Nei lavori per la sistemazione del Tevere urbano, incominciati al principio del marzo, demolendosi i muri medioevali non riconosciuti importanti per la storia e per la topografia, al così detto Museo nuovo sulla sponda destra si rinvenne, tra i materiali di fabbrica, il giorno 7 aprile un frammento di tavola marmorea, lungo met. 0,26, alto met. 0,17, in cui si legge: NE MA | MODORI | ...FECI
Giuseppe Fiorelli.
Essendosi posta in secco quella parte dell'alveo del Tevere, che corrisponde sotto la prima arcata del ponte Sisto dalla parte della regione IX, sono stati scoperti questi monumenti:
Cippo di travertino alto met. 0,90x0,80x 0,20: EX AVCTORiUte IMP CAESARis VESPASIANI AVGp (sic) MTR PVT IMP XIV PP COS V DESIGN VI CENS CAECINA PAETVs CVRATOR RIPAR ET alVEI TIBERIS TERMIN avlT PROX CIPPP C
Cippo di peperino tagliato a semicerchio largo 0,44: CRVTILI C L ANTloC IN FRONTE TED X VSQVE AD AECLA PED XXX
Masso di travertino, lungo met. 1,02 x 0,03. Lettere alte 0,43: ...NIA...
Lastrone di bigio, lungo met. 3,15, alto 1,30, grosso 0,35. Lettere alte 0,31: GVSTI
Piedistallo di bigio, con cornice bassa, di met. 1,30 x 0,80 x 0,80. Lettere alte 0,06: VOTIS DECENNALIBVS DOMINI NOSTRI FLVALENTINIANI MAXVICTORIS AC TRIVMF SEMPER AVGVSTI
Piedistallo di marmo bianco, profilato per tre lati da cornice, modinata di gola, cordoncino e listello. Misura 1,45 di altezza, 1,30 di larghezza, 1,62 di profondità. I caratteri della iscrizione sono nitidi e di forma abbastanza buona: IMP CAESARI D NFL VALENTI MAX P F VICTORI IO TRIVMPATORI SEMPER AVG S P Q R OB PROVIDENTIAM QVAE ILLI SEMPER CVM INCLYTO FRATRE COMMVNIS EST INSTITVTI EX VTILITATE VRBIS AETERNAE VALENTINIANI PONTISATQ PERFECTI DEDICANDI OPERISHONORE DEliATO IVDICIO PRINCIP MAXIMOK L.AVR AYIANIO sYMMACHO V C EXPRAEFECTIS VRBI
Masso di marmo bianco di forma trapezoide, lungo met. 1,34 x 1,18 X 0,72, ornato nella parte inferiore, con intagli propri di un lacunare. Nel fianco sono graffite le sigle ANT
Altro marmo di ugual forma e misura, con tracce di identica ornamentazione.
Base attica di colonna, alta 0,37, di diametro 0,73.
Due tronchi di colonna di granito violaceo, lunghi assieme met. 3,79.
Capitello corintio a foglie d'acqua. Misura nel diametro inferiore met. 0,61.
Masso appartenente ad una cimasa, profilato per tre lati. Nel piano superiore sono impiombati i piedi di una statua virile di bronzo, grande forse il doppio del vero. Di questa statua sono stati scoperti altri ventinove frammenti, con tracce di doratura. È notevole, per la perfezione dell'artificio, il braccio, ignudo fino alla spalla; ed un frammento di coturno ornatissimo, appartenente ad altra figura.
Rodolfo Lanciani.
Nei lavori del Tevere, di rincontro al vicolo del Polverone, presso il palazzo Farnese, demolendosi un vecchio muro, dove erano stati messi in opera come semplici materiali di fabbrica, sono stati recuperati quattordici pezzi della famosa pianta marmorea capitolina.
Non è necessario di ricordare come questi avanzi preziosissimi della topografia urbana dissotterrati nel Foro Romano nel secolo XVI fossero rimasti nel palazzo Farnese fino al 1742, quando sotto il pontificato di Benedetto XIV passarono in Campidoglio (Jordan Forma urbis Romae p. 4). Nè anche è questo il luogo per trattare la lunga questione intorno ai pezzi di detta pianta che andarono smarriti, questione che potrà in molte parti essere sciolta con lo studio di quelli ora recuperati, e che senza dubbio, tolti dal numero degli altri che si conservarono nel palazzo Farnese fino al 1742, vennero adoperati per l'uso ignobile nel muro del giardino sulla sponda sinistra del Tevere.
Tutto fa sperare che nella prosecuzione delle indagini altri pezzi se ne scoprano, e di essi sarà detto nelle future comunicazioni alla R. Accademia. Mi giova intanto far conoscere che il Ministero della Pubblica Istruzione ha disposto che i pezzi recuperati siano destinati alle raccolte antiquarie del Campidoglio, per essere esposti unitamente agli altri della famosa pianta capitolina.
Furono recuperati molti altri pezzi della pianta marmorea capitolina, nella prosecuzione delle ricerche sulle sponde del Tevere, presso via Giulia, nel luogo cioè ove si scoprirono gli altri, dei quali si disse nelle Notizie dello scorso mese (p. 391).
