Il 16 aprile Giorgio Wurts presenta domanda al sindaco di Roma per “poter costruire una piccola casina nella villa di sua proprietà (già Villa Sciarra) posta sul Gianicolo.
Riscoperta del Santuario siriaco al Gianicolo:
Nel fare uno sterro per ricerca d'acqua a monte del Viale Glorioso per conto della Società Gianicolo, è stata messa in luce una costruzione di carattere sacro, i cui muri sono formati con tufi tagliati a piccoli rettangoli. E costituita da un ambiente lungo m. 7,26, largo m. 5,50.
Nella parete ovest esiste un'abside larga m. 2,70 e profonda in. 1,77, nella quale è ricavata una nicchia, larga m. 1,28, e profonda m. 1,08.
La parete est ha l'ingresso largo ni. 1,31; nelle altre due pareti esistono due aperture, larghe m. 1,20.
Nel centro della stanza è costruito in muratura laterizia uno zoccolo di forma triangolare, nel cui lato verso l'ingrosso è ricavata una specie di nicchia larga m. 0,45 e profonda m. 0,30.
Esternamente all'ingresso è un nartece largo m. 2,20. con un altro ingresso, forse il principale, largo ni. 1,65, dove rimane tuttora al posto una soglia di travertino, lunga m. 1.95, larga m. 0.76, col foro per il cardine.
Si conclude lo scavo del Santuario siriaco al Gianicolo:
"Una Società edilizia romana sta ora costruendo sulle pendici meridionali del Gianicolo, là dove pochi avanzi rimangono di quella che fu l'antica Villa Sciarra, una serie di graziosi villini, a beneficio dei quali si stanno ora incanalando le acque.
Era, ed è, ricco d'acqua il Gianicolo, come tutto il sottosuolo di Roma: particolarmente poi, ricordano. gli scrittori la fonte della Ninfa Furrina, che dava in gran copia acque cristalline e perenni, e che attraversando il Bosco sacro, — forse quello che vediamo nella nostra incisione ne è un remotissimo discendente,scendevano a formare un celebratissimo Ninfeo. La Società Gianicolo, cercava dunque in questi ultimi tempi, se bene senza alcuno scopo religioso, di scoprire e riallacciare le antiche acque furrineì e trovò invece un santuario sacro alle antiche divinità siriache.
Fu scoperta dunque, in questi ultimi giorni, una specie di corte rettangolare, a cui si discendeva per tre larghi gradini; la quale aveva in fondo, dalla parte del monte, un santuario formato da una cella non molto grande, divisa lateralmente in due recessi con: nicchie per le divinità.
In mezzo si vedono le tracce di un'ara triangolare costruita di mattoni e incavata sul lato anteriore per preservare un piccolo simulacro.
Nella cella stretta, di fianco all’ara, fu scoperta ina statua acefala di Giove seduto sul trono: e sotto il piano della corte si trovarono, deposte in tre stratificazioni, quelle grosse anfore olearie, cho si vedono nella nostra fotografia, e che sono una delle parti più interessanti e più misteriose della scoperta.
Le anfore contengono avanzi di sacrifizi, e cioè ossa di animali, e sono tutte disposte con la bocca verso il nord: ognuna dunque, forse, ricorda un sacrificio cruento, i cui avanzi si deponevano nella favissa del tempio?
Furon messe poi allo scoperto due celle a pianta poligonale, osagone e simmetriche, le quali avevano accesso dalla corte stessa e prendevano luce da due grandi finestre.
In quella di sinistra fu trovata, accanto a un tronco di colonna di cipollino, una statua di Bacco in marmo greco, di buono stile, con avanzi di doratura sulla tei; e nello spazio fra le due celle, una statua di stilo egiziano, con tutta probabilità un'Iride, in basalto tenero: la divinità ha le braccia tese, e doveva stringere nei pugni oggetti simbolici di bronzo.
Lungo le pareti della nicchia furono trovati tre scheletri bene allineati, nei quali qualche improvvisato archeologo volle riconoscere avanzi di sacrifici umani; ma questa ipotesi è priva di ogni fondamento.
Altri due scheletri sono stati rimessi in luce proprio oggi, anch'essi bene orientati, e accuratamente sepolti lungo le pareti del tempio: sono tutti, senza dubbio, cadaveri di grandi sacerdoti, sepolti vicini al santuario, e sotto l'immediata protezione della divinità a cui avevano consacrato la loro vita.
Ma la parte più singolare della scoperta, perchè veramente è senza riscontro, è quella avvenuta il 6 febbraio, e concernente un rito di consacrazione. Innanzi alla nicchia che abbiamo ricordata fu messa a nudo una costruzione che parve da principio una grande ara (o basamento di ara) ma che più probabilmente è una specie di fonte battesimale — col vertice rivolto ad oriente, costruita di mattoni e ricoperta di forte cemento, impermeabile all'acqua. Nel mezzo di essa era incluso un pozzetto a pianta quadrata, coperto di tre laterizi bipedali: rimossi questi, si potè vedere nel fondo del pozzetto, scevro da qualunque infiltrazione, una statuetta di bronzo rappresentante una divinità. mitriaca, con le braccia strette lungo il corpo, inguainata come una mummia e con la sola testa fuori della guaina.
Un drago cinghia cinque volte con le sue spire il corpo della statua: ha la coda stretta ai talloni riuniti: la sua cresta sorpassa la testa dell’idolo e ne domina la fronte. Negli spazi tra le involuzioni del drago erano sei ova di gallina, due sovra i piedi, uno sovra le coscie, uno sovrail ventre, uno sovra il seno, uno sovra il collo del Nume.
E per finir la cronaca della scoperta, dirò che S. M. il Re, il ministro Rava, Corrado Ricci, Direttore delle antichità e Belle Arti, l'on. Barnabei e tutti gli archeologi ufficiali e non ufficiali visitarono subito gli scavi e che questi, promossi dall'Accademia di Francia, furono diretti con grande competenza dal prof. Pasqui, il neo Direttore degli scavi di Roma e provincia."
Un tratto delle Mura Gianicolensi a via Aurelio Saffi, nei pressi di Villa Sciarra, crollano a causa di un precedente sbancamento effettuato per costruire un palazzo che si affaccia sul lato sinistro di via Dandolo.
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Palazzo di Via Dandolo 86
1953 edifici
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Palazzina in via Dandolo 35
1953 palazzine
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Istituto Orsoline di Maria Immacolata
1930 scuole
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Casa Bufarini
1929 palazzi
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Villino Palmerini
1924 villini
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Villino Sabbatini
1922 villini
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Lotto IACP via Dandolo
1922 villini
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Edificio Bazzani a Via Dandolo
1915 edifici
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Castelletto neogotico di Villa Sciarra
1906 villini
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Palazzo a Via Dandolo 19
palazzi
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Cappella dell'Istituto Orsoline di Maria Immacolata
cappelle
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Villino a Via Dandolo 54
villini
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Istituto Suore Marcelline
edifici
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Casa Generalizia degli oblati di san Francesco di sales
conventi
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Santuario Siriaco
templi