Pubblicazione: 1907
L'Illustrazione Italiana. 9 giugno 1907
"Poco prima della tragedia areonautica, il Re aveva inaugurata alla Farnesina la V gara nazionale di tiro a segno, intitolata quest'anno al nome di Giuseppe Garibaldi. Sino dalle 9 sul campo di tiro era una folla enorme. Tutti i larghi viali del poligono erano gremiti di una moltitudine di signore e signori; la tettoia del tiro era tutta imbandierata e guardata da numerosi carabinieri.
Alle 10.35 precise le fanfare annunciarono l’arrivo dei Sovrani e il cannone tuònò da Monte Mario. A ricevere î Sovrani all'ingresso del grande padiglione centrale, era tutto il mondo ufficiale: ministri, sottos gretari di Stato, autorità cittadine, prefetto, sindaco, ecc. TlsRe strinse la mano: ai ministri, ai generali, al presidente del Comitato generale del tiro a segno, generale Sismondo; la Regina, ossequiata dalle dame, gradì un magnifico mazzo di orchidee offertole dalla duchessa magni Torlonia.
Il Re vestiva la divisa di generale; la Regina indossava un abito di seta rosa, coperto da merletti bianchi, con applicazioni e cintura d’argento. I Sovrani si recarono subito nella tribuna reale prospiciente al piazzale Savoia è la cinta di tirò. Al loro apparire, mentre le musiche intuonavano la marcia reale, la folla scoppiò în calorosi applausi. Il. generale Sismondo lesse il discorso inangurale, poi il Re si recò nel centro della tettoia, alla cabina del 75° bersaglio.
Un brigadiere dei carabinieri gli porse un fucile nuovissimo: il Re puntò, premette il grilletto, ma l'arma non agi. Il Sovrano si lasciò sfuggire nn gesto di contrarietà; e la Regina non potè trattenersi dal ridere. Cnmbiato il fucile, il Re sparò un colpo, colpendo il bersaglio nel cerchio. Così la gara era inangurata. Dopo segui la rivista, turbata, sul finire, dalla catastrofe del pallone montato dal capitano Ulivelli."