1833
Papa Gregorio XVI istituisce al Celio una passeggiata pubblica e un Orto Botanico, come ampliamento/sostituzione di quello al Palatino presso il convento di San Bonaventura.
1897
Si concludono gli scavi nella zona orientale del Palatino: "Quest'anno finalmente si è potuto inaugurare un nuovo riordinamento della zona orientale del Palatino... I lavori, iniziati già sotto il ministero Baccelli, avevano sterrato fino ai piedi le principali costruzioni antiche che restano in quell'area; ma il luogo era rimasto ancora impraticabile.
Il ministro Gianturco ha voluto che si liberasse quasi tutto il lato prospicente la via detta trionfale, ove erano le grandiose costruzioni del palazzo di Settimio Severo. Questo era il lato più trascurato del Palatino; ingombro di vigne e di scarico di terre, è stato ora spianato e regolato secondo un ingegnoso progetto dell’ architetto G. B. Giovenale, direttore dell'Ufficio per la Conservazione dei monumenti.
Questo piano comprende delle larghe strade carrozzabili che con dolce pendio conducono dal nuovo ingresso orientale attraverso le rovine, all'alto del Palatino presso al Convento di San Bonaventura, ove è dato ammirare tutto lo Stadio che si disegna nettamente ai piedi."
13/3/1910
Censure dei critici e degli artisti alla realizzazione della passeggiata Archeologica:
"Roma, finalmente, va ad avere la famosa passeggiata archeologica, che il divo Guido Baccelli annunziò ventitrò anni addietro, e che, allora, doveva essere attuata con la spesa di cinquanta milioni, ed oggi si cerca di attuare spendendone appena sei. Roma, la città dalle passeggiate deliziose, romantiche, classiche, signorili, incantevoli (Villa Borghese e Villa Doria Pamfili prime fra tutte) non aveva probabilmente bisogno di questa nuova passeggiata archeologica . Ma, tant'è, essa era stata messa come uno dei numeri principali nel programma delle grandi novità che Roma deve inaugarare nel 1911, ed oramai il piccone demolitore ha spinta molto avanti la sua opera di trasformazione, che, a gindizio di critici e competenti, gelosi della classica bellezza di Roma antica e medievale, è stata opera deplorevole di devastazione.
Diego Angeli, nel Marzocco del 27 febbraio ha fatto un molto malinconico inventario di questa opera di distrazione: C'era un parapetto quattrocentesco, che si chiamava graziosamente la Vignola, e che qualcuno voleva perfino attribuire al Bramante, ed è stato demolito, nascostamente, maliziosamente, di notte, dopo aver promesso che si sarebbe rispettato; c'era una edicoletta cristiana, alla cui grata i pastori che entravano da porta San Sebastiano appendevano i fiori dell'Agro come una dolce offerta votiva, ed è stata atterrata nonostante che Corrado Ricci se ne fosse interessato personalmente: c’era un gruppo di costruzioni medievali sull'antica porta Capena, costruzioni importantissime per la topografia della Roma cristiana e sono oramai via di demolizione senza speranza dî un tardo ravvedimento; c'erano due bei portali che aprivano l'ingresso dell'Orto Botanico sulla piazza di San Gregorio, portali che Gregorio XVI aveva fatto edificare per nascondere l'asimmetria di quella piazza e che del pontefice portavano le consuete iscrizioni magnificative, e sono stati demoliti; c'era la cancellata di Villa Guidi, caratteristica per i molti frammenti antichi murati nei smoi pilastri e per una curiosa lapide che rammentava una piacevole visita di Pio IX, una di quelle cancellate romane, quasi nascosta dai cespugli dei lauri e degli oleandri, ed è stata abbattuta, scomparsa la lapide, schiantati al suolo gli alberi e gli oleandri; c'erano parecchie centinaia di alberi d'alto fusto e se n'è fatta legna da ardere nell'unico scopo di livellare il terreno, togliendogli appunto così la caratteristica dei terreni nostri, che sono pieni di movimento e hanno suggerito le più belle architetture di paceaggio che un artista possa concepire.
