Pubblicazione: 1893
L'Illustrazione Italiana. 3 settembre 1893: "Alle ore 5 ant. del 26 agosto, un terribile incendio scoppiava nel palazzo della contessa Negroni Caffarelli in via Condotti. Il fuoco cominciò in una bottega dov'era un ampio deposito di mobili. I pochi passaggeri che a quell'ora andavano per via Condotti e vedevano ‘dense nuvole rossastre librarsi so) il palazzo, cercavand colle grida di destare gl’inquilinì, Il risveglio fu terribile. Il fumo soffocante rendeva impossibile inoltrarsi per le scale. La gente, seminuda, affaceiavasi alle finestre terrorizzata. D'ogni lato, echeggiavano urli disperati e supplicazioni di soccorso. Un panico terribile invase gli abitanti dell'immenso gruppo minacciato dall’ incendio, compreso fra le vie Belsiana, Condotti, Bocca di Leone e via delle Carrozze. Tutti fuggivano seminudi urlando per lo spavento, portando fra le braccia i fagotti degli indumenti, e si vestivano per la strada. Dal cortile del palazzo in via Bocca di Leone, ove trovasi la Tipografia cooperativa, lo spettacolo era sublime nel suo orrore, Il vasto cortile era tramutato nel cratere d'un vulcano: non andò molto che i ferri della terrazza scintillarono incandescenti, e che un'immensa vorae travolse tutto. Accorsero guardie e carabinieri; i pompieri arrivarono assai tardi, ma fecero prodigi di valore, Dalla strada tutti gridavano : “ Su le scale! le scale! Salvate la gente che muore!,, I pompieri collocarono le scale all'altezza del primo piano e presero fra le braccia una creaturina, figlia del portinaio del palazzo. Il ministro del Portogallo, conte di Valbrama ivi alloggiato, al primo allarme, era fuggito colla moglie, colla figlia e colle persone di servizio riparando in un albergo vicino. I pompieri arrivarono colle scale al terzo piano e salvarono l'arcivescovo Taneredo Fausti. Il salvataggio di questo monsignore fu difficilissimo avendo egli 88 anni. Salvarono il fratello del monsignore, e altre persone di casa, Non era ancora discesa una Signora, certa Molinse, che la figlia di questa, Annina, strappandosi i capelli implorava che salvassero pur lei Fn sal vata. Madre e figlia caddero l'una nelle braccia dell'altra svenute. Un'altra donna, sul punto d'essere salvata, pose un piede in fallo e precipitò dal quarto piano fra gli urli di terrore della folla. Alle 3 e mezzo, tutti e tre i lati dell’edificio erano in preda al fuoco; alle 4, da tutte le finestre uscivano vortici di fiamme; scoppiavano i tubi del gas con fragore: cadevano i pavimenti. Alle 5 e 15, rovinava tutto il tetto."