Essendosi posta in secco quella parte dell'alveo del Tevere, che corrisponde sotto la prima arcata del ponte Sisto dalla parte della regione IX, sono stati scoperti questi monumenti:
Cippo di travertino alto met. 0,90x0,80x 0,20: EX AVCTORiUte IMP CAESARis VESPASIANI AVGp (sic) MTR PVT IMP XIV PP COS V DESIGN VI CENS CAECINA PAETVs CVRATOR RIPAR ET alVEI TIBERIS TERMIN avlT PROX CIPPP C
Cippo di peperino tagliato a semicerchio largo 0,44: CRVTILI C L ANTloC IN FRONTE TED X VSQVE AD AECLA PED XXX
Masso di travertino, lungo met. 1,02 x 0,03. Lettere alte 0,43: ...NIA...
Lastrone di bigio, lungo met. 3,15, alto 1,30, grosso 0,35. Lettere alte 0,31: GVSTI
Piedistallo di bigio, con cornice bassa, di met. 1,30 x 0,80 x 0,80. Lettere alte 0,06: VOTIS DECENNALIBVS DOMINI NOSTRI FLVALENTINIANI MAXVICTORIS AC TRIVMF SEMPER AVGVSTI
Piedistallo di marmo bianco, profilato per tre lati da cornice, modinata di gola, cordoncino e listello. Misura 1,45 di altezza, 1,30 di larghezza, 1,62 di profondità. I caratteri della iscrizione sono nitidi e di forma abbastanza buona: IMP CAESARI D NFL VALENTI MAX P F VICTORI IO TRIVMPATORI SEMPER AVG S P Q R OB PROVIDENTIAM QVAE ILLI SEMPER CVM INCLYTO FRATRE COMMVNIS EST INSTITVTI EX VTILITATE VRBIS AETERNAE VALENTINIANI PONTISATQ PERFECTI DEDICANDI OPERISHONORE DEliATO IVDICIO PRINCIP MAXIMOK L.AVR AYIANIO sYMMACHO V C EXPRAEFECTIS VRBI
Masso di marmo bianco di forma trapezoide, lungo met. 1,34 x 1,18 X 0,72, ornato nella parte inferiore, con intagli propri di un lacunare. Nel fianco sono graffite le sigle ANT
Altro marmo di ugual forma e misura, con tracce di identica ornamentazione.
Base attica di colonna, alta 0,37, di diametro 0,73.
Due tronchi di colonna di granito violaceo, lunghi assieme met. 3,79.
Capitello corintio a foglie d'acqua. Misura nel diametro inferiore met. 0,61.
Masso appartenente ad una cimasa, profilato per tre lati. Nel piano superiore sono impiombati i piedi di una statua virile di bronzo, grande forse il doppio del vero. Di questa statua sono stati scoperti altri ventinove frammenti, con tracce di doratura. È notevole, per la perfezione dell'artificio, il braccio, ignudo fino alla spalla; ed un frammento di coturno ornatissimo, appartenente ad altra figura.
Rodolfo Lanciani.
Sotto la sponda dei Cento Preti è stato ritrovato un masso di travertino, lungo met. 1,00, spettante al fascione esterno del vetusto ponte di Valentiniano. Vi si leggono le lettere (alte met. 0,45). valeNTlnian. Vi è stato pure ritrovato un anellone di pietra (dactylion), per l'ormeggio delle barche, e 19 lucerne fittili.
Rodolfo Lanciani.
Le draghe situate nel tratto del fiume tra Ponte Pabricio e Ponte Sisto, hanno pescato i seguenti oggetti: Fiore di capitello corinzio. Vaso metallico, alto 0,12, del diametro di 0,0G, a forma di testa muliebre con lunghi capelli arricciati che escono dall'elmo crestato, nel modo che vedesi nelle teste di Minerva. Anellino d' oro con pietra incastonata. Piccolo torso di statuetta d'Ercole. Fibula e borchia di bronzo. Centosessantotto monete quasi tutte irriconoscibili, tranne qualcuna d'Augusto, Germanico, Nerone, Adriano e Commodo.