Non meno amara quella di Diego Angeli è la critica mordace di Ugo Ojetti nel Corriere della Sera del 5 marzo: Dalle Terme di Caracalla alla villa Mattei sul Celio; dalla chiesa di San Nereo e Achilleo fino al Settizonio e al Circo Massimo che, come si sa, è stato da noi romani moderni convertito in gasometro, non esiste più che un deserto polveroso; una bella piazza d'armi, se non per le truppe vere, pei soldatini lattanti dei ricreatori romani. Vigne, case, casupole, compresa la bella Vignola, di Prospero Boccapaduli, archi, mura, ruderi, prati, alberi, alberate, compresa l'olmata a piè della collinetta di Santa Balbina, tutto è scomparso. Polvere e fango, all'infinito. E su da quella spianata irta di biffe bianche e rosse, le muraglie delle Terme e gli archi colossali del Settizonio appaiono rimpiccioliti della metà.
Saturo d'indignazione è l'articolo di Angelo Conti nel Marzocco del 6 marzo: La legge per la zona archeologica (egli dice) si sarebbe dovuta limitare alla sola espropriazione. Le somme che si spendono oggi per fare questi inutili e orrendi viali, si sarebbero dovute destinare agli scavi; e la terra ci avrebbe dato tesori per l'arte e per la cultura. In nome delle quali unicamente noi facciamo la nostra viva protesta. Noi non vogliamo essere confusi con gli esteti che cadono in delirio dinanzi ad ogni alberello abbattuto. Comprendiamo ed apprezziamo i bisogni nuovi delle città; in questo momento vertiginoso del vivere sociale; siamo convinti della necessità di rinunziare spesso a ciò che serve solo al godimento estetico, quando sia d'ostacolo al libero sviluppo della vita cittadina. Ma questa distruzione inutile, in un luogo lontano e malsano, dove nessuno andrà mai a divertirsi, dove d'estate si soffocherà per la polvere e d'inverno sì nuoterà nella mota, dove al più qualche coppia malinconica andrà a meditare sulla vanità delle cose umane; questa stupida e vana opera distruggitrice, è il fatto più assurdo e sarà la maggior vergogna che abbia sinora veduta la terza Italia.
Della commissione preposta alla costruzione della passeggiata archeologica, un solo uomo dava indiscutibili affidamenti che non si sarebbe fatto nulla che sminuisse la grandiosità gloriosa di Roma, Giacomo Boni, ed egli si è dimesso, per non avere la responsabilità di ciò che si compie.
Hanno protestato e protestano uomini come il Venturi, il Lanciani, il Tomassetti, il Gnoli, il Marncchi, l'Hermainn; nella Zribuna Attilio Rossi ha fatto una vera campagna; il Times, in nome di quanti al mondo amano intellettualmente Roma come patria comune, ha pubblicati severi articoli.
Ora quindici deputati (Rogadi, Fradeletto, Torre, Ciccotti, Pescetti, Mazza, Caetani, Manfredi, Molina, Comandini, Viazzi, Poscanelli, Rota, Bizzozer, Nava), hanno presentata questa mozione: La Camera, convinta che la sistemazione della Zona Monumentale di Roma non possa essere eseguita da una Commissione non tecnica, non completa, non soggetta alle norme comuni di tutela d'ogni opera d’archeologia è d'arte: convinta che una siffatta esecuzione reca grave pregiudizio alle fature opere di scavo e irreparabile danno attuale all'aspetto del paesaggio: convinta che le ragioni della storia e della bellezza di Roma. sono ragioni universali: invita il Governo a provvedere in virtù dei mezzi che sono in suo potere o altrimenti a presentare subito un disegno di legge affinchè la sistemazione della Zona Monumentale di Roma sia sottoposta all'esame ed alla responsabilità degli Uffici competenti del Ministero dell'Istruzione."
21/4/1917
Inaugurata alla presenza del Sindaco Prospero Colonna, la passeggiata Archeologica, realizzata su progetto di Giacomo Boni, Rodolfo Lanciani e Nicodemo Severi. Nel tratto compreso tra la piazza di porta Capena e il piazzale Numa Pompilio, si trovano due nuove strade: il viale pedonale Guido Baccelli e la nuova via di Porta San Sebastiano (dal 1935 nota come via di valle delle Camene) riservata alla circolazione dei veicoli.
