Pubblicazione: 1892
L'Illustrazione Italiana. 24 luglio 1892: "Ecco nn lavoro pel quale è sperabile non sentiremo le lagnanze dei romanofili della bionda Albione o le critiche degli archeologi tedeschi, dappoichè l'abbattimento del muraglione a cannoniere che prospettava il Ponte per chi andava a San Pietro, se cambia a prima vista l'insieme dello storico monumento, lo migliora mettendo in luce un intiero lato dell'antica opera quadrata e i due famosi bastioni di San Giovanni è di San Matteo costruiti veramente dal Sangallo.
Dal nostro disegno appare chiaramente quali essi siano e come la nuova prospettiva giovi alla severa massa dell'antico mausoleo ridotto dai Papi a fortezza e che tanta parte ebbe nelle vicende medioevali di Roma.
Si è già parlato in questo giornale dei lavori di ampliamento che si debbono fare al ponte Sant'Angelo per completare la sistemazione del Tevere in detta località. Or bene, con la demolizione degli archi piccoli estremi e Ia costruzione in loro vece di grandi, affatto identici agli antichi di mezzo, ne veniva per conseguenza inevitabile che per la’ continuità del LungoTevere bisognava allargare la sponda destra, e perciò demolire il muro di cinta assieme al Corpo di Guardia del Castello.
Non dubitate, anche per cosa così leggiera, di chiaechiere e di carta si è fatto spreco prima di venire a simile decisione !
Il Ministero della Pubblita Istruzione, che del resto fa bene ad essere così sbvero, ha voluto che a Ini rimanessero, per essere ricomposti nou s0 dove, un gran camino în pietra con iutagli c stemma dei Barberini ed una porta diamantata che metteva verso il centro del Castello, nonchè ima Madonna posta in alto d'una parete accennante ad essere qualche cosa di buono assai.
Padre Zappata del Fanfulla potrebbe solo dirvi quanti e quali e di che colori vestiti fossero i soldati che si riscaldarono alla crepitante fiamma del camino colossale, non io che poco so di aneddoti guerreschi.
Comunque sia, io m'anguro una sola cosa, per il bene dell’arte e della storia, che cioè l' interno del Castello non venga mai profanato. Lascino per carità come sono quelle stradiceiuole mal selciato con quelle casipole che rammentano Rocca di Papa e Monte/Cave, e le lascino col loro Inme ad olio come ora, nè mai un pennello barbaro cerchi rischiarare quelle viuzze che sono veri quadretti, e che tanto contrasto di pensieri recano, accoccolate come sono entro la tomba d'un Imperatore romano.
Nella continuità della via che conduce verso San Pietro è stato aperto îl nuovo ingresso al forte, fabbricandovi modestamente, e come una moderna e piccola stazione ferroviaria, il nuovo Corpo di Guardia. 1 tetti rossi, i legni verniciati, e le piaute rampicauti lo rendono allegro; nè mi dispiace il distacco che esso fa con la severa mole vicina, anzi questa anmenta d’imponenza. Ma vè:poi una ragione che ha consigliato a non far per ora spese eccessive ed inutili, essendo idea stabilita nel piano regolatore l' isolamento completo di tutta la Mole Adriana, Tutti questi lavori indicati schematicamente nella piccola pianta che si unisce sono stati appaltati per L. 1174 000 all'Impresa Medici, la quale ha già messo mano alle varie demolizioni, mentre come per il Ponte Palatino e per quello dei Fiorentini, di eni vi siete già occupati, i lavori del Ponte Sant'Angelo e della Mole Adriana sono diretti per conto dell’ Ufficio del Tevere dal bravo e solerte ingegnere.
Angnsto Polidori."