Pubblicazione: 1904
L'Illustrazione Italiana. 26 Giugno 1904. "Il corpo dei Bersaglieri haî racgolto in Roma, nella caserma Alessandro Lamarmora a San Francesco a Ripa, um importante museo storico del corpo, inaugurato solennemente, subato 18 giugno, con l'intervento del Re.
Erano presenti tutti i colonnelli dei dodici reggimenti dei Bersaglieri, o le rappresentanze delle Compagnie Ciclistiche dei Reggimenti stessi arrivate a Roma, portatrici di messaggi di riverenza e di saluto al Re.
S. M. passò în rivista il terzo Reggimento Ber (colonnello Bertinatti), i riparti ciclisti e quindi si a visitare il Museo, inaugurato con efficace discorso del maggiore Menarini.
La prima idea di questo Museo spetta al generale Bruto Bruti, che essendo ispettore dell'arma, nel 1893 iniziò una raccolta di tutti i doeumenti che ad essa riferivano, e potè riunirne la collezione completa a cominciare dal 1836. Però nel 1894, soppresso improvvisa mente l'ispettorato dei bersaglieri, nessuno pensò più a continuare la raccolta. Soltanto quattordici mesi or sono alcuni intelligenti e volonterosi ufficiali del 3° reggimento, di sede in Roma, presso il quale si trovavano depositati i documenti raccolti dal generale Bruti, ebbero l'idea geniale di fare il Museo col solo aiuto che dai bersaglieri potevasi avere.
I dodici reggimenti spontaneamente stabilirono di quotarsi per le spese necessarie; furono chiesti dei locali al Ministero della guerra, che concesse gli attuali, sufficienti per ora.
La direzione del Museo fu così composta: Presidenti onorari gen. Chiabrera, il nestore dei bersaglieri italiani, e colonnello Bertinatti, il più anziano dei comandanti; presidente effettivo, colonnello Botturini cav. Giovanni; di rettore maggiore Menarini, coadiuvato dai capitani Weys, Trompeo, Piola-Caselli, Armanni, e dai tenenti Breda e Bassano.
Tl Museo è assai bene ordinato e si presta facilmente ad un esame anche rapidissimo; è suddiviso în quattro sale; la prima è dedicata quasi completamente alle memorie del generale Alessandro Lamarmora ed ai quadri storici riproducenti avvenimenti guerreschi del corpo; la seconda contiene il medagliere del corpo ed i medaglieri ed i cimelî di alcuni fra i più valorosi bersaglieri; la terza le memorie delle guerre d'Africa e di Cina; la quarta i busti degl'illustri bersaglieri ed i lavori artistici di scultura che illustrano episodi del corpo.
Fra gli oggetti più notevoli notiamo: 1. Letto da campo usato dal gen. Lamarmora nella guerra di Orimea. 2. Originale della memoria scritta dal Lamarmora nel 1885 per proporre la creazione dei bersaglieri. 3. Ritratto dei 14 decorati con medaglia d’oro appartenenti al corpo, 4. Un pezzo di pane trovato in mano di un bersagliere Manara, ucciso nella difesa del Vascello a Roma nel 1849, 5. Bozzetto originale del gruppo dei bersaglieri del monumento a Garibaldi sul Gianicolo, dono dello scultore Gallori. 6. Modello di carabina a percussione ideato da Lamarmora nel 1836, 7. Collezione delle armi dei bersaglieri usate dal 1836 ad oggi. 8. Sciabolone da teatro col quale il valoroso Pinelli, che fu poi colonnello dei bersaglieri nel 1848, assalì i soldati del duca di Parma.
Compiuta l'inaugurazione, fu presentato a Sua Maestà un esemplare in oro della medaglia commemorativa, avente da un lato i ritratti di Carlo Alberto e di Vittorio Emanuele III, coll'iscrizione. XVIII Giugno 1836 — XVIII Giugno 1904, e dall'altro l'Italia che mostra al bersagliere d'oggi, e al bersagliere del passato coll'antica uniforme, îl bersagliere dell'avvenire (il ciclista). Nello sfondo a sinistra si vede il monumento al generale Lamarmora în Torino, e a destra Superga dove sono le spoglie dei reali di Savoia; e il motto Alere Flammam,
Fu anche distribuita una cartolina ufficiale cammemorativa recante disegnata una medaglia con un gruppo di bersaglieri in atto di correre all'assalto; in giro v'è la scritta: Goito, Palestro, Cernaia, San Martino.
Altre 8 cartoline sricordanti î più notevoli fasti del corpo dei bersaglieri furono date agli acquirenti della medaglia."