27/10/1929
Il Duce Mussolini inaugura l'Antiquarium Comunale dopo i nuovi lavori di ampliamento del vecchio Magazzino archeologico. I frammenti della Forma Urbis sono trasferiti dai Musei Capitolini. Gli spazi espositivi sono organizzati concentrando il discorso museografico sulle arti decorative e quelle che allora venivano considerate come “arti minori”, ivi trasportate dal Palazzo dei Conservatori. Secondo Antonio Muñoz, responsabile del nuovo allestimento: “Il criterio che ha guidato l’ordinamento delle raccolte è stato prevalentemente estetico: le opere d’arte sono riunite secondo la materia in cui sono eseguite: una sala raccoglie i vetri, un’altra i bronzi, una terza gli avorii e gli ossi, due le terrecotte”.
28/10/1933
In Occasione delle celebrazioni per l'XI annuale del fascismo, il Re inaugura la Via dei Trionfi, prosecuzione della Via dell'Impero, dal Colosseo al Circo Massimo e Porta San Paolo. Si concludono i lavori di sistemazione dell'area alle pendici del Celio.
24/5/1934
Celebrazioni del 24 Maggio e Cerimonie dell'VIII Leva Fascista in via dell'Impero alla Presenza del duce Mussolini.
11/11/1934
In occasione del genetliaco del re, viene organizzata una rivista militare, da Piazza Venezia alle nuove vie Imperiali. Le Forze armate della Capitale e gli ex combattenti sfilano, davanti al Duce Mussolini.
5/6/1935
La festa dello Statuto. Il Re passa in rivista le truppe di Roma e quelle in partenza per l'Africa orientale.
11/11/1935
Rivista militare per il genetliaco del Re. Il Duce Mussolini passa in rivista le truppe schierate lungo le Vie Imperiali.
9/5/1937
Grande rivista dell'Impero in occasione del I annuale dell'Impero. Il Corteo militare parte dal Piazzale Ostiense per poi giungere alle Vie Imperiali. Sono presenti il Duce Mussolini, il Vittorio Emanuele III, Amedeo di Savoia duca d’Aosta, Guido Buffarini Guidi, Galeazzo Ciano e Giuseppe Tassinari.
1/2/1938
Celebrazioni del XV annuale per la fondazione della Milizia Nazionale presso le vie dei trionfi. Il Duce Mussolini assiste la rivista dei leginonari da un palco presso il Colosseo. Viene ufficialmente presentato il “passo romano” e adottato da tutte le Forze Armate, della Milizia e delle formazioni giovanili del Partito Fascista.
4/1938
In occasione della visita di Hitler a Roma, le vie Imperiali sono decorate da grandi braciere di bronzo e nuovi lampioni. A Piazza Esedra vengono installati dei pennoni portabandiera, in sostituzione delle Fioriere (che vengono spostate nel giardino di via Marmorata a testaccio).
4/11/1938
XX Annuale della Vittoria. Il Duce Mussolini parla ad una immensa folla raccolta a Piazza Venezia e lungo le vie Imperiali:
"Dopo venti anni la Vittoria riconsacrata dal Fascismo coincide con l'inizio della vera pace secondo giustizia per tutti.
Nel cielo politico dell'Europa la zona dell'azzurro tende ad estendersi. Uomini responsabili lavorano a questo scopo, ma sarebbe imprudente e poco fascista abbandonarsi ad ottimismi esagerati e prematuri. Vi sono uomini i quali, sentendosi particolarmente battuti dalla rettilinea, veramente pacifica, europea ed umana politica dell'Asse, sognano ad occhi aperti aleatorie e impossibili rivincite. Per questo, o camerati, bisogna ancora dormire colla testa sullo zaino, come facevamo in trincea.
Camerati! Tornando alle vostre case dopo questa gloriosa giornata romana, fate vivere in voi e tramandate nei vostri figli, che hanno l'inestimabile privilegio di crescere nel clima imperiale del Fascismo, lo spirito della Vittoria, che significa: dovere, coraggio, dedizione assoluta alla Patria."
4/12/1939
In seguito ai lavori di realizzazione della galleria della metropolitana (che avrebbe collegato la Stazione Termini al nuovo quartiere dell'esposizione Universale), cede il terreno sotto l'Antiquario del Celio, creando scollamenti di interi settori dei muri perimetrali e vistose crepe. I le collezioni ed i materiali esposti vengono trasferiti nel vicino Palazzetto dell'Orto Botanico del Celio. I frammenti della Forma Urbis sono trasferiti ad un un deposito di Palazzo Caffarelli.
