Pubblicazione: 1893
L'Illustrazione Italiana. 29 gennaio 1893. "Tanto tonò che piovve. Le dicerie che un mese fa i ministri dicevano “ raccolte nel trivio, divennero verità raccolte dalla magistratura. Non ci fu rimedio.
Giovedì il direttore della Banca Romana, Bernardo Tanlongo, commendatore di più ordini e senatore in partibus, e Cesare Lazzaroni, cassiere della medesima, commendatore e barone, furono arrestati. L'impressione prodotta da «questo annunzio fu enorme in tutta Italia, ma sopratutto a Roma, Non era un fulmine a ciel sereno, tutt'altro: — ogni giorno la criminosità delle operazioni di quella Banca si faceva più evidente; — ma alcuni, gli ottimisti, credevano che gente così abile potesse avere rasentato, non urtato il Codice Penale; — e altri, i pessimisti, pretendevano che nelle monarchie si lavano in famiglia $ panni sporchi, e si sarebbe cercato d'evitare lo scandalo. Lo scandalo è avvenuto, e andrà ingrossando sempre più.
Domenica, poi, la polizia di Roma ha saputo mettere le mani su Don Vincenzo Cuciniello, il direttore del Banco di Napoli in Roma, che non era stato capace di scappare dalla capitale, S'era travestito da prete, e s'è lasciato pigliare in casa della vecchia amante od amica. Come sì fa, dice la gente, essere così balordi, dopo aver rubati due milioni e mezzo!
L'affare Cuciniello non è che un semplice furto | di un impiegato infedele, secondato dalla poca sorveglianza di capi che non hanno da rendere conto a nessuno.