine nel minor tempo possibile.