Pubblicazione: 1914
L'Illustrazione Italiana. 8 Febbraio 1914.
La passeggiata archeologica. ideata da Guido Baccelli, è sorta appunto in questa parte dell'Urbe, ove la storia e la leggenda più si fondono assieme creando un ambiente destinato ai prodigi ed alle favolose trasformazioni.
Poichè i luoghi sono stati lasciati intatti, e soltanto hanno avuto la cura dell'Archeologo che ha liberate le vestigia venerate, e del giardiniere che li ha serrati in una cintura serena di verde e di fiori, il nodo principale della passeggiata archeologica comincia appunto sotto la bella chiesa di San Gregorio avendo accanto l’erte balze del Palatino e le rovine del Circo Massimo. La vecchia via di San Sebastiano, trasformata nel maestoso viale Guido Baccelli, è stata qui trasportata a sinistra del pendio Mons Caeliius e qui ricostruita con gli stessi nobilissimi materiali la famosa Casetta del Vignola che si trovava abbandonata e crollante assai più lunge, presso le terme di Caracalla e il declivio di Santa Balbina. Il piccolo edificio adorno d’una gr nuova e leggiadra che partendo dagli archi del suo portico si sviluppa sulla breve fronte — cuna dolce del sole — par che voglia oggi smentire, tra i ciuffi de’ suoi oleandri, la verbosa polemica che s’accese un giorno sulla sua sorte e provocò tante intemperanze e tante inutili strida.
AI principale ingresso della Passeggiata, formato da grandi pilastri di stile romano e da cancellate oscure che veramente hanno un aspetto troppo funerario, s'arriva dunque per la che la mano degli uomini ha violentemente spostato. E subito ai nostri occhi appare la massa ciclopica delle Terme a cui l'imperatore fratricida legò il suo nome, pieni gli occhi dagli smisurati sogni asiatici, che aveano già fatto la follia del suo grande e saggio padre, In basso la Chiesa dei Santi Necco e Achilleo, circondata di platani e di cipressi, raccoglie nel. silenzio, accanto all'abside del VI secolo, le preziose reliquie dei suoi patroni e la spoglia pura d'una vergine dal nome canoro.
Novità molto notevoli si raccolgono, invece, nella parte posteriore dell'edificio imperiale. Un grande Stadio è stato anzitutto scoperto tra la «sala dei filosofi» e la scarpata inesplorata ancora che guarda verso gli orti Asiniani e l'Acquedotto Antoniniano. fronte alla curva del Calidario s'è trovata la tribuna per gli spettatori, fiancheggiata da due biblioteche: la greca, e la latina. Una delle biblioteche (la greca forse?) è stata interamente tratta dal suolo ed offre agli studiosi, mirabili particolarità di struttura e di organizzazione. Lo Stadio, poi, è stato trasformato dal senatore Lanciani in hortus romanus e presenta nel suo vasto piano tutta una intersecazione di viali regolari tra cui s'allargano delle aiuole geometriche circondate di bossi e di lauri giovinetti. In un angolo dello Stadio è stato posto l'ingresso oscuro — una bocca angusta e profonda — che conduce provvisoriamente ai sotterranei delle Terme ed al suggestivo Tempio di Mitra in essi racchiuso.
Il Mitreo delle Terme di Caracalla è molto più grande ed importante di quello scoperto in Ostia: esso costituisce quindi un esempio quasi unico al mondo, e noi dobbiamo esser lieti di possederlo. Tutti i segni della religione tenebrosa che gli schiavi asiatici esercitavano col permesso degli imperatori e con la partecipazione di possenti patrizi e di cavalieri dal chiaro nome, sono raccolti sotto la volta che in parte è crollata, e lascia trayedere, molto in alto, l'azzurro del cielo. Il pozzo rotondo per le offerte, la vasca quadrata che serviva al battesimo cruento, e quella più vasta ove il neofita veniva deterso dal rosso sangue di cui grondava dopo l'immolamento del montone o del toro, l'altare che sorreggeva il simulacro del Dio, sono al nostro_cospetto con la loro “significazione simbolica”ed il loro misterioso valore."
Tommaso Sillani