Giuseppe Gatti
Furono recuperati altri frammenti della pianta marmorea di Roma, nel luogo medesimo, presso i giardini del palazzo Farnese in via Giulia, ove demolendosi vecchi muri pei lavori del Tevere si scoprirono gli altri, dei quali sì disse precedentemente. Con questi ultimi i pezzi nuovamente salvati sono centottantotto, ed essi furono dal Ministero destinati al Museo Capitolino, per essere riuniti a quelli che vi si conservano.
Giuseppe Gatti.
Per i lavori del Tevere dietro il palazzo Farnese, nel luogo medesimo ove due anni or sono furono ritrovati quasi 200 piccoli frammenti della pianta marmorea capitolina, ch'erano stati adoperati come materiale di costruzione (cf. Notizie 1888, p. 391, 437, 569), ne è stato recuperato un altro, largo m. 0,40 ed alto m. 0,33. Oltre alcune linee icnografiche, conserva la finale di una parola ....VM, incisa in lettere alte m. 0,067.
Giuseppe Gatti
La draga che ha eseguito lo spurgo dell'alveo del Tevere, in prossimità del nuovo ponte Principe Amedeo (oggi Mazzini), ha estratto i seguenti oggetti: Piccolo anello d’oro, di moderna fattura, che nel castone ha un'antica corniola incisa con arte mediocre. Vi è rappresentata una figurina distesa sulla terra e sovr'essa un'aquila ad ali spiegate; Genietto alato, di bronzo, alto m. 0,04, già servito ad ornamento di un vggetto al quale era innestato. È in atto di sedere, con la mano destra avvicinata alla bocca e col braccio sinistro, di cui manca la mano, sollevato; Frammenti di lastra marmorea.
Il consiglio comunale approva la messa in dimora di due filari di platani, uno per ciascuno dei lungotevere. I primi a essere piantati sono quelli tra Ponte Umberto e Ponte Margherita.
Per i lavori dell'’arginatura del Tevere, sterrandosi i sotterranei del palazzo Falconieri in via Giulia, è tornato in luce un piccolo tratto di muro laterizio a cortina. È lungo m. 0,80, e parallelo all’asse del fiume.
Giuseppe Gatti.
Nei lavori di fondazione al muro del palazzo Falconieri prospiciente il fiume, si è recuperato un pezzo di lastrone di porfido, lungo m. 0,90, largo m. 0,70, dello spessore di m. 0,40; ed un rocchio di colonna scanalata, di portasanta, lungo m. 0,38, del diametro di m. 0,35.
Giuseppe Gatti.
Per sistemare quel tratto del Lungotevere dei Tibaldi che è prossimo alla via del Mascherone, sono stati demoliti alcuni muri moderni, che formavano una specie di ninfeo nel giardino Farnese, posto fra la via Giulia e la sponda del Tevere.
Una piccola parte di quelle costruzioni fu abbattuta nel 1888; e vi si trovarono adoperati fra i materiali di fabbrica 185 di quei piccoli frammenti della celeberrima pianta marmorea capitolina (cfr. Mozizie 1888, p. 391, 437), che il Panvinio attesta essere stati ritrovati in numero quasi infinito( infinita pene marmorea frustula) quando il Dosio fece scavi nell'orto annesso alla chiesa dei ss. Cosma e Damiano.
Ora essendo stata compiuta la demolizione di quei muri, altri 451 minuti pezzi dell'insigne monumento sono stati recuperati; e tra questi se ne trovano parecchi, i quali, già copiati nel secolo XVI (cod. Vat. 3439) e pubblicati dal Bellori e da altri, furono a fac-simile riprodotti ed insieme con le altre tavole originali inseriti nelle pareti della scala del Museo Capitolino.
Provengono dagli sterri medesimi: un frammento di spalla appartenente ad una statua marmorea clamidata; un pezzo di braccio pure di statua marmorea, ed un frammento d'iscrizione sepolcrale cristiana: herCVLINs ... EN ... NTEO CON... Nell'ultimo verso pare certo che debba supplirsi la data consolare dell’ anno 372: [Modesto et Aryn]teo con(ss.).
Giuseppe Gatti.
Ultima Tappa del Giro d'Italia. Poco prima del via ufficiale, la Carovana Rosa entra nella Città del Vaticano e nella Piazza dei Protomartiri Romani, riceve il saluto di Papa Leone XIV.
Dopo il via, i corridori raggiungeranno Ostia per poi fare ritorno in centro città e affrontare il circuito finale di 8 giri da 9,5 km ciascuno, con arrivo al Circo Massimo. Il tracciato si sviluppa interamente su strade cittadine: Via di San Gregorio, Viale delle Terme di Caracalla, Viale Guido Baccelli, Via del Circo Massimo, Lungotevere dei Pierleoni, de Cenci, dei Vallati, dei Tebaldi, Piazza Pasquale Corso Vittorio Emanuele II, Via del Plebiscito, Piazza Venezia, Via dei Fori imperiali, Piazza del Colosseo.