Scultore
Nascita: 13/7/1881 Carrara
Morte: 16/10/1966 Pisa
1/1909
La Commissione Reale per il Monumento a Vittorio Emanuele II, presieduta dal Ministro dei Lavori Pubblici Pietro Bertolini, si riunisce per decretare il vincitore, cadiuvata dalla sottocommissione artistica, con a capo il senatore Gaspare Finali e composta da alcuni celebri architetti e scultori (da Ernesto Basile, Cesare Maccari, Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini a Domenico Trentacoste).
"I concorrenti furono in tutto 28, dei quali 19 s'inscrissero nel gruppo del «tema libero. La sottocommissione artistica (che doveva pronunciarsi prima della Commissione plenaria), designò subito come assolutamente migliori quattro bozzetti, tutti appartenenti a quest'ultimo gruppo: e furono quelli dello Zanelli, del Dazzi, del Pogliaghi e dell'Ugo, e fra questi poi quello dello Zanelli fu proposto per l'esecuzione."
La Commissione Reale, al contrario della sottocommissione artistica, non si trovò concorde sul nome di Angelo Zanelli: tre componenti (lo scultore Giulio Monteverde, l'architetto Alfredo d'Andrade e lo storico dell’arte Corrado Ricci, direttore generale delle Antichità e Belle Arti), preferirono astenersi.
"La Commissione plenaria modificò in parte il giudizio della sottocommissione artistica. Fu osservato che la designazione del solo Zanelli come vincitore pareva contraddire allo spirito se non alla lettera del bando di concorso il quale, per assicurare quant'era possibile l'esecuzione di una opera insigne, stabilivava che il concorso era di due gradi, riservando al secondo grado la traduzione in grande del bozzetto. Ora, proclamando il solo Zanelli meritevole di prender parte alla gara finale, si sarebbe venuti in sostanza a violare le norme del concorso, giacchè quando, nella prova finale, il solo Zanelli avesse messo sul posto l'opera sua a grandezza di esecuzione, sarebbe stato, nel fatto, quasi impossibile di non approvarla. Fu proposto dunque da Ugo Ojetti di bandire la gara di secondo grado, ammettendosi non solo lo Zanelli, ma anche il Dazzi, che pure essendosi inscritto nella categoria del tema libero, aveva però di fatto presentato un bozzetto che svolge il tema dei Precursori dell'unità; bozzetto che era stato lodatisimo, e che per più giorni, nell'opinione di parecchi Commissari, aveva conteso la vittoria a quello dello Zanelli."
Per comporre la questione si stabilì che i due artisti maggiormente apprezzati, Zanelli e Dazzi, sviluppassero i loro bozzetti a grandezza naturale e li consegnassero il 10 novembre 1910, per esporli a turno al pubblico nel 1911, in occasione del cinquantesimo dell'Unità d’Italia, lasciando la decisione finale al pubblico.
1924
L'Ufficio delle Antichità e Belle Arti del Governatorato indice un Concorso Nazionale per Cinque Fontane da erigersi in Roma, e 10 fontane minori destinate a sostituire altrettante fontanelle in ghisa del centro storico.
Il bozzetto di Attilio Selva, viene scelto per la Fontana da realizzare a piazza dei Quiriti.
Quello di Pietro Lombardi, per la fontana di Piazza Mastro Gorgio (oggi Piazza Testaccio).
Quello di Gaetano Rapisardi e Arturo Dazzi, per la fontana in piazza Galeno, ma l'opera non viene portata a compimento.
Invece il progetto scartato di Publio Morbiduccidi, proposto per la fontana di Piazza Mastro Gorgio, verrà utilizzato quattro anni dopo (con qualche modifica) per una fontana a piazza del Viminale.