Pubblicazione: 1911
L'Illustrazione Italiana. 5 marzo 1911:
"In questi iniziali giorni commemorativi, ha goduto i ludi dell'aviazione. Le Capannelle, l'ippodromo celebre per i trionfi ippici, ha visto accorrere una straordinaria, elegantissima folla cosmopolita, ansiosa di godere le delizie della primavera e le emozioni dei cimenti aviatori. Giacchè alle Capannelle (data la limitazione del campo di slancio, chiuso ai lati dagli steccati del pesage e delle tribune e del prato) con maggior agio, in confronto con la sterminata immensità dei veri aereodromi, il pubblico può osservare da vicino le manovre delle partenze e degli atterramenti. gli apparecchi essendo approntati a pochi metri dallo spettatore, sul rettangolo erboso.
Martinet, Fischer, Weiss sono stati gli arbitri preferiti di questo circuito, al quale il 25 febbraio, circondati da tutta l'aristocrazia italiana e straniera, che ora affolla, a Roma, intervennero anche il Re e la Regina.
Non mancarono gli incidenti emozionanti. Weiss, dopo un ampio volo, allontanatosi dalle Capannelle, andò ad attertare bruscamente (sorpreso da una panne) sulla via Catilina, fracassando le ruote del suo monoplano Koechling, ma rimanendo incolume. Così il premio reale, che doveva essere disputato il 25, lo fu invece il 27, e fu vinto da Fischer, che lasciò dietro sè Martinet, e si spinse ad un altissimo volo, poi si portò dalle Capannelle fin sopra Roma, salutato dalla folla addensatasi sulle piazze e nelle vie.
Fische ebbe anche, a quanto narrasi, la benedizione del Papa, che in quell'ora trovavasi nella biblioteca del vecchio appartamento di Leone XIII, conversando col cardinale Merrv del Val e con due monsignori. Ad un tratto. uno ai questi, uscì per rientrare poco dopo frettolosamente, dicendo: Santità, abbiamo una visita in cielo. Pio X lo guardò con espressione di stupore e di incertezza interrogativa. Un aereoplano, Santità, aggiunse il prelato, accennando verso la finestra aperta. Il Papa si alzò, portandosi verso il davanzale, e rimase a lungo a guardare in silenzio, sorridendo: poi mormorò: E una grande meraviglia. Deve essere uno degli ufficiali di Centocelle! Pare osservasse uno dei presenti.
Il Papa seguì ancora con lo sguardo il biplano che allontanavasi, e soggiunse: Benedetto! Che il Signore lo protegga. Non era un ufficiale di Centocelle, era Fischer, che, dopo girata la grandiosa cupola di San Pietro, risalì per il corso del Tevere, riattraversandolo, e scomparendo oltre l'Aventino, arrivando alle Capannelle applauditissimo.
Arrivava quasi contemporaneamente sull'areodromo, con un monoplano Blériot, il tenente Ginocchio, proveniente con bellissimo applaudito volo dalla scuola militare di aviazione di Centocelle. E mentre tutti gli occhi della moltitudine plaudente erano rivolti al monoplano che, fatto un giro ampio e sicuro attorno alle tribune, allontanavasi; un altro apparecchio scorgevasi arrivare nella direzione di Centocelle; era un biplano Farman montato dal tenente Gavotti.
Egli volava ad un'altezza non inferiore ai cinquecento metri: deliziò a lungo il pubblico con evoluzioni, con voli planés, con virages; si spinse verso i colli Albani, tornò ancora sulla pianura delle Capannelle, poi si allontanò definitivamente fra gli applausi unanimi della folla, che cominciava a riversarsi verso Roma."