Pubblicazione: 1893
L'Illustrazione Italiana. 12 febbraio 1893: "La sera del 1° febbraio, tutta Roma era sossopra per mesto incendio terribile. Le sinagoghe, volgarmente dette scuole degli israeliti di Roma, si trovavano rinnite in un solo vecchio corpo di fabbriche, dalla forma d'un 7 in Piazza delle Scnole, e sorgeva isolato in mezzo all'area nella quale una volta c'era il Ghetto. Quell'edificio esisteva fin dal 1268; fu costruito in quell'anno, in seguito d'mn altro incendio, che aveva distrutta totalmente l'antica sinagoga posta in ‘Trastevere.
Le scuole israelitiche erano cinque ed erau chiamate: ana e Castigliana (di rito spagnuolo). Ognnna di esse era ricca d'oggetti sneri, di perpatsena preziose, ecc, Anmesse alle sinagoghe, verano alcuni locali destinati alle senole per î ragazzi e altri abitati da povere famiglie.
Le parti della fabbrica destinate al culto erano state anche da ultimo ristaurate. L'ultimo ristanro, fatto nel 1868, costò mezzo milione, speso in gran parte nella semola detta del Tempio, nel euî interno l'oro e l'ar gento brillavano a profusione, e gli emblemi dell’antico ‘Testamento e i tabernacoli erano fra i più splendidi che sì potessero vedere.
Alle 6 è mezzo pomeridiane del 1° febbraio, dopo la funzione dei vespri, il fuoco sì manifestò nella senola del Tempio, precisamente nell’oratorio più ricco è più caro alla comunità. Attraverso gli ampii finestroni, si vedevano le fiamme, comunicate probabilmente da qualche Iumicino agli ara: in un momento, il piazzale davanti alla sinagoga si riempì d'una folla atterrita, che guardava i progressi delle fiamme spaventose, I gio= vani, superata la prima impressione di dolorosa sorpresa, entrarono tumultuosamente nella scuola dei ragazzi e nelle case vicine per portar via la roba finchè si è in tempo: così si salvarono libri sacri, fra cui un'antichissima Bibbia, stoffe. I bersaglieri del 12, accorsi, tenevano dietro i curiosi; e così si procedette all'estinzione, che fu compiuta solo verso mezzanotte.
Alle sette e mezzo, s'udi uno scroscio tremendo : era il tetto del tempio che erollava lanciando in aria un tmrhinio di tizzoni ardenti e di seintille, — Il danno è di cirea mezzo milione. Si rimpiango, fra altro, la perdita di trenta antichissimi libri sacri e un preziosissimo drappo antico col quale, nelle solennità, si copriva il tabernacolo."