Pubblicazione: 1892
L'Illustrazione Italiana. 21 febbraio 1892: "Alle ore nove, tutta Roma era in movimento. Un'immensa moltitudine si riversava nella piazza dei Cerchi, dalla quale salivano al cielo dense nuvole rossastre di fumo. Era uno spettacolo grandioso nella sua terribilità: il fuoco era scoppiato in una sala del secondo piano del vasto fabbricato.
Il Re, da una finestra del suo appartamento aveva veduto una grande colonna di fumo e di fuoco salire al cielo, e avea fatto telefonare alla questura per avere notizie; saputo di che si trattava, si recò immediatamente, in botte, in piazza dei Cerchi.
Appena giunto s'informò se vi fossero vittime, e tranquillato su questo punto, si recò a dare egli stesso gli ordini per evitare disgrazie. Saputo che l’ala sinistra del fabbricato minacciava di prender fuoco, comandò che S'impedisse l'ingresso a tutti per evitare confusione. S'internò poi nei locali dello stabilimento ed ebbe parole di conforto per il signor Pantanella.
Sua Maestà non volle lasciare il posto nemmeno quando si sparse la notizia che una caldaia stava per scoppiare. Alle 11 il fuoco era isolato mercè gli sforzi dei vigili, i quali non avevano chi li dirigesse; e lavoravano per proprio conto; mercè l’aiuto prestato dalla truppa, fauteria, genio, bersaglieri, carabinieri. Alle 11, salutato entusiasticamente dalla popolazione, il Re tornò al Quirinale, quindi si recò al ballo dell'ambasciatore di Germania.
A due ore della notte, anche l'altima fiamma dell’incendio era spenta. Dell'ala destra, che comprendeva un edificio di tre piani diviso in parecchi scompartimenti, non restavano che poche travi carbonizzate, le mura esterne caleinate e le travi di ferro arroventate. Le maechine erano ridotte un muechio informe, come si vede nel nostro disegno."