Pittore
Nascita: 1580 Ponzano romano
Morte: 12/3/1644 Roma
5/1611
Il pittore Agostino Tassi, mentre stava insegnando ad Artemisia la prospettiva sotto la tutela del padre nella sua casa a Via della Croce. Tassi, dopo diversi approcci tutti rifiutati, approfitta dell'assenza di Orazio, e violenta Artemisia.
3/1612
Orazio Gentileschi decide di indirizzare una petizione a papa Paolo V per sporgere denuncia contro il suo collega, Agostino Tassi. L'accusa è di avere violentato e deflorato sua figlia Artemisia (e di avere continuato ad abusarne per mesi) nella loro abitazione in via della Croce, avvalendosi della complicità dell'amico Cosimo Quorli, funzionario papale, e di una certa Tuzia, vicina di casa e occasionalmente badante della giovane.
27/11/1612
Agostino Tassi viene condannato per lo stupro di Artemisia Gentileschi, la corruzione dei testimoni e la diffamazione di Orazio Gentileschi. Il giudice Gerolamo Felice gli impone di scegliere: cinque anni di lavori forzati o l'esilio da Roma. Il giorno seguente Tassi scelse l'esilio, aiutato dal capitano Pietro Paolo Arcamanni che garantisce per lui.