27/12/1945
Riunione del consiglio comunale per mutare il nome delle strade legate al regime: La Via dell'Impero diventa via dei Fori Imperiali (nel suo tratto da Piazza Venezia al Colosseo), Via di San Gregorio, Via delle Terme di Caracalla (nel tratto urbano) e Via dei Navigatori (nel tratto fuori le mura, poi Via Cristoforo Colombo); il Foro dell'Impero Fascista (l'area intorno all'Altare della Patria) cambia in Piazza San Marco e Piazza Santa Maria di Loreto; Viale Africa torna a chiamarsi Viale Aventino.
1955
Il Portone degli Orti farnsiani viene ricostruito a via di San Gregorio.
2/4/2024
Nella bella cornice dei Mercati di Traiano, alla presenza del ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del Sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, viene presentato il progetto vincitore del bando internazionale della nuova passeggiata archeologica, collegherà l'intera area centrale della città - dai Fori, al Colosseo, al Celio, al Palatino, alle Terme di Caracalla, al Circo Massimo, fino al Campidoglio. L’obiettivo del concorso, per il quale sono pervenute 23 proposte progettuali, è la realizzazione di un grande anello pedonale che riprende l’idea della passeggiata di fine Ottocento del ministro Baccelli. Una passeggiata unica al mondo che congiungerà via dei Fori Imperiali con gli altri percorsi intorno al Colle Palatino, intercettando l'itinerario ciclo-pedonale di via di San Gregorio, di via dei Cerchi, di via di S. Teodoro e delle salite e discese del Colle Capitolino, e che sarà caratterizzata da un incremento dei servizi dell’area, tra cui spazi pedonali, aree verdi, balconate, percorsi sopraelevati e percorrenze ciclo-pedonali. Il costo stimato per la realizzazione delle opere è di euro 18 milioni e 800 mila euro.
2/4/2024
Nella bella cornice dei Mercati di Traiano, alla presenza del ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del Sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, viene presentato il progetto vincitore del bando internazionale della nuova passeggiata archeologica, collegherà l'intera area centrale della città - dai Fori, al Colosseo, al Celio, al Palatino, alle Terme di Caracalla, al Circo Massimo, fino al Campidoglio. L’obiettivo del concorso, per il quale sono pervenute 23 proposte progettuali, è la realizzazione di un grande anello pedonale che riprende l’idea della passeggiata di fine Ottocento del ministro Baccelli. Una passeggiata unica al mondo che congiungerà via dei Fori Imperiali con gli altri percorsi intorno al Colle Palatino, intercettando l'itinerario ciclo-pedonale di via di San Gregorio, di via dei Cerchi, di via di S. Teodoro e delle salite e discese del Colle Capitolino, e che sarà caratterizzata da un incremento dei servizi dell’area, tra cui spazi pedonali, aree verdi, balconate, percorsi sopraelevati e percorrenze ciclo-pedonali. Il costo stimato per la realizzazione delle opere è di euro 18 milioni e 800 mila euro.
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Museo della Forma Urbis Romae
2024 musei
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Colonna iniziale della Via dei Trionfi
1934 memoriali
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Colonna terminale della Via dei Trionfi
1934 memoriali
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Colonna della Salita di San Gregorio
1934 memoriali
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Fontana Prospetto di Via dei Trionfi
1933 fontane
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Palestra ONB al Celio
1929 impianti sportivi
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Croce del Colosseo
1926 memoriali
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Antiquario Comunale del Celio
1890 edifici
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Coffee house dell'Orto Botanico del Celio
1835 casali
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Convento di San Sebastiano al Palatino
1631 conventi
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San Gregorio al Celio
1629 chiese
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San Sebastiano al Palatino
1626 chiese
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Arco di Costantino
315 archi
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Adonaea poi Elagabalium
218 templi
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Domus Severiana
193 terme
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Anfiteatro Flavio o Colosseo
72 anfiteatri
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Necropoli del Foro Romano
archeologia
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Parco archeologico del Colosseo Foro Romano e Palatino
musei
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Stadio Palatino
circhi
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Portale degli Orti Farnesiani
edifici
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Vigna del Collegio Inglese
casali
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Casale di Vigna Paganica
casali
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Arcate Neroniane dell'Acquedotto Palatino
acquedotti
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Orto Botanico del Celio
parchi
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Settizonio
archeologia
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Orti delle Monache di Santa Caterina da Siena
casali
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Criptoportico di San Grergorio al Celio
ipogei
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Casino La Vignola
edifici