Pubblicazione: 1904
L'Illustrazione Italiana. 24 Luglio 1904. "Il 28 poi alle 6.30 pom. ebbe luogo la inaugurazione ufficiale del tempio. Questo presentava un aspetto solenne e festivo, con la folla densissima che ne empiva la sala e le tribune. Compiutosi l'ingresso solenne dei rabbini, il coro intonò il salmo 95, Terminato questoi il presidente dell'Università israelitica, cav. Angelo Sereni, prese la parola. Egli rilevò il grandissimo significato civile e politico della presente cerimonia. Questo tempio, edificato fra i colli di Roma, più ricchi di gloriose memorie, rappresenta una pietra miliare dalla quale non sarà più possibile retrocedere, dopo le libere istituzioni conseguite con tanto eroico sacrifizio dalle passate generazioni. Inviò un caldo saluto ed un vivo ringraziamento a quanti contribuirono alla erezione del presente edificio; un reverente saluto al giovine re Vittorio Emanuele III, e terminò con un caldo inno all'ideale religioso di uguaglianza e di carità, professato dal popolo israelitico, e con un auspicio a tempi di completa e vera fraternità umana. Si procedette poscia all'apertura dell'arca santa, ove sono serbate le bibbie, mentre il celebrante intonava il Voi bison, verso che viene pronunziato ogni volta che si apre il sacro deposito. I volumi dei sacri libri vennero estratti, mentre il rabbino maggiore faceva la proclamazione dell'unità di Dio, e veniva intonato il rituale Romeno.
Il rabbino maggiore, cav. prof. Vittorio Castiglioni, tenne quindi un breve sermone ricordando le vicende storiche del popolo ebraico, e contrapponendo. îl presente monumento all' Arco di Tito, che ricorda la rovina di Gerusalemme, ed auspicando un tempo felice in cui tutta l'umanità adori un solo Iddio.
Il rabbino invocò quindi la benedizione di Dio sul nuovo tempio, sulla Maestà.
del Re e della Famiglia Reale, sulle autorità dello Stato e del Comune, sugli illustri scienziati che elaborarono il piano del tempio e su quanti contribuirono in qualunque modo a realizzarlo, su Roma, sull’ Italia e su tutti gli uomini che, senza distinzione di razza, di nazionalità, di fede, sono tutti fratelli.
Fu quindi eseguito l'inno composto dal rabbino maggiore, prof. Castiglioni, e musicato dal maestro Saya, poi celebrata la benedizione al Re ed al popolo, con accompagnamento del coro; ed infine fu cantato il salmo 150, su musica dotta e suggestiva del maestro Montefiore.
Intervennero alla cerimonia, oltre alle autorità, numerosissime ed eloganti signore."