23/11/1903
Inaugurazione a Piazza Vidoni del monumento dedicato Nicola Spedalieri. Presenti il delegato Cocco, dieci guardie di pubblica sicurezza e otto carabinieri. L'innaugurazione è stata ritardata e si svolge di notte a causa dell'opposizione di molti esponenti clericali e liberali: "La statua di Spedalieri. I lettori già la comica vicenda attraversata dal monumento: il canonico Nicolò Spedalieri, teologo e filosofo, morto in Roma nel 1795, onorato pochi anni dopo da un medaglione in bronzo inciso dal famoso Mercandetti, e cento anni più tardi voluto onorare in con una statua, promossa da apologisti, che esaltavano l'autore dei Diritti dell'uoino editi nel 1791, comebattuta da critici che dimostrarono come lo Spedalieri non fosse stato che una pologista del tenoratismo, del Santo l'Uffizio e persino del regicidio, quando questo servisse al trionfo della fede. In meno a questa battaglia di apologia e critiche, la statua era modellata, fusa, messa in opera, lavoro egregio del Rutelli."
1927
Per esigenze di traffico, il Governatorato decide lo spostare di alcuni monumenti che gravitano presso Corso Vittorio Emnauele II. Il monumento a Nicola Spedalieri viene spostato da Piazza Vidoni a Piazza Sforza Cesarini, al posto della statua di Terenzio Mamiani, che viene a sua volta spostata nel giardino di via degli Acciaioli. Il monumento a Pietro Cossa viene smantellato da Largo Arenula e portato nel deposito dei Marmi al Bastione Ardeatino.