Luigi Borsari.
Nella lociilità detta i Centopreti, alla testata di Ponte Sisto, furono estratti, per mezzo delle draghe, dell'alveo del Tevere i seguenti oggetti:
1° Un braccio di statua virile di bronzo con tracce di doratura, spezzato poco oltre il gomito, sopra del quale resta attaccata l'estremità della tunica. La mano è mancante del pollice e dell' indice, restando ben conservate le altre dita. Misura in lunghezza m. 0,65, e risulta del peso di kilogr. 17,500. Tale frammento spetta probabilmente ad una statua virile in bronzo, di cui furono scoperti altri frammenti nel 1878, quando per le fondazioni del nuovo muragliene del Tevere fu posta in secco quella parte dell'alveo, che corrisponde sotto la prima arcata del Ponte Sisto (cfr. Notizie 1878, p. 343).
2" Frammento di marmo bianco di m. 0,75 X 0,30 X 0,23, che rappresenta la parte superiore di un'erma. A.1 di sopra di un fallo, si legge la seguente epigrafe alquanto danneggiata:
SPATIA X INCI
CVITV EFFIC
VNT PASSV
MILLE PEDE
Rodolfo Lanciani.
Negli scavi dell'alveo del fiume, e precisamente nel luogo ove si sta praticando la fondazione del pilone centrale del nuovo ponte alla Regola, mediante l'approfondimento di cassoni ad aria compressa, si scoprì una statua di bronzo, di bellissima modellatura, rappresentante Bacco giovinetto.
La statua poggia su pianta cilindrica con guscio e toro, di m. 0,525 di diametro e m. 0,075 di altezza. La figura misura m. 1,58; insiste sulla gamba destra, ed ha il ginocchio sinistro alquanto piegato.
Con la destra un poco distesa in avanti, doveva reggere un orciuolo, che manca; con la sinistra regge il tirso, che è stato ritrovato a pezzi d'a ricongiungersi senza mancanza di sorta.
La testa con acconciatura muliebre vaghissima è coronata di edera, con vitta sulla fronte, ornata di triaugoletti alternativamente di rame e di argento. Le due ciocche scendenti sulle spalle sono riportate. Gli occhi sono di marmo palombino, le labbra intarsiate di rame. Nel collo e nelle spalle vedonsi vari tasselli, per riparare ai difetti della fusione.
Da alcune impronte di saldature che rimangono sulla pianta si deduce, che il simulacro del nume giovinetto fosse accompagnato da una figura di pantera, accovacciata presso la gamba destra.
Questa rara opera di arte , di cui si darà una riproduzione , appena ne sarà finita la ripolitura, è singolarissima per questo, che ha dietro il ginocchio sinistro l'impronta di una moneta, la quale secondo si può argomentare dallo stato presente del bronzo, sembra un aureo del primo secolo dell'impero, impresso nella cera prima della fusione.
Vicino alla statua si trovò una patera di bronzo di m. 0,40 di diametro, con bordo 0 battente elegantissimo.
Dentro l'istesso cassone, e a poca distanza dal punto nel quale si rinvenne la statua, sono stati ritrovati due scaglioni di cippi terminali rettangoli di travertino, larghi nella fronte m. 0,42 grossi m. 0,15. Nel primo è incisa l'epigrafe:
M AGRIPPA PRIVAT ITER
Nel secondo poi leggesi il titolo:
SEPTVMIVS ABINVS AED CVRAREAS ACIPPO AB TIBERIM ATTRIB
Rodolfo Lanciani.
Il consiglio comunale approva la messa in dimora di due filari di platani, uno per ciascuno dei lungotevere. I primi a essere piantati sono quelli tra Ponte Umberto e Ponte Margherita.
La chiesa di San Stanislao dei Polacchi ottiene lo status di parrocchia nazionale polacca a